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Numero 2 del 1944

Le donne nella rinascita del paese


Foto: Le donne nella rinascita del paese
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Testi pagina 9

vano più in commercio neanche i lat-
ticelli acidi. La mortalità infantile è
diventata spaventosa.

Sappiamo che gli Alleati hanno co-
me primo compito la guerra, sappiamo
che la Salute Pubblica lia chiesto loro
dei medicinali, ma non si potrebbe in-
sistere perché venga data la precedenza
all'importazione e distribuzione del ca-
seinato di calcio e possibilmente al lat-
ticello acido. Bambini lattanti e piccoli
divezzi sono morti a migliaia, continuano
a morire e ne moriranno ancora a de—
cine di migliaia. E' tragico pensare
che una grande parte di questi piccoli
esseri potrebbe essere salvata se potesse
essere messa immediatamente a dieta
curativa. l nostri bambini hanno soi-
ierto la farne, mille altre privazioni in
quesra guerra. Oggi si tratta di salvare
la vita di questi piccoli innocenti. Ed
è perciò che ci rivolgiamo alla com-
prensione delle autorità alleate perché
ci aiutino in questo compito importan—
do rapidamente i medicinali indispen-

sabili.

D011. PINA SAVALL! Sansa

H

la situazione alimentare a Roma

Sono passati due mesi dalla libera-
zione di Roma e già la situazione ali-
mentare è migliore. Ma i progressi sono
lenti, troppo lenti per le massaie che
ogni giorno debbono risolvere l’ ango—
scioso problema dell' alimentazione. Ed
è perciò che noi tutte donne dobbiamo
interessarci di questo problema non più
sul piano ristretto della famiglia, ma
su quello più generale della città. Co-
noscendo la situazione esatta degli ap-
provvigionamenti, noi potremo dare un

più utilc contributo al miglioramente
delle condizioni di Roma.

Se oggi il mercato nero continua in
proporzioni vastissime è perché Roma
non riesce ancora a ricevere le quantità
di prodotti alimentari necessari alla sua
popolazionei Per esempio, mentre in
tempi normali, il consumo di frutta ed
ortaggi era di 10.000 quintali al giorno,
oggi. in una città senza paSta, senza

carne, con una razione di pane ancora
molto ridorta, ne arrivano.solo 6.000
quintali al giorno. Dappertutto quindi
noi dobbiamo organizzare la lotta contro
il mercato nero, che permette di favo—
rire un'in?ma minoranza mentre una
più giusta distribuzione permetterebbe
di rialzare, se pure di poco, il livello
di Vita di tutti.

Inoltre noi donne possiamo studiare
quali siano i mezzi per fare arrivare un
più gran numero di prodotti a Roma.
Certe misure non dipendono da noi, ma
noi abbiamo il diritto di chiedere per-
chè si impedisce praticamente la pesca
(fonte di un nutrimento estremamente
prezioso per degli organismi denutriti)
e perché la pasta che si trova già nei
negozi non è ancora distribuita. Sap-
piamo invece che il carbone sarà dato
tra breve e che le razioni saranno tali
da permettere un minimo di cucina.
Ciò ci fa prevedere ancora lunghi mesi
di stenti e di dif?coltà (ituattesa della
distribuzione del gas e dell' elettricità)
ma siamo decise a [I'm/farci per per-
mettere che questa distribuzione avvenga
regolarmente.

Ciò che noi donne possiamo fare è
quello di spiegare, specialmente alle
donne delle campagne e delle città già
liberate da parecchio tempo, che non è
chiudendosi in uno stretto egoismo di
provincia che si può dare un contributo
alla ripresa generale. In certe province
vi sono infatti in abbondanza prodotti
clie mancano in alcune città. Consegnare
questi prodotti, non lasciarsi prendere
dalla mania dell’accapparramento per-
metterà alle città di riprendere più r —
pidamente un corso normale di vita di
cui tutto il paese pro?tterà. Inoltre
dare questi prodotti è anche un dovere
di umanità. l territori che sono stati
più a lungo sotto la dominazione tede-
sca sono alla loro liberazione. molto
distrutti, la popolazione ha soEerto lun-
ghi mesi di fame. Noi che non cono-
sciamo più l’ incubo della oppressione
nazista, che vogliamo con tutte le no-
stre forze aiutare i nostri fratelli che
soHrono e lottano, dobbiamo appena
possiamo dividere con loro la poca roba
che abbiamo ed assieme, tutti uniti, ini—
ziare l'opera di ricostruzione del nostro
paese.



II ricupero dei rifiuti

in ogni orto ben avviato nei dintorni
di Roma c'è lo scarico. La Nettezza
Urbana distribuisce, facendoseli ben pa—
gare, i ri?uti della città nei vari orti:
in ognuno arriva un carro al mattino
e scarica tutto nello spiazzo e qui s'inizia
subito la cernita. Così attraverso un
lavoro di recupero e la vendita dei ma-
teriali raccolti, anche l'immondezza può
dare ricchezza. BaSta lavorarci sopra.

In una di questi scarichi lavorano le
?glie di Giovannino. Il marito è malato:
«Stava alla Viscosa e se lo sono man-
giato gl'acidi a, spiega la donna: i ?gli
sono senza lavoro, l' hanno dovuto ab-
bandonare per sfuggire ai tedeschi ed
allora le ragazze sono andate a lavo—
rare allo scarico. Al mattino quando
arrivano si cambiano i vestiti e si co-
prono alla meglio con pantaloni e ma—
gliette rotte che trovano fra gli stracci:
è una fortuna quando si riesce a trovare
un paio di calzoni militari; sono i più
resiStenti. Le ragazze sono in tenuta da
lavoro ed iniziano la cernita. Da una
parte i vetri, dall' altra gli stracci, in
una cassetta i chiodi, in un mucchio i
barattoli. in un sacco la gomma. Ecco
una scatola di carne vuota, ma c’è ri-
masto qualcosa attorno o almeno sem—
bra e le dita cercano di tirar fuori quello
clie è possibile. Il mangiare a casa è
molto poco, la padrona dello scarico dà
a queste ragazze 25 lire al giorno, non
bastano per sfamarsi tutta la giornata.
Ed allora ci si arrangia. Residui attac—
cati alle carte da involgere o alle pa-
reti dei barattoli, frutta siatla e bacata,
cibi che sono stati gettati via, perchè
hanno preso di forte. Certo ora non si
trovano più pezzi di cioccolata alterata,
lardo inverminito, formaggio ammu?ito,
maccheroni inaciditi, ma le ragazze og—
gi hanno più fame e le pretese sono
diminuite. Così le raga .e (rimediaHO)
il pranzo allo scarico e le 25 lire ser-
vono per comprare i pomodori per cena,
al mattino non s'è fatta mai colazione.





Preghiamo ogni nostra corrispondente di
inviare sempre, insieme allo scritto, l'indi-
cazione dei suo nome, cognome, e residenza.
indirizzare tutta in corrispondenza a Vin San-
nio, n. 27 Roma.
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