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Numero 11 del 2016

E' stato bello. penultimo numero di NOIDONNE cartaceo


Foto: E' stato bello. penultimo numero di NOIDONNE cartaceo
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Testi pagina 9

7Novembre 2016

ELEZIONE DEL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA
Il Presidente della Repubblica sarà eletto da Camera e Se-
nato in seduta comune con la maggioranza dei due terzi dei
componenti fino al quarto scrutinio, poi basteranno i tre quinti.
Solo dal settimo scrutinio basterà la maggioranza dei tre quin-
ti dei votanti. Attualmente è necessario ottenere i due terzi dei
voti dell’assemblea fino al terzo scrutinio, dal quarto scrutinio
è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti.
SÌ PERCHÉ. I quorum previsti nella riforma per l’elezio-
ne del Presidente della Repubblica favoriscono la ricerca
di maggioranze ampie.
NO PERCHÉ. C’è il rischio che il partito che vince le
elezioni lo elegga con la sua ampia maggioranza e non
sarebbe un Capo dello Stato bipartisan.

ABOLIZIONE DEL CNEL
E DELLE PROVINCE
La riforma sopprime definitivamente le Province e il Con-
siglio nazionale per l’economia e il lavoro (Cnel), organo
ausiliario con funzione consultiva formato da 64 consiglieri.
SÌ PERCHÉ. Si cancella un organo, il Cnel, che poco o
nulla ha inciso nelle politiche del lavoro. Oltre a snellire lo
Stato, l’abolizione del Cnel e delle Province producono un
notevole risparmio economico.
NO PERCHÉ. Si tratta di scelte più demagogiche che
di sostanza.

COMPETENZE STATO/REGIONI (TITOLO V)
L’articolato è piuttosto complesso e rivede la riforma del
2001. In sostanza circa 20 materie tornano di competenza
esclusiva dello Stato (ambiente, porti e aeroporti, traspor-
ti e navigazione, produzione e distribuzione dell’energia,
politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro, ordina-
mento delle professioni).
SÌ PERCHÉ. Semplificazione del rapporto tra Stato e
Regioni. Si evitano i contenziosi sulle competenze concor-
renti, come è avvenuto in questi anni con l’effetto negativo
di lungaggini burocratiche, perché alcune materie tornano
ad essere competenza dello Stato anche favorendo la pro-
grammazione nazionale di politiche omogenee nel medio/
lungo periodo.
NO PERCHÉ. Non si concorda con la possibilità dello
Stato di poter applicare la ‘clausola di supremazia’ nei casi
di inadempienze di enti territoriali e si valuta non chiara la
differenza tra i compiti attribuiti alla Stato di ‘valorizzare e
tutelare’ e alle regioni di ‘promuovere’, per esempio nel
campo del patrimonio culturale.

REFERENDUM E LEGGI
D’INIZIATIVA POPOLARE
Per rendere valido il risultato del referendum abrogativo il
quorum rimane del 50 per cento più uno degli aventi dirit-
to al voto; se le firme dei proponenti sono 800mila, invece
delle 500mila minime richieste, baste-
rà che vada a votare il 50 per cento
più uno dei votanti alle ultime elezioni
politiche. Per le leggi d’iniziativa popo-
lare serviranno 150mila firme e non più
50mila firme, ma il Parlamento sarà
tenuto a deliberare. C’è la novità dei referendum popolari
propositivi e di indirizzo, non previsti attualmente.
SÌ PERCHÉ. Il Parlamento sarà tenuto a deliberare sul-
le proposte di legge di iniziativa popolare, a differenza di
adesso che in sostanza le ignora. Si apre la possibilità di
indire referendum propositivi e di indirizzo, mentre oggi i
referendum sono solo abrogativi di norme esistenti.
NO PERCHÉ. Le modifiche sono giudicate restrit-
tive per la partecipazione popolare rispetto all’attuale
situazione. ?
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