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Numero 9 del 2007

Dolce attesa ... o malattia?


Foto: Dolce attesa ... o malattia?
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Testi pagina 9

gravidanza, del parto e dell'allattamen-
to al seno delle donne in Italia.
I numeri evidenziano che la maggior
di esse si sottopone a visite ed accerta-
menti nei primi mesi di gestazione ed è
stata informata sulle tecniche di dia-
gnosi prenatale. Emergono tuttavia
spunti di riflessione a fronte di significa-
tive differenze territoriali, a comporta-
menti prodotti più da condizionamenti
di contesto che da scelte individuali.
Aumenta la medicalizzazione del-
la gravidanza, infatti il 29% delle
donne ha fatto 7 o più ecografie duran-
te la gestazione (erano il 23,8% nel
2000), mentre raggiunge il 56,4% il va-
lore di chi si è sottoposta a 7 o più visi-
te (era il 52,7%).
Aumenta il ricorso al taglio cesa-
reo che raggiunge il 35,2% (era il
29.9%), con un livello particolarmente
elevato nel Sud (45,4%).
Rimane stabile la quota di coloro che
frequentano un corso pre-parto: è del
30% e sale al 45,5% se si considerano le
donne che hanno partecipato ad un cor-
so di preparazione per una precedente
gravidanza. Marcate le differenze terri-
toriali: mentre al Sud e nelle Isole a cau-
sa di una minore offerta di tali corsi, so-
lo il 12,7% e il 14,9% - rispettivamente
- mentre nel Nord la percentuale di par-
tecipazione raggiunge il 40% circa.
Sempre al Nord risulta prevalente la
scelta dell'allattamento al seno
(86,1% nel Nord-Est), al Sud e nelle Iso-
le la percentuale si abbassa (il 72,2%
della Sicilia rappresenta il valore più
basso). Cresce la durata media del pe-
riodo di allattamento al seno, assestan-
dosi a 7,3 mesi (contro 6,2 mesi dell'In-
dagine precedente).
La presenza dei padri al momento
del parto è alta al Nord (87,8% nel
Nord-Ovest, 83,9% nel Nord-Est), men-
tre al Sud (31,1%) e nelle Isole (47,1%)
si rileva un significativo svantaggio, do-
vuto prevalentemente al fatto che la
struttura non permetteva la presenza di
altre persone al momento del parto (il
45,9% e il 42,8% delle donne del Sud e
delle Isole dichiara questa motivazio-
ne). Ciò che emerge dai numerosi e pun-
tuali dati forniti dall'ISTAT è che a fron-
te di un miglioramento complessivo del
livello di assistenza, rimane uno svan-
taggio per le donne giovani, per quelle
con un basso livello di istruzione e per
quelle che vivono al Sud e nelle Isole tra
le quali si osservano le quote più basse
per i principali indicatori di assistenza
in gravidanza (ivi compresi quelli rela-
tivi all'informazione e all'utilizzo di dia-
gnosi pre-natali). Queste statistiche so-
no molto importanti per disegnare il
quadro della situazione italiana e da
una prima riflessione emergono sponta-
nee due domande:
1) Il Protocollo Nazionale racco-
manda al massimo 3 ecografie nel corso
di una gravidanza fisiologica. Solo in
caso di gravi disturbi (statisticamente il
22,7 delle gravidanze) è consigliato di
superare questa soglia. Perché il 78,8%
delle donne ha fatto oltre 3 ecografie e il
29% ne ha fatte 7 ed oltre? E come mai
le donne che si rivolgono ad un gineco-
logo privato ne fanno, in media, di più?
2) La media europea dei parti con ta-
gli cesarei è del 23,7%, superiore alla
quota massima del 15% raccomandata
dall'OMS, ma ben lontano dal nostro
35,2%. Come mai l'incidenza raggiunge
il 56,9% nelle strutture private? Il parto
cesareo non sarà divenuto uno strumen-
to necessario per una più economica or-
ganizzazione del lavoro delle strutture
sanitarie?
E per finire ancora qualche parola
sulle grandi differenze territoriali. Attra-
verso i corsi di preparazione al parto
vengono veicolate informazioni impor-
tanti che influenzano le scelte com-
piute da madri e padri: una minore
medicalizzazione, la scelta del cesareo
solo nei casi di necessità, l'allattamento
al seno, la condivisione della nascita e
della cura del bambino o della bambi-
na. I diversi comportamenti delle donne
registrati a livello territoriale sono stret-
tamente correlati all'offerta di tali corsi.
Questo ci appare un serio suggerimento
agli attori della politica locale e nazio-
nale, per un maggior benessere di mam-
ma, papà, bambine e bambini.
Rosa M. Amorevole
noidonne settembre 2007 9
La testimonianza di Federica: la nascita di Margherita
Il parto è un evento che segna la vita di ogni donna in modo indelebile …indipen-
dentemente da come esso sia avvenuto. Ho partorito a casa la mia bimba. La scelta è
maturata nel corso delle gravidanza nel rapporto con Barbara, l'ostetrica che mi ha se-
guito, e non è stata esente da dubbi e timori, sia per me che per mio marito Paolo.
A posteriori mi sento di dire che è stata la scelta giusta per me, per mio marito che
si è rafforzato come padre e per Margherita - la nostra bambina - per il modo dolce di
venire alla luce.
Ho potuto vivere il lungo travaglio in libertà, supportata da Barbara e Angelina che
con delicatezza mi hanno accompagnato e incoraggiato nelle diverse fasi con suggeri-
menti, mai imposizioni; ma la loro vigilanza sul mio stato di salute e su quello della
bambina è stata costante.
Mi sono sempre sentita in mani sicure, anche quando succedeva qualcosa per me di
imprevisto.
Ho conosciuto poi altre coppie che hanno fatto questa scelta; in alcuni casi è stato
necessario l'accompagnamento in ospedale. Ma per me, che ho avuto una gravidanza
fisiologica consapevole, l'osservazione attenta e costante dell'ostetrica ha garantito
una corretta valutazione dell'andamento del travaglio e del parto. L'unico svantaggio è
quello di tipo economico, non esistendo nella mia regione alcun contributo a suppor-
to di questa scelta.
Vi ringrazio di voler affrontare questo argomento.
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