Numero 10 del 2007
50E50: il 13 ottobre tutte a Roma
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lamento. Obiettivo del testo è perseguire
"la tutela della vita e della salute fino in
fondo, affermando però che questa tute-
la non è invocabile quando nulla sia
più in grado di risanare" non essendo
"compito del medico perseguire la guari-
gione miracolistica, perché solo se ciò
fosse sarebbe plausibile tenere artificio-
samente 'in funzione' un corpo che non
appare più capace di vivere di per sé".
D'altra parte il medico "deve esprimere
la sua professionalità per il bene del
malato ... anche nel riconoscere quale
sia il momento di fermarsi". Dentro a ta-
le cornice è inserita la nuova fattispecie
penale che sanziona l'accanimento tera-
peutico, senza prevedere forme di obie-
zione di coscienza "perché al medico
non si chiede altro che ciò che è intrin-
secamente correlato alla sua professio-
ne ed alla sua scienza". L'articolo 7 san-
ziona con la detenzione, ma soprattutto
con pene pecuniarie "la condotta del
medico che persevera, adottando e
mantenendo trattamenti sproporzionati
ed ingiustificati, nel prolungare la vita
"artificiosamente", cioè senza che il pa-
ziente abbia una reale capacità di gua-
rigione o che sia plausibile un migliora-
mento delle sue condizioni". Nulla a che
vedere, naturalmente, con il caso in cui
"il trattamento consista nella sommini-
strazione di cure palliative o quando il
paziente abbia acconsentito ad essere
sottoposto a protocolli terapeutici speri-
mentali, intendendosi per tali quelli au-
torizzati a termini di legge".La vita è nel
testo considerata "un bene indisponibi-
le", quindi il medico è tenuto a rispetta-
re la volontà del paziente potendo eser-
citare quella "moderata mediazione"
che la professionalità richiede. Il medico
può disattendere la volontà del pazien-
te quando "coesistano tre condizioni:
che non siano utilmente disponibili trat-
tamenti alternativi, che il trattamento
sia improcrastinabile dal punto di vista
medico e che l'invasività o la pericolosi-
tà del trattamento rifiutato siano pro-
porzionate ai conseguenti benefici per
la salute del malato". Le direttive antici-
pate di trattamento, escludendo il ricor-
so al notaio e l'istituzione di un registro,
sono rilasciate in forma scritta, firma
autografa dell'interessato e per accetta-
zione del fiduciario.
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coma e stati vegetativi, terapie del dolore, cure palliative,
accanimento terapeutico, testamento etico, eutanasia ed
errori medici sono i temi affrontati dalla onlus "Gli amici di
Eleonora" che chiede "Un nuovo patto per la salute" e fa
proposte molto concrete
"Gli amici di Eleonora" e la 'Casa di risvegli' in Campania
Lo stato vegetativo è la condizione di vita riservata a circa 500 delle 20mi-
la persone che ogni anno entrano in coma per incidenti stradali o sul lavoro,
ictus, arresti cardiaci, aneurismi o intossicazioni. Questa evoluzione può du-
rare anche per lungo tempo e talvolta è permanente. Le statistiche parlano di
un'incidenza dello 0.7 - 1.1/100mila abitanti. Questo significa che per garan-
tire un'assistenza adeguata alle persone in stato vegetativo in strutture che sia-
no in grado di assicurare tutti i trattamenti riabilitativi, i posti letto necessari
dovrebbero essere 4/5 ogni 100mila abitanti. Di tali presidi in Italia ce ne so-
no non più di 10 e tutti, tranne uno, nel centro-nord.
"Lo stato vegetativo è una condizione clinica relativamente recente e carat-
terizzata da un ritorno alla vigilanza testimoniato dall'apertura degli occhi ma
in assenza di una evidente attività cognitiva.
Questi pazienti provengono da reparti di terapia intensiva, neurologia e
neurochirurgia e non sono considerati, per età o gravità del quadro clinico,
eleggibili a trattamento riabilitativo. Oppure si tratta di pazienti che, pur aven-
do già effettuato un trattamento riabilitativo intensivo presso idonei reparti,
non hanno mostrato significative modificazioni cliniche e, data la gravità de-
gli esiti, non hanno possibilità di rientro al proprio domicilio". Il Dr Domenico
Crea, allo scopo di semplificare l'illustrazione di situazioni complesse e delica-
te, arriva al nodo che "Gli amici di Eleonora" intendono porre all'attenzione
delle autorità competenti, oltre che dei cittadini. "La cura dei malati in stato
vegetativo è oggi caratterizzata da un alto grado d'inappropriatezza. La lunga
permanenza all'interno di strutture ospedaliere in reparti per acuti, ivi com-
presi i reparti di rianimazione, produce solo un utilizzo improprio di posti let-
to e di risorse economiche. Poi c'è il ricovero in case di riposo dove i livelli as-
sistenziali non sono in alcun modo in grado di prevenire i danni terziari, né di
valutare le residue possibilità riabilitative. L'altra soluzione, che potrebbe es-
sere ideale, è quella della domiciliarizzazione, ma che deve fare i conti con im-
portanti problematiche familiari, abitative e sociali". La soluzione indicata è
quella della 'Casa dei risvegli', sul modello di quanto realizzato da "Gli amici
di Luca" a Bologna con la 'Casa dei risvegli De Nigris', associazione con cui
"Gli amici di Eleonora" hanno stretto un legame allo scopo di riprodurre in
Campania quel tipo di struttura. "Questi pazienti - continua il Dr Crea - pon-
gono problematiche assistenziali a basso contenuto tecnologico, non necessi-
tando di trattamenti sanitari superspecialistici, ma ad elevato impegno uma-
no ed assistenziale mirate alla prevenzione dei danni terziari (decubiti, retra-
zioni muscolo-tendinee, calcificazioni para-articolari, infezioni bronco-polmo-
narie-urinarie, trombosi, ecc.) e al recupero funzionale". Questi gli obiettivi del-
l'associazione, che si pone come riferimento di una rete per grave o gravissima
cerebrolesione, a partire dal Sud e dalle sue non più tollerabile carenze del ser-
vizio sanitario nazionale. L'attenzione è massima anche nel promuovere atti-
vità socio-assistenziali a sostegno delle famiglie, di sensibilizzazione della po-
litica e della società in generale oltre che di formazione mirata per le profes-
sionalità necessarie a sostenere il percorso riabilitativo.
"Gli amici di Eleonora" sono pronti, hanno anche redatto il progetto di co-
me la 'Casa dei risvegli" dovrebbe essere. Hanno contattato le Asl e la Regione
e hanno trovato ascolto a Benevento presso l'Ospedale Rummo e al Santobono
di Napoli. Forse la prima struttura tra non molto potrebbe essere avviata. For-
se. (T.B.)
Tutte le informazioni sul progetto: www.gliamicidieleonora.com