Numero 4 del 1952
Noi Donne VII n.4 / Maria Maddalena Rossi racconta Dolores Ibarruri
La copertina dedicata alle protagoniste del Film di Luciano Emmer ”La ragazza di Piazza di Spagna”.
Un artcolo di Maria Maddalena Rossi racconta il gesto molto speciale di Dolores Ibarruri, nota come La Pasionaria, che volle donare a Firmina Marzi,la propria catenina d’oro come riconoscimento per aver raccolte migliaia di firme contro la bomba atomica, e che ancora nel tentativo di sensibilizzare dei generali americani contro la stessa bomba, fermando il loro mezzo, era stata messa sotto la macchina.
Articolo ricco e articolato di Fausata Terni Cialente sul processo alle donne di San Severo, dopo due anni di carcere ingiusto per aver partecipato ad uno sciopero a sostegno della denuncia per la morte di un operaio di Parma essendo state prese nella sede del sindacato e riparatesi a seguito di forti provocazioni fasciste.
La novella “Quando si ama” di O.Henry, la 28° puntata del ”Ritorno sul fiume“ di Lucia Ashley, la prima puntata della “Quinta Strada” di Luciana Peverelli, ”Celestina” è la novella di Silvana Cichi.
L’articolo di Ghita Marchi su “Orrori della società americana”.
La moda che sottolinea nuovi modelli che propongono abiti a giacca .
Anna Maria Ortese inviata a Palermo all’incontro con la delegazione sovietica e racconta l’incredibile successo e le emozioni suscitate dalla presenza dei dirigenti Berezin e Timoviev.
Proseguono i fotogrammi del Film di Jean Paul Le Chanois, alla terza puntata .
Marco Viane recensisce due film sovietici di successo: Un treno va in oriente / Uomini di successo.
Testi pagina 8
Simona risponde
MALV1NA DI DOLO — Il tuo peso è ben equilibrato con la tua statura, quindi non è necessario che usi degli accorgimenti particolari nel vestirti. Spero che fra i modelli di abiti di lana pubblicati recentemente da «Noi donne», tu abbia trovato quello che soddisfa il tuo gusto. Ad ogni modo siccome del tuo abitino di lanetta nera a sottili righe bianche, vorresti fare un capo di riguardo, io non ti consiglio di «giocare» troppo con le righe perchè rischieresti di trovarti addosso un completo di fattura sportiva. A mio vedere potresti limitarti a disporre le righe orizzontalmente nello sprone, che vedrei rotondo, e verticalmente nel resto del vestito. Un piccolo colletto di batista bianca potrebbe essere sovrapposto a quello di stoffa e uguale guarnizione vedrei sui polsi; manica di tipo «raglan», gonna liscia con un pannello di pieghe sottili sul davanti e bottoni a palla, di plastica bianca. Che cosa ne pensi?
NON TI SCORDAR DI ME QUINDICENNE — La scelta non è molta per una gonna di lana marrone che «deve essere comoda senza esser fatta a pieghe»: scegli la linea svasata, magari con un telo «godé» inserito al centro davanti. Una cintura molto alta, cucita al punto di vita potrebbe salire a triangolo formando bustino: è un particolare molto di moda. Se mi sarà possibile vedrò di pubblicare un modellino che ti interessi, ma non ora, però, verso la primavera...
MARIA DI PISTOIA — Ti hanno regalato una camicetta di jersey verde e vorresti una gonna intonata perchè l’insieme ti servisse per il carnevale. Ebbene, io penso che sarai elegantissima se ti confezionerai una gonna in faille nero larghissima, tutta teli «godé» della medesima larghezza (larghi in basso e stretti alla vita) in modo che l'ampiezza non ingoffi i fianchi. Anche la fattura «a fuso» è molto di moda per questo tipo di tessuto, ma è meno giovanile. Con gli accessori (guanti, scarpette e borsa) di camoscio nero, sarai «perfetta».
ELENA DI LODI — Hai sedici anni e vorresti, per andare a ballare, un vestito «che fosse nero con guarnizioni bianche»; francamente, per la tua età vedrei meglio qualche tinta chiara e morbida ma siccome sei decisa per un accostamento così freddo e duro come il bianco e nero, non mi resta altro che consigliarti il velluto: qualsiasi altro tipo di stoffa ti invecchierebbe. A mio avviso l’abito dovrebbe essere semplicissimo: gonna appena svasata, manica lunga e stretta, corpetto attilato chiuso da una fila di bottoni a perla, bianchi. Il colletto potrebbe essere rotondo di organdis e così pure i risvolti alle maniche; raffinatissimo sarebbe un col lettino di organdis con applicazioni fittissime di merletto valencienne alto un centimetro; il particolare potrebbe ripetersi sui polsi e in due piccolissime taschine tonde, tutte coperte di merletto. Queste guarnizioni — qualora ti decidessi a lasciare il bianco — sarebbero di gusto fine in tinta avorio.