Numero 2 del 2019
Parlare di se
Testi pagina 1
Parlare di sé. Parlare di donna da donna
di Tiziana Bartolini e Paola Ortensi
Eccoci ancora una volta a Rebibbia femminile con il laboratorio ‘A mano libera’, che è seguito - per libera scelta - dalle persone temporaneamente private della libertà. Così accade da cinque anni e così anche in questa nuova edizione. Ed è proprio la libertà di poter esprimere pensieri, pronunciare parole e spiegare idee sugli argomenti più diversi che, di incontro in incontro, ha fatto crescere nelle partecipanti il desiderio di parlare di sé disvelandosi in prima persona. La dimensione intima del racconto si è intrecciata con gli stereotipi che incartano la vita di tutte. Bisogna osservare e osservarsi, rileggere le parole di ciascuna e ripensare i pensieri spontanei per rintracciare le antiche radici che ci avviluppano, bloccandoci e ingannandoci. Noi donne siamo cambiate e abbiamo anche cambiato il mondo, ma basta fermarsi ad osservare il mondo che scorre - e la detenzione è un obbligo anche in questo senso - per cogliere contraddizioni e malesseri. Il dialogo è cresciuto nella tranquilla stanza della biblioteca che ci ospita ogni settimana e il confronto apre finestre su nuovi sguardi. Perché, come donna, sono sempre giudicata o mi sento giudicata? Perché devo rispondere a canoni in cui non mi riconosco? Chi li ha stabiliti, quando e perché? I proverbi - saggezza dei popoli, poi…?!?! - salvo rare e apprezzabili eccezioni descrive le donne con una monotona litania che le denigra, puntando il dito contro presunti tratti distintivi del femminile. Chi dice donna dice danno; Donne al volante pericolo costante, Lunghi i capelli e corti i cervelli; Tre donne fanno un mercato quattro una fiera; Dove la donna domina e governa ivi sovente la pace non sverna; Donne, asini e noci voglion le mani atroci; Meglio avere la cura di un sacco di pulci che di una donna… Questo elenco di offese e giudizi arroganti potrebbe continuare a lungo, percorso dal marchio del maschilismo più becero che sfocia troppo spesso - non dimentichiamolo mai - in violenze terribili contro le donne. Gli effetti di tante riflessioni sono le parole e i componimenti poetici che raccogliamo in questo numero speciale di NOIDONNE. Scatti rapidi, pennellate, voli e picchiate che raccontano l’intensità dei vissuti, le sfumature più cupe di dolori profondi, l’essenza di donne che hanno conosciuto i crepacci e la luce. Sono parole che pretendono rispetto per chi le ha pensate e scritte, per chi ha deciso di affidarcele. Non possiamo che ringraziare queste donne per la fiducia che ci accordano.