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Numero 5 del 1945

Primo maggio e vittoria


Foto: Primo maggio e vittoria
PAGINA 4
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Testi pagina 4

In Ungheria e Romania. liberato dall'esercito sovietico, la
terra è stata data a chi la lavora, 'ai contadini e ai patrioti
che hanno lottato per liberal-la.

Sl /\Vl/ll.‘l/\l/l l.

Migliaia eÃŽmEgliaia di donne



Q1 DONNE

/l "Mlli'l'l’l'llR/l

andranno nei campi a mie-





ierer Provvediamo a difendere il loro duro lavoro

>5 minimi il num- (It‘llil mivliiu-
o donne,



ru. l lll'JH'lillllì uomini
rimani 0 \'l'|'l'lll. ‘i preparano .1 pur-
:Irr in nllri [mc—i. in ul-
n-c in-mimw. \I'|
Ki inronlrcrunnn di nuo-

nm-i r-nn il snrco sul.

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ii u-lm inrnnvznni u i-nsu ilnpn la inie-
Di illc

u'ulu una ilnnnn anziana; ora sian-

t'ronlc u slava sn-

llllil'zl.

dnrnmu. Il mlio 0m Iulln lll’ll'
dalle



o rlul MIII‘, Inno urli-aio



SBflMPAllÌNlÌ LE SflPRM/l/IVLNZE FEIIIJALI

llELLA VITA [BELLA NIllll/A

Parlando con Mina lliauini,
contadina ili Sliiilil

M'avevano detto che Mina era una contadina

stavamo sedute l'una di i'ronte all'altra; io guardavo con
una certa ammirazione quella bella ragazza giovane' sana, dal
Viso sereno, sorridente. Era appena arrivata. da Siena. ma era
venuta subito all'U.D.I.

_ Tu sei di Siena. Mina?

— No. lo sono di S, Gimi nano e יִno all‘8 settembre la.
voravo la terra. con mio padre che ha una piccola proprietà.
Poi ho aiutato i ragazzi, su nei monti. sono diventata una
G.A.P. e ora lavoro per le ucnnc. perene le donne hanno tanto
da fare nella ricostruzione del nostro paese.





—— Mina, parlami della Camp' 11.1; noi qui siamo tanto
staccate, conosciamo cosi poco, cosi male la vita della. cam
pagna!

— Ci sarebbe tanto da dire, non so ora da dove inca.
minciare. Tu sai. sicuramente. che i nostri comodini sono zibi-
tuati a portare le regalie ai proprietari. In alcune zone essi
lo debbono i'are mensilmente.

— Davvero? Ancora oggi si 'danno le regalic?

—— Si. però i contadini incominciano a ribellarsi contro quo
sta ingiustizia, specie le donne. Cosi a Buonconvento le don—
ne hanno deciso di non portare più i יִtti ai proprietari. Esse
sono riuscite ad influenzare tutti i contadini della zona, e
con quel magniיִco buon senso, tutto particolare delle nostre
donne. hanno deciso di organizzare con tutti quei prodotti.
uova. polli, conigli, ecc, un piccolo mercato settimanale.

._. Racconta, racconta, Mina.

— Cosicehè ogni giovedì la popolazione accorre per la di-
stribuzione di tutta quella roba.
ti ?— Ma a Buonconvento soltanto ò stata preso. quest‘inizia-

va

— N0, anche a Bibbiena hanno incominciato a mettersisu
questo terreno e le donne portano i prodotti alla cooperativa
che li distribuisce alla popolazione della cittàr

— Ma quanto tu mi dici. e tanto interessante. Mina!

—- Si, lo so, Tu vedi da. questo come le nostre donne (1011.1
campagna lavorano; come sentono 1:1 necessito di (Il'iianizzur
s1. Le nostre contadine hanno una serie di problemi da porre.
Dei יִtti da dare ai proprietari si sono in parte liiierute. ma
esse sono ancora tanto sfruttato con la prestazione obbliga—
toria della mano d'opera, Però c'i‘ ncllc campagne una men
talità. nuova. una grande sete (l'istruii di impxirurv, di di-
iendere i propri interessi. Vorrei parlarti ancora ma mc m:
debbo andare.

