Numero 12 del 2009
Femminsmo: parliamone
Testi pagina 9
La pandemia influenza-
le correlata al virus H1N1
si presenta in apparenza
come una normale malat-
tia contagiosa stagionale
ma presenta alcune parti-
colarità meritevoli di rifles-
sione. Allo stato non si
hanno elementi epidemiolo-
gici che possano indurre a particolari
apprensioni. Infatti, si pensi che il nu-
mero di morti totali in alcuni paesi del-
l'emisfero australe (dove l'inverno, con
il relativo picco epidemico, è già passa-
to) non supera quello della normale in-
fluenza stagionale. Ad esempio, il nu-
mero di decessi in Argentina è stato di
580 su circa 40 milioni di abitanti (14,4
decessi per milione), in Brasile sono sta-
ti 899 su circa 187 milioni di abitanti
(4,8 decessi per milione), in Australia
183 su circa 21 milioni di abitanti (8,6
decessi per milione).
Queste cifre si riferiscono all'epide-
mia ancora senza vaccino, nel nostro
emisfero, invece, essendosi avviata la
campagna vaccinale, le cose dovrebbe-
ro andare meglio. Tuttavia, leg-
gendo la stampa e ascoltando
i notiziari televisivi è evidente
un problema di comunicazio-
ne e percezione del rischio che
non va sottovalutato. Prima
ancora di discutere questo
aspetto è opportuno ricordare
che la provenienza del virus
dal mondo animale (cosa che
ha fatto inizialmen-
te etichettare que-
sta come l'influenza
suina) carica la malattia di
aspetti simbolici che vanno
oltre il problema clinico e in-
vestono il corretto rapporto
uomo-animale: l'antropocen-
trismo forte che connota an-
cora larga parte della cultura
occidentale ci porta a dimen-
ticare quanto stretti siano i
nostri rapporti con le altre specie,
in particolari con quelle che hanno su-
bito da millenni un processo di domesti-
cazione che le ha rese totalmente dipen-
denti e disponibili agli usi umani. La
simbiosi in cui di fatto conviviamo con
molte specie animali ci espone necessa-
riamente al rischio di scambiare con es-
se non solo elementi positivi ma anche
fenomeni negativi verso i quali l'anima-
le in sé è totalmente innocente anche se
poi la sua immagine si connota di ele-
menti negativi (la mucca pazza, il
maiale cattivo ecc.). Tornando al pro-
blema del rischio effettivo per la salute
bisogna partire dal dato epidemiologico
che ci indica per ora una pericolosità
non dissimile da altre forme stagionali e
"umane" di influenza, associato però al-
la prudenza che scaturisce dalla impos-
sibilità di prevedere gli esiti di un even-
to per ora unico, essendo la prima volta
che un virus di questo tipo fa la sua
comparsa e non potendo mai del tutto
escludere mutazioni in corso d'opera
che ne accentuino la virulenza. Se que-
sta è la situazione allora sarebbe molto
più serio e forse anche rasserenante che
le autorità pubbliche dicessero realmen-
te come stanno le cose: non possiamo
fare previsioni certe quindi prepariamo-
ci anche alle eventualità peggiori met-
tendo in atto tutta la prevenzione possi-
bile. Questo messaggio traspare qua e là
da parte degli operatori più avveduti
ma la percezione fornita in prevalenza
dai mass-media è invece quella di una
destabilizzante oscillazione tra un invi-
to a evitare allarmismi con la rassicura-
zione circa la relativa pericolosità della
situazione e la messa in atto di proce-
dure di vaccinazione di massa che ven-
gono proposte con particolare enfasi.
Delle due l'una, o la malattia non deve
preoccupare più di una normale in-
fluenza, e allora i vaccini sono consi-
gliati e proposti con le stesse modalità
usuali a ogni stagione fredda, o la ma-
lattia è più grave e potenzialmente peri-
colosa e allora sono proposte procedure
straordinarie. Il contrasto nasce dall'im-
piego di procedure straordinarie per un
evento che si vorrebbe far passare per
ordinario: questo viene percepito come
segnale incongruo dalla cittadinanza
comune e crea più ansia di quanta ne
creerebbe invece una onesta ammissione
di ignoranza e di incertezza relativa sul-
la possibile evoluzione dell'epidemia.
noidonne dicembre 2009 9
Influenza.
Non facciamoci
influenzare
Parliamo di bioeticaRaffaele Prodomo Istituto Italiano di Bioetica
www.istitutobioetica.org
La provenienza
del virus dal mondo animale
carica la malattia di aspetti
simbolici che vanno oltre il
problema clinico
“ “
Il dato
epidemiologico indica per ora
una pericolosità simile ad altre
forme stagionali e "umane"
di influenza
“ “
Sarebbe molto più
serio e forse anche rasserenante
che le autorità pubbliche
dicessero realmente
come stanno le cose
“ “
smo. I cui sostenitori nella Roma papa-
le, i "giacubbini", venivano imprigiona-
ti per la loro fede nella Bibbia del seco-
lo dei Lumi, l'Enciclopedia. Di cui nel
1752 fu sospesa la pubblicazione per-
chè accusata dai gesuiti di sedizione re-
ligiosa e politica.
E così era infatti perchè l'Illuminismo
pone la ragione come tribunale supre-
mo di ogni parola umana: così scrive
Kant nella sua celebre "Risposta alla
domanda cos'è l'illumunismo", ripren-
dendo il monito del poeta latino Ora-
zio"sapere aude" (abbi il coraggio di
servirti della tua intelligenza, di cono-
scere): "L'illuminismo è l'uscita dell'uo-
mo dallo stato di minorità che egli deve
imputare a se stesso.
Minorità è l'incapacità di valersi del
proprio intelletto senza la guida di un
altro. Sapere aude!"
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