Numero 11 del 2008
L'inverno dei diritti
Testi pagina 9
noidonne novembre 2008 9
Non potremo neppure fingere meravi-
glia se le donne, dalle manager all'ulti-
ma delle precarie, saranno le prime a
subire i tagli di stipendio e dei posti oc-
cupazionali nonché le pene derivanti
dai licenziamenti degli uomini di casa.
Tutte casalinghe a tempo pieno? Impos-
sibile, ma saranno proprio le casalinghe
a pagare di più: della già famigerata
"quarta settimana" parlano giornalisti e
politici, ma la conoscono bene soprat-
tutto le donne che, bene o male, "debbo-
no" mettere insieme pranzo e cena per
tutti, vestire la famiglia, pagare affitto o
mutuo, riscaldamento, luce, gas. Faran-
no ancora altri bambini solo se i loro
compagni una qualche sera daranno
giù di testa. Non perché glielo chiede la
demografia.
La politica, intanto, si occupa e si oc-
cuperà del disagio sociale e della fami-
glia. A prescindere dal fatto che tutti so-
no tornati a parlare di famiglia al sin-
golare, come se il plurale non sottinten-
desse differenze che non sono solo am-
ministrative, ma rappresentano esigen-
ze distinte comprensive anche di situa-
zioni a rischio o di madri sole. Per il go-
verno italiano (ma, per la verità, non
solo) disagio sociale significherà ridurre
i servizi pubblici e tornare all'assistenza
o agli interventi caritatevoli di associa-
zioni e volontariati privati. E la famiglia
ridiventerà il principale ammortizzatore
sociale, con i soliti angeli del focolare in
servizio permanente per la diminuzione
forzata di asili-nido, consultori, assi-
stenza domiciliare e aumento delle ta-
riffe a carico dell'utenza.
L'opposizione - il Partito Democrati-
co, in particolare, alla cui realizzazione
molte di noi tengono - è stretta nelle ma-
glie di un governo che non rispetta le re-
gole istituzionali. Berlusconi non inten-
de governare, come gli è stato consenti-
to dalle elezioni, ma gestire un potere
che disconosce la dialettica parlamen-
tare. Prodi ricorreva ai decreti e alla fi-
ducia perché aveva pochissimi voti di
maggioranza al Senato e poteva cadere
ad ogni momento.
Il PdL ha una cinquantina di voti di
maggioranza ed è certo di vedere ap-
provate le sue leggi, ma non vuole senti-
re gli interventi dell'opposizione a cui
consente di impegnarsi e di proporre
emendamenti nelle Commissioni (dove
non ci sono i giornalisti). Così la pub-
blica opinione non viene a conoscenza
delle reazioni del centro-sinistra (peg-
gio: anche noi partecipiamo al bronto-
lio contro i parlamentari fannulloni,
nonostante il lavoro assiduo che com-
piono in un silenzio dei media che è tan-
to più grave quanto più ridotte sono le
risorse dell'opposizione per finanziarsi
una propria informazione).
Eppure è necessario attraversare la
palude.....
POST-SCRIPTUM
Nel variare delle notizie politiche che
franano nel gossip anche quando non è
il caso, vorrei sottolineare l'uscita di
scena dalla candidatura bolognese di
Sergio Cofferati. Circolano sospetti sulla
rinuncia dovuta a ragioni famigliari,
ma a me sembra che sia proprio vero
che il Cofferati si prende il lusso di an-
dare contro corrente. Poteva dire che
stava male e aveva bisogno di riposo e,
anche poteva dirlo prima. Invece ha fat-
to una scelta da donna, anche nel tor-
mentone del tira e molla: ai maschi pia-
cerà poco, ma potrebbe essere un esem-
pio per tanti padri che si perdono la
gioia di crescere i figli....
perdita di posti di lavoro, tagli ai servizi sociali.
Saranno le donne a pagare di più le conseguenze
della crisi globale
Con la sua autorevole presenza e i suoi cento anni portati con la disinvoltura di chi sa "che il
corpo è solo un abito che racchiude la mente, la sola capace di generare messaggi che si tra-
smetteranno di generazione in generazione e che ci consegneranno all'eternità" (parole da bri-
vido in un caldo pomeriggio di settembre), Rita Levi Montalcini ha sferzato l'orgoglio femmi-
nile, proiettandolo al di là dei suoi stessi sogni. In occasione del Premio Matilde di Canossa te-
nutosi nella splendida cornice del Castello di Bianello per volontà di Sonia Masini, Presidente
della Provincia, la premio Nobel ha regalato emozioni e sicurezze ad un pubblico entusiasta ed attento. "Occorre che voi
diciate alle bambine e alle giovani donne che la storia delle nostre antenate non è sempre stata collaterale o sottomessa
al menage domestico: il genio delle donne nei secoli più illuminati ha sì condiviso maternità e cure parentali ma ha anche
generato un enorme patrimonio di conoscenza intellettuale e matematica". "Le donne sono state umiliate e prevaricate dal-
l'uomo per la loro atavica paura di non riuscire a competere con la fantasia e la creatività femminile - ha detto l'illustre
scienziata - ma oggi vi vedo straordinariamente vitali e pronte a nuove sfide. Siate fiere dei doni che naturalmente vi so-
no connaturati, non fate il verso all'avidità maschile ma fate appello alla capacità di mediare, alla flessibilità, alla tenerez-
za che spesso penetra l'essenza più intima delle cose riconducendo poi il tutto a razionalità e anticipazione del futuro. Sì
perché il domani è vostro, troppo complesso per ridursi a una banale semplificazione di numeri ma anche tropo impor-
tante perché il vostro intuito non vi possa giocare la parte del leone. Mi sembra che basti per aprire mente e cuore ai pro-
getti e alla audace temerarietà di chi si mette in gioco, questa volta sì, con tutto il suo personale patrimonio di desideri e
di idee". Giochiamocela allora care amiche la partita e qualcosa di buono uscirà senza dubbio. Che ne dite?
Il futuro dell’umanità è in mano alle donne