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Numero 7 del 1945

Torna papà


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Testi pagina 9

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annnzu (Ii IllHN STIE'INBEBK



,. ri'sislt'. lnHu rnmm di

IUIH. sיִdando ogni ’N‘Ylt'ttlll. Il simlum Il", pann- 4': uttlltmlnnr ilnlln msmwizu, trono unmtnm

1'nmp Itsl‘tlgיִll‘.

l.i mm amami? Dito al t'npitnnn
1.0I‘t di tenerli sono hunna guardia. —— La
H-r .scntln'ii riacquistare il smso della sua po-
si/‘onc: si avanzò sino al rentro della sian I
v ili sc: , - Ortlcn questo genere di rose dt'vc
t‘l‘flflll’e.

Il sindaro sorriso r0" aria (li impotenza:
i Non può passare, colonnello.

* Vi ho tatto arrestare rome ostaggi in
modo di ntlvncrc una garanzia file i L‘illudllll
si I‘olllpnrlilln lll‘llt‘, 7— (IlS‘I‘ Lattsor i'on Wìl'l‘
.isprn tuiu ordini.

--- Qut‘s‘lo o —- disse Ur.
don con aria di setnplit — Viti non capi-
le: appena comincerò ad essere di impiecio
ai miei cittadini. agiranno senza di mc.

—— Ditemi .'nccrnmente la vostra opinione
——— fere I/anser. —- Se gli nhitanti vengono
infonnnli che alla prima micria rhe al‘l't'n‘
daranno sarete istantaneamente fucilato, cre-
detn lo faranno?

Il sindaco lanciò un’occhiata al dottor Win-
ter, con la stessa espressione di impotenza.
In quel momento si apri la porta della an
mera dn letto c ne uscì In signora Orden,
mn la ratena ufיִciale del sindaco in mano.
-— I‘Ini dimenticato questa —— disse la signo-
rn Orden.

1— Corne7... Ah, si... — tace Orden; chini:
il capo e la moglie gli inיִlò al collo la en-
tena di sindaco, — Grazie, cara.

——- Te la dimentichi sempre — osservò la
signora Ordini. — Continuamente...

Il sindaco guardò il medaglione d’oro che
stava appeso all’estremità della catena, con le
insegne della carica. —— C0“ credete che fa'
ranno? — insistè Lanscr.

—- Non saprei... -— rispose il sindaco. ——
Credo che accenderanno la micria ugualmente.

—— E se voi chiedeste loro di non farlo?

Orden teneva gli occhi abbassati, ccrran-
do di riflettere. Inיִne diss — Non sono
molto roraggioso, colonnello Credo che la
aecendcranno in tutti i casi. Fin-c» uno afor-
zo per esprimere il suo pcn. -ro con chiarez-
za: — Spero rhe lo faranno, ma se io chîe4
dossi loro (li non farlo .0red0 che se ne sen-
tircbhero adrlolorati.”

— Di Cl'l‘ m‘a si tratta? N chiese la si»
gnora Orticn.

- Lasciami parlare, rara —- disse il sindaco.

— \"0i credete rhe air-renderanno la tnircin













ugualmente? — insistè Lauser. .
——— Si, la accenderanno —— rispose il un?
dato con espressione di יִerezza. .7 \'oi lo

ripete, colonnello. io non ho alt-una svelta
tra la vita e la morlt‘, ma posxo anrm‘n st‘v-
glieru la maniera in cui vorrei morire. Se
io dicessi ai cittadini di nfln comhattervi, u.-
proverehhem un grandissimo dispiacerr tna
vi rmnbauerchhnm lo stesso. Se i0 li in rag-
giaa>i a romhallcrri, .«i .sI-mirohhero assai rIn-
euorati ed io. the non ho multo roraggin,
avrei almr-nn rontribuito a renderli più i-nrags
giosi.

Lanser disse: n Se (lite di si noi potrem—
mo sempre dir loro che avevate detto di no;
Potremmo sempre dire che «i nvcvate Ìtnpln-
rnlo di non furilnri'i.

Winttsr lo interruppe, «on vm‘c Irt'lllilllle di
collera: — I cittadini sapranno la verità!

Dalla parte della miniera —i udì il suono
acuto di un יִschietto. .li un improvvisa col-
PO di vcnlo sofיִo la ltt'\'|' sui wtri delh- יִ-
nestre.

0rdrn gin u'rvllava l‘on il tuvdugliono d'u-
ro. 7— V m pîlt', ('uluttltu'lln ,, illsst'. ,
Nulla polm I-mnltmrr iI m”, «li-gli muni;









Voi «trote hatluti r t‘flt'thlli. l..1 voto di
(thl-‘n >i rl'l‘t' molto serena. -— l popoli non
amano esser ponquistalL t-nlonnclln; per'quv-
sta ragione Ilvss‘uno ri scirà 2t conquistar .
Gli uomini Iiln-ri llon desiderano le guerrr.
ma, una volta rhc la guerra è sroppiata, san—
no lottare ani-ho quando sono sconfitti. Un
popolo tli lìflt'ltl'l’. un popolo t'lic segue un
solo rapn oiommrntv, 2-, iurapat‘o di tutto qu
sto: wm pori-Iii ln' grvgtzi vini-mm lv, linltap. ,
nn'nlro gli uomini lilmrì vinmno lo guerre. \'i
ut-mrgt-n-tu t-hu g. proprio l‘0>l, rolou -ll0l

Lanwr si- ne stava rigido. impt‘llilm
i omini sono t-hi. . l.c un erano
tntlc massimo di tempo. Ho preso degli
gi: al primo atto di violenza gli Ostaggi
ranno furiluti.

