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Numero 5 del 1945

Primo maggio e vittoria


Foto: Primo maggio e vittoria
PAGINA 8
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Testi pagina 8

b









Pari-va proprio illu! nubile clu- ii pate—se carene |rì>li in una mal-
Iina ('(Ì‘i radiosa; e Eilua ronvlum che al Iuondu. quella malliua, di
Iri.—tc nun i‘i era rhe lri. Tulli- le ra—e avevano li: liliiralru h ilaucaie
Uiuilgci” no ilull'inn-ruu mo i di pianoforlc- [rit'l'OIC mani rin: ai im-
mrrvrano e poi si Juggi n) in racreizi di srale. \'0i giardini rohni
di sole. luminosi di יִo ' prnnaii-rili, gli albi- pitavano.
l’ur—e zii-be lidua nun appariva ])(Ii»1'5| time come ii sellll .i
rl'i'. Non e i'm-ili, avere un’a - . Ila a diriull‘amii, quando
e mollo rnrine e li. guarire, le l- I, gli uri-Iii >plendono di sa-
l-L mpraiuilu. quando i poi-i- un chuo an’ul‘ro, di modella
- se. e numn rappell I0 pr narerile è guarnilo di יִordali .
wro i'hc c teuma .«ollu il braerlo un libro rilegato in un'orri.
bile pelle iwra. e l'ura- (||||‘l libro dma nll'inx'eiuc una uola lrinlC, | -
ri Irallaia (li un semi: . .r rilcgalura dei volumi (lel-
la Iiiblinl I. Edna aveva rullo il llrelcslo di andare alla biblìulera, per
u—iit'c di u e poter peuxur.» a sito zig 0, rel‘lll‘l'si conio di quaulo
sii-cadute e wdcre che «ma lo rimanexxc da l'art.
Era accaduta una cosa ic yile Di colpo, a icnlro, la sera prima,
inmilrc kctlei' arcani.) a Jimmy nri nulueraii di gullr la, senza un
. limo lli pn- riim i prova no ria rlia nvmfl appena iinito un l'lfll
lino alla mandorla e slam re—liluendogli la walola >— si era inn -
tuorala di un alloro. Dir-0. in-uadiiora
Non aveva mai inimagmalo u-hc si |)0il.‘r‘i: provare nulla ili simile.
E la scii—azione non era affiiliu piarerole. E neppure 01' taun: ,\ mena
iolala iulv-

































rr.














e nun vogllale chiamare cri-itaiilr un orribile sell'u di il
lirilii. di sofferenza e di sconforto. Uni. a uù la rei-lena i-lie se
quell’attoru l‘ave. e im'onlraizi fllllll:( . nwnlru .linnny fa. e andalo
a prrndrre la ieltura. ad un solo suo cenno. ad un guaio .e 'a lo
avrebbe seguito in ('itlm al mmulul .Nl‘l .' più pensare uè a Jliniuy.
In": al padre, alla mamma. alla sua raéa l‘elii-c e alle innumerevoli
amiche...

l 1 ua
pria all'altrui! dei rim-rolntini alla mandur
lalo rìem. Mumrnto terribili-Ì .lll1 au-ia pinlo run lunla effu. une
(la doi ricorrere anche al iuurbiuo .- lnsu rililcgillu {u leuo Ili Jim-
niy. Non già ha piangere, i‘m—c I'uori di luogo, 'l'ullo il teatro Ora
in lai-rime. Pl no gli uonuni . miliaiuuo il ua>o ren uno grano
rumore di tromba e יִngevanu ili wruiare il programma, imeec di
guardare il llillfflsl't’hii‘o. .lii my. ad uri-Iii aM'iulli per fonuna a ehi-
cosa avrebbe fallo Edn . il >uu ' delle? — le slringcva lfl
mano, HIK‘III'JIHlUli': ('(iul. t-ar in al rra nani a 1||Il‘l punlo
i'lie li p m'a l'ullîmu rim-rulatiiio alla
mandorla i: poi aiein i‘v—Iiluilo la >i'1ilnla, Quindi i-‘rra —t.i | quella
s ena —Ir
sian/a iltucnu. "mm-L» luni-i qunm.‘ una nm—u-a i.













Ill'llit‘:
Ma pui 11m. era tua-n.

rilppn'si'nlnzinlii- 1'I” i'uliiinr pro-




















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‘anle lll'll'l'l'll1‘_ «uh, sul palio—(I'llii'o. al rru-puxmln, iu una
Ilillld —I





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CATERINA MANSFIELD







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OVELLA DI



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ginngruini. whi tl'applausi. E Ii au—ru It'tl-
Ialo —— 0h, I'llr' pn- I rile pena' di rag-
giungere a iaquui la יִnestra. V ra riuscìlo.
alla יִnt‘; avr a wllevalu ron una mano la
Ienda ed era riniaxtu là. in iiedi. Ineulrc un
raggio di luce, uno ynlu. gli radura in pie-
no sul VOllfl se" sguardo, e i muni della
musica si pr:rLlc\.ulo in lontananza...

l’a proprio in quel momento che Edna
capì come la viln prr lei non avrebbe più [10‘
luto e>scro la sle: Rilraae la mano da
l1uella di Jiuuny, si ahlmndmo ali'i (lielrn l'
chiuse per sempre lo sraiola dei rioceolalini.
Quoslo יִnalmeulc era amore!