—— Grazie. Mina: in mi sento
Versazione con te. Grazie (i1 llllUVlL



questa con-
DlXA.

m‘rirrliiiu (lil

DEMIÃŒIIRAZIA



rughe. lu grmnlm xi icnr‘va In fillt'l‘.
ln'lln Iurrnli‘.

A lìnngo n me slava invece sua
יִgliu‘ 16 anni. An'
cll. lui I‘m sulla u— Iuii‘li‘n‘. con la
Illuill‘i‘. Dal Grumo (provin 'a lli Bu-
ri) (-runo sian: יִno ad Ir—inia (pro-
vincia di l’olcnzn) ci] avevano la-
Imiln. dall'alba יִno al ira-

nim'nln‘lln di



voruio
inonlu.

La ru



ma uvm'n il 1...].0 Eh
i-orilirvllu. I.n dommidni rlle
o mi spiegò vin- quella cor-







Laboratori

Per alleviare il grave proble-
ma della diaoccupmione. della
g nude miseria (li v. e catego—
(li lavoratrici. l' l). I. (li
F -enxc ha fatto np re grandi
iuhoutori a carattere popolare
a Riîredi. Bagno a Ripoli, Car-
uii mo. in cui vengono ron-








diri:llu lil inoltcvn per non al‘llll-
re in slnnrhozzn del movimcnlo IlL'l
{alciairm l\li {Ivan-inca lungamente vu-
mn cm necessario more una grande
c‘prriollzn per poter fare il lilvnl‘n
senza avere il polso troppo indo-
lcnzilo. Bisognava muovere luilo il
brarrio, non solianlo il pnlsn, mi
spiegava, per poler rmisicre. I pri-
mi due Ire giorni le mani si gonיִa-
rauo per lo sforzo inno per innlc

on: ronseruiivr, mn poi pus ava.

L‘immagine di quesie donne mi
ritorna alla manie con sorprenden-
le chiarezza ora t‘llc si riiornav ulln

nuova Magione della mielilura.

E si pone nuoramcnie il proble-
ma: alle donne file ancora qui:-
sl’anno saranno le più numerose ai
lavori dei rninpi gli uomini essendo
quasi iniii in rmuhailimt‘nlo, o pri-
gionieri o di=per>i qual» salario rer-
rù corrisposto?

In un conlrnllo slipululo m-l mc-
se (li novembre nella provincia di
Grosscio veniva slnhililo che le don.
ne saranno messe nella categoria dei
giovani a] disoiio dei 13 anni, o
degli uomini al disopra dei 65 anni.

l conimni variano (li provincia in
proiincia, di paese in paese, ma sn-
no iuui nil'incirm su queste basi.

QIIL‘HO non è giusto. Non è giu-
slo che il lavoro di ragazze o di
donne sane rohnslc il cui rendimen-
lo è pari a quello (Ii un uomo, ven-
ga retribuito ronie quello di nn ra-
gazzo o di lln vecchio. Il prohlenm
è grnre ed urgente: si iralla di mi-
gliaia e migliaia di donne che, (lui-
lc Puglic, dal Lazio, presto lllil‘l"
ranno le proprie case per andare n
[alicnro per andare a mielere quel
grano che (lnnì il pane a luna la
popolazioni).

Bisogna eszuuinnrc la qili‘SllOllc c
prcslu. Bisogna puro clic si prcvc'
da per qucsle donne adibite a quo-
sii lavori un’ulimcntn nc adegua-
lu ullo .xlorzn rhc l'5
le a fornire. Dnnnc e ragazze 4|.le-
bono essere niex’sn in condizioni di
l‘ dì muulcncrsi su-



rmm chiama-



lmomrc lirni-
tic u robnslo, lrrrrln‘: יִnim «Imam
sluginnc ne vorrà nII'lelriI ani-0m
c il grano ilnvrn csSrrn miciuio ml-
D. FORTI.

l'ora.



femminili

Iezionati oggetti con materie
prime esistenti nella Provincia.
l prodotti vengono poi vendu-
ti dai venditori ambulanti. Le
donne sono però già in movir
mento per ottenere un negozio
in cit à in cui rivendere le mer-
ei prodotte nei vari laboratori.


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