La signora Ordcn interruppe il .lialogo, in
tono di lantcnlcln: — Vorrei l'ltfl mi spiega-
ste...

—— Scion-hczzc. rara.

a Ma non possono arrestare il sindaco! -»-
{ore la signora Onlcn, come rf'rt‘flltdo di spie
gare.

Orticn le sorrise c disse: i No, non poe-
sono arrestare il sindaco. Il 'ndacn è un‘idra
conca-pila da uomini liht‘ri: l'idea i: supt-riw
re a tutti gli arresti.












'Wx—n mxxxxx xxxxxxxm

Clu' i- Elsa Trinllet? E' una scrillrice
/runccso, demarmticrt, antifascista.

Dumltla gli anni di occupazione nazista
nel sua parso Im combattuto anche lei con.
Ira l'opprcxsnrp continuando (t scrivere (tr-
ticnli e romanzi rlm erano espressione (lel-
l'odin del ’mpolo [mucosa contra il nemi-
co strnniem 0 mntrn i collaborazioni) . I'll
erano irtl‘ilnmonlo nlln nrsixtenza יִlm alla
Iilmrnzinna.

Di lei. snn marito. il

nota srrilt4lrp 0

Ixxxxxxxxxxw w x—Mxxxxxxxxxxxxxxxxx

A ELSA

x81” mio volto passavi, tenera. la tua mano
e sulla fronte stanca. ormai l'a/la pensosa,

là dove i miei (rape/li son divenuti grigi.

JQIÃŒIOI' III/0. amor mio, Iu sola esisti. amore,
in quest’ora per me tris/e e crepuscolare
in mi smarrisco il filo di questa mia poesia
e quello della Vira, e la gioia, e la voce:

perché ancora una voltd ti ò ripe/n‘a " T'amo”

ti
il
ti
ti
li
Il
il
il
il
li
N
il
il
li
ti
1
il
ti
ti



La nostra giovane direttrice
l’ittm‘in Giunti, si i: sposata e
ci ha Insnintn nor nntlat‘n n in-
trn'nrn. insiemi: nt snn nnnnm-
mm in nn'nltt‘n viltà. A lei m—
ttnnn gli nngtn'i più czn'i di tutto
in nmiuhe, in nm'tirmlat‘ mnrln
di qunltn della rmlnzinnn tini
nostra giornata.

si ttdì in lontananza il rumore di un‘esplo.
siottc; l'ero si riprrcosse contro le eollinc.
Primo la miniera il יִschietto fece udire luni
altcl'lc di avvertimento, acuto o prolungato.
(trdcu sembrò nsroltare molto attentamente,
quindi sorriso, In quella si urli una seconda
esplosione. questa \nlln più vicina e potenti-r
In rui L'l't) riyuouir contro le montagne, Or.
llt‘ll lutti-iii un‘occhiata all'orologio, che depo-
su. mc alla ratenal nella manu del dot-
lut‘ \\’Intel:

h Annulla! , - rhiamò Orden. La porta del-
la camera (la letto si aprì.

In quell’istnnle si udì un’esplosione vini.
nissima e con l’esplosione un rumore di vetro
c di legname che vanno in pezzi; l’urto del-
l'aria spalancò la porta, Allora Orden disse:
—— Annetta, voglio che stiate eOn la signora
linchè avrà bisogno di voi. Non lasciatela so-
lu. — Ahhracciò la moglie e la baciò in fronv
te, quindi si diresso lentamente verso la por-
ta, sulla quale cru comparso il ll'nl‘nlt: Prnckltn

FINE



parta francese. Lnuix Arngnn. clu- tanto lui
scritto anche (Intanto il periodo «Vacca/xiv
zlnne cnl nome di l/‘rmtcais In Colèrc, ha

dono i'ltc gli anni {Ii lana vissuti insieme,
lo spirito combattivo da Ivi dimostrato, n-
t'tlt'IIHO rfll'l'll‘dID il sito amore per lei.

{ÃŽt' pinn- pubblicare alcuni versi tratti (In
mm tra le yiù lmllo poesie scritte da Aragcm
Ilurrmtt! gli mini di oppressinno e dedica-
lr' n sua maglim

xxxxxxxxxmxmxxmxxmxxxxיִ

e fa male il ridl'rlo. quando In sei lontana. il

ARA GON l}
il

nxxxxxxxxzxxxxxxl


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