Edna e Jimmy erano יִdanzati. Ella uvr'
ia i rapclli rial Iii da un anno o mezzo; erir
no יִdnnxnli ul'יִt-ialmenlc da un anno. Ma rn-
(rambi sapevano rhe si care-libera spo-‘ali יִn
(la quando paswggiavano con le loro mamme
ai giardini pubbliri e. si scdevano a lar mi.»
rrnda sui prali. con un biscotto o un p 0
di zurrhern d’or' riaruno. E d‘allra parli-
i'ra una rosa rns convenula. che Ednn ave"
va portato per iuiii gli anni di scuola un Ino-
ilislo anellino di יִdanzamento. E. fino a qur'l
giorno. si rrano voluli iIn gran bene.

Ma ora lullo ora יִnim. C0>i irrimediabil-
mi-ulv יִnilo elle Eilna non riuu a a rapa
cilarsi come Jiminy non lo capis e. Con un
rr‘ ir'slc e giudizioso sulle labbra. nei giardini (li‘l Convenlo del Sacro Cuore e
rouiinriù a salire il senliero che parlava alla
llill Slreel. Meglio saperlo ora. rhe non do-
pn l:- Im Ora. fnrsc. .lìniin avrebbe p0-
lulo mn.—«l si, N0. non era il ram di farsi delle illu ioni; Jiiiimy non
avrebbe ma potuto romnlan . La ma u a sarebbe s ila spe' ta. di-
'lrulln; era uievilabilc! Ma lllllflVI era [noval ll '1 upo — come
(iii-evn la gente —> il Tempo avrebbe pollllo alleviare un pOro. oh.
solo un poro il ilulor». T quarant'anni. veri-Ilio. l'nr-‘c avrebbe lmlulu
pensare a lei ma calmi). ma non prima di allora. E a lui... a lei rhe
rosa l‘iàCl‘llîlYfl il fuiuro'?

Edna avmu raggiunln la <0Hlnlilù del sentiero. E Ii‘i. ‘Olln un al
bero dalle foglie illmH'. tuuo יִorito (li mazzo mi bianchi. Scill'llc «n
una panca e si llllst‘ ad onervare le aiole tlcl Convenlo. In quella n l
virina rrcsrcvauo dei luncri steli. colllorllali (la ima bordura di viole
del penticro azzurre. a l'urina di conchiglia r. in un angolo. s’iilzuva
un iul‘l'o di l'rcsìe avorio che im-roeiavano le loro lanrc :01llli sui
יִon. I pi uoui del convento rollcggiavano alti nel celo e .s'udiva la
Vore di Suor Agnese ("ho stava impailcndo una le ione di canto. Ali-mi.
rzinluva la voce profonda della suora e, come in un'eco, le veniva ri-
sposln Albini... .

Naturalmente. su: non S])05;l\îl .limuiy. non avrvbbe èpuaulo In -
suno. L'uomo che essa anima. il fummo ullore . Edlln avrva [ranno
Man senso nrr non rapin- file non avrebbe mai potnlo sposarlo, Ma.
rhe grande per quei . Era un amore che chiedeva solo dedizione silen-
l‘3 e dolore, l\' ‘nl' lim.

ln quel monu‘ 0 il fliluro le apparve in lulta la »u:i du—ulaziuur.
Ne fu siordiia; al m'ilno iantc le venne meno il rapire. Ma dona
quo. non era nalurale? S l'rbln: cnlrilla in rom-ente“, Erra: Il bab.
"o e la illumina l'anno di lulln per dissuaderla; invano. E. quanto a
linutiy. il >uu simo d” iinin slllll‘l'a ogni immaginazione. Ma nei-vile
mm sanno capi r? l’errhè iogliouo 'accrescerc nneora il suo dolore?
ll mondo è crudele, lerribìlmclne crudele! Dopo la 5| na יִnale. i
cui (Ilhll‘lhllibl‘e lr sue gioia ed aliri oggelii le amirhc più raro _ lri
rosi ralina c le altre r0>ì tli>peraie — elllrn iu convento No. un mn.
mento. I. sera del suo mi‘lirn izri o roinride ron la serala d'addio
dell'allora al leull‘n di I’ori Willin, E l’attore l'lrcw‘. roimgiuuazli (in
un ignolo Iuc iggero. una .u-aiola E piena di יִori bianrlii. Xl non
\ nome. ,nnn v'è biglicnu ila ri.—u . Nulla? Sì. mila alle l'lhi'. m-ulm
in un fazzoletto bianro, ci: l‘ultima fotograיִa (I Ednih i-on la ai'rilliz




























































Chi dimentica il inonda, sarà dal mando diumnlicam.



Edua svdrva mini gli allu-r iuuunbih. «iringri-a fra le dila il Ii-
bru Ill'l'lh come N! lux—>0 slalo IIII )ll\‘>>illi‘. la» danno il uuuu- di >uur
Angeli. Zuaî Zaul Sotto lv i'orhiu radum. i sllihì ni. iiiliri capelli,
il p rin A0 di mamlarne un olo u Jinmw? No. ma pure \'
con un sniIerl‘i l. E. III \'r>le i ' . Suor Angela vu
dalla rappella al convento 4' dal ronwnto . . illull‘d. con un'espreu












xifluc r4 tialr, nrllu quando, ni'gll uri-Iii ilolnrmi e nel mi i>o ilnlre
run i'm auuglu- i lllllllli III“ rut'l'mlr) Il" I," “Aula! Stille \|I>‘lll’.
(l‘IP‘lìl pari nirnlr. prrvurri» idi rur dei. uiluruai di A‘crn.





Mi il “mm-u ili t-,.Iu,. mm i... unum uiatuu su

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