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Numero 8 del 2014

Viaggiatrici


Foto: Viaggiatrici
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Testi pagina 9

7Luglio-Agosto 2014
derate come semplici effetti di un condizionamento storico-
culturale. In questo livellamento la differenza corporea, chia-
mata sesso, viene minimizzata, mentre la dimensione stretta-
mente culturale, chiamata genere, è sottolineata al massimo e
ritenuta primaria.” Dunque già nel 2004 papa Ratzinger indivi-
duava nella “gender theory” “la minaccia alla pienezza dell’U-
mano” (C. Gentile) perché il termine gender appartiene ad una
fi losofi a dove il sesso non è visto come un dato originario della
natura, ma come un ruolo sociale che l’individuo riempie libe-
ramente di senso. “Maschio e femmina Dio li creò” sono le
parole della Genesi che la teoria del gender mette in discus-
sione perché se l’essere umano non ha una natura precostitu-
ita dalla sua corporeità, decide lui stesso di crearla per sé:
eterosessuale, omosessuale, transessuale…. Ma rivendicare
al soggetto la libertà di defi nire in autonomia la propria identità,
indipendentemente dall’ordine sociale culturale e religioso,
vuol dire affi lare un’arma contro la famiglia tradizionale e papa
Francesco su questo tema, non meno che sul rinnovamento
della Curia, dovrà affrontare grandi diffi coltà. Nel 2010 infatti lui
stesso, dalla cattedra del magistero vescovile, ha chiamato gli
argentini a combattere una “guerra di Dio” contro la legge che
avrebbe legalizzato le coppie gay, defi nite “un atto ispirato
dall’invidia del diavolo”; e sempre in Argentina, riferendosi alla
candidatura della Kirchner, ebbe a dire: “Le donne sono natu-
ralmente inadatte ai compiti politici… le Scritture ci mostrano
che le donne da sempre supportano il pensare e il creare
dell’uomo, ma niente più di questo”. Inadatte alla politica, am-
moniva ieri il vescovo Bergoglio, inadatte al sacerdozio, pun-
tualizza oggi papa Francesco nell’ “Evangelii Gaudium”. Ep-
pure, anche se molte suore non vi aspirano affatto, pare venu-
to il tempo di discutere del sacerdozio femminile, anche per-
ché non esistono ragioni né scritturali né teologiche contro
l’ordinazione delle donne. E infatti Martha Heizer (cofondatrice
e presidente di “Wir sind Kirche”, il movimento di base presen-
te in molti paesi che si batte da tempo per riformare la Chiesa)
già nel 2011 era stata richiamata perché insieme al marito
Gerd offi ciava messa nella loro casa. La questione, ferma da
tre anni, è sfociata recentemente nella scomunica. Martha ha
risposto indignata: “Siamo stupiti e amareggiati dal fatto che la
nostra attività rientri nella stessa categoria dei preti che com-
mettono abusi sui minori. Anzi è ancora più grave che, a diffe-
renza di questi, a noi è arrivata una scomunica”. Il sacerdozio
femminile appare dunque un traguardo assai diffi cile da rag-
giungere anche perché la storia ci insegna che “solo i santi si
spogliano spontaneamente dei loro privilegi” (L. Muraro), e
papa Francesco dovrebbe rompere una tradizione secolare
da cui deriva che, negando alle donne le prerogative riservate
ai consacrati, non è stato mai loro permesso di accedere ai
ruoli di potere. ?
IDEE
di Catia Iori
E ci risiamo. Si comincia un’attività di consulenza presso un noto gruppo di Comunicazione Corporate e si parla ormai da mesi di progetti innovativi su clienti potenziali, di for-
mazione internazionale per dare valore aggiunto ai percorsi dei
giovani collaboratori. Fin quando si pianifi ca pensando a voce
alta e impegnandosi reciprocamente a sfornare idee nuove te-
standone la fattibilità in termini economici pare quasi divertente
e interessante. Le visioni più teoriche da una parte e più prag-
matiche dall’altra sembrano comporre un quadro nuovo dettato
da sensibilità diverse e da approcci al business distanti e qua-
si opposti. Ci si sorprende a vedere con quanta leggerezza la
psicologia maschile si butti a capofi tto in imprese tecnicamente
impossibili o diffi cili da realizzare con la spregiudicatezza che
in qualche modo ci si salterà fuori, qualcuno verrà in aiuto e
comunque vada sarà pur sempre meglio aver tentato piuttosto
che no. Più prudente, concreta e rispettosa dei tempi la mia pre-
visione ancorata a una saggia ricognizione di costi e di ener-
gie umane da coinvolgere sul lavoro, in un mix di paura forse o
anche solo di realistica adesione ai mezzi. Epperò mai nulla di
grande - mi convinco - si è fatto senza un salto in avanti audace
e magari anche superiore alle forze. Chi non risica, non rosica.
E infatti alla fi ne, tra una ventata di ottimismo gratuito e una sana
pianifi cazione scritta dei passi da fare, si conclude con un pro-
getto entusiasta, degno delle migliori sfi de. Da condividere, e
che guarda caso mette d’accordo entrambe. Tutto a posto sul
piano dei contenuti se non fosse che al momento del budget
e della sospirata fi rma sul contratto cominciano allusioni alla
mia serata, tastando il terreno per vedere le reazioni e magari
anche per carpire una eventuale disponibilità a compiacere la
conquista. Come dire, al momento del denaro che per molti, for-
tunatamente non per tutti, simboleggia un potere indiscusso da
esibire, si ritorna prede e seduttori con l’arcinoto sistema della
caccia al topo. Frecciatine al curaro sul tuo incerto benessere di
donna, riferimenti alla felicità sentimentale come se il successo
professionale al femminile dovesse giocoforza costruire un’al-
ternativa forse l’unica, a un aspetto di vita oscurato, sfortunato o
mai realizzato del tutto. Si tenta tutto ormai, a comprarti in quel
senso, magari a saldo, visto che forse qualcosa nella tua vita
potrebbe non funzionare.
sCUsi, Lei È
in VenDita?
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