Numero 6 del 2009
Libere o sicure?
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di Leopardi. Ma se dicendo natura in-
tendiamo il "creato" sorge un problema:
se Dio è buono, come mai ha creato un
mondo di sofferenza? Vuol dire forse che
non è onnipotente? Domande su cui si
affaticano i filosofi e i teologi, domande
a cui la scienza non solo non sa dare ri-
sposte, ma soprattutto di cui non deve
preoccuparsi perché non è il suo mestie-
re. Ora invece accade che di fronte alle
Grandi Domande, al Mistero insomma,
le religioni - non tutte - intervengano in-
vadendo il campo scientifico. Vedi le
parole di Ratzinger (2006) "la teoria
dell'evoluzionismo non è ancora una
teoria completa e scientificamente pro-
vata". E nel marzo di
quest'anno (a 200 anni
dalla nascita di Dar-
win e a 150 dalla pub-
blicazione de L'origine
delle specie), in sinto-
nia con le celebrazioni
che si tengono in tutto
il mondo, si è tenuto un
convegno alla Pontifi-
cia Università Grego-
riana. Ovviamente nel-
le conclusioni si riconosce che l'evolu-
zione è un "fatto", ma poi si entra nel
merito delle teorie che la spiegano, cioè
nel campo filosofico. E qui, dopo aver
distinto fra l'evoluzione come "fatto" e
l'evoluzionismo (la teoria che prova a
spiegarlo) "dentro il contenitore dell'e-
voluzionismo finiscono non solo le filo-
sofie materialiste ed atee, ma anche la
teoria darwiniana stessa". È il gioco del-
le tre carte, conclude il filosofo della
scienza Pievani, il quale poi aggiunge:
"qualsiasi filosofia o teologia è libera di
argomentare, di …trovare un senso ulti-
mo… rispettando davvero la scienza".
Ma nel convegno alla Gregoriana "non
una sola parola viene spesa per capire
piuttosto, all'inverso, come la teologia
debba rimettersi in discussione alla luce
di ciò che scopriamo nella scienza".
E allora attenzione: negli Usa infuria
la battaglia dei fondamentalisti per in-
trodurre il Disegno Intelligente nella
scuola, qui non siamo ancora a tanto
(anche se la Moratti ha tentato un pri-
mo passo fallito in parte per la protesta
dell'intero mondo scientifico) ma dalla
Gregoriana esce un messaggio che lan-
cia infondati timori: l'uomo, compro-
messa la dignità che gli deriva dall'esse-
re il fine della creazione, sarebbe inca-
pace di costruire in modo autonomo,
nella storia, una proposta morale che lo
innalzi al di sopra del mondo animale.
E invece la storia dimostra il contrario:
l'umanità nel tempo ha costruito, in au-
tonomia dall'autorità religiosa, un'etica
eminentemente umana fondata sulla li-
bertà e sui diritti. Leggiamo i testi sacri
dunque, ma non disconosciamo che il
mondo delle scienze, della filosofia e
delle arti liberali ha donato all'umanità
un enorme e ricchissimo patrimonio cul-
turale.
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nel tempo abbiamo costruito, in autonomia
dall'autorità religiosa, un'etica eminentemente
umana fondata sulla libertà e sui diritti, ma c'è
chi teme ancora il cammino della scienza
Il putridume del quadro politico è tale da far pensare che oggi, più che la competenza intelligente, al
potere ci sia l'autocrazia del letto: siamo forse tornati, unico paese dell'Occidente avanzato, alle sue
forme perverse, quando lo Stato e i dicasteri venivano appaltati alle famiglie, ai favoriti, ai mariti delle
amanti, alle amanti? La signora Lario al di là di tutto, inquadra a mio parere il momento drammatico
della nostra storia: mi ero accorta che stavamo arretrando in termini di rivendicazione di diritti perso-
nali e da una presunta parità ma debbo ammettere che siamo al fondo: siamo all'epoca delle favorite di
corte. Quelle del Settecento francese per intenderci che ci ricordano che la via per l'esercizio della politica passa ora con quel triste
pifferaio che ci si ritrova, non più dalla cultura e dalla pratica ma dal portfolio personale in cui si mostrano enormi tette e le acco-
glienti ginocchia del Grande Capo. Magico e irrefrenabile, capo libertino di primo ordine. Di nuovo il valore di noi donne si misura nel-
l'avvenenza fisica meglio ancora se giovanissima, quasi adolescente e oggi mi chiedo se il futuro delle famose veline terminerà con le
loro prime rughe o con i rotolini sottocoscia. Se qui da noi la tv è veicolo indispensabile a ogni tipo di carriera specie politica, cursus
che negli altri paesi si prepara in scuole di altissimo prestigio e competenza, ci si chiede come mai non siano stati cooptati i maghi
del culturismo imperante estratti dal Grande fratello. E la risposta è semplice: il capo è un maschione che ama le donne e non ha la
fama di gay. Addio dunque alle donne di età, forza, esperienza e pazienza che avevano dominato le passate legislature: queste don-
ne devono tirare su il morale di un gerarca pure problematico, non gli si può certo dire di no: che le donne non pretendano di capire,
devono sorridere, sculettare e adorare le virtù prodigiose di Sua Eccellenza. Ma che razza di paese stiamo diventando? Alla vigilia di
un regime conclamato, qualcuno ci ricorda che esiste ancora la dignità. Una piccola parola, che è quelle della Veronica ma è pure quel-
la di noi cittadini. Da tutelare costi quel che costi.
Cortigiane e pagliacci
La creazione di Adamo ed Eva - Orvieto, facciata del duomo
foto di Elena Ribet