Numero 2 del 1944
Le donne nella rinascita del paese
Testi pagina 8
Le nostre ricette
I tempi sono dif?cili e ci si deve
aiutare in tutti imodi, non bisogna
sprecare nulla della poca roba che riu—
sciamo ad avere, ecco qualche consiglio
uiìle per Conservare I lungi) O rendere
mangiabili degli alimenti vari:
Carote Barbnbietole- — Se si vuole
conservarle per qualche giorno tenerle
avvolte nelle loro foglie.
Se si vuole conservarle per qualche
settimana, tagliarne i gambi e metterle
in una cassetta a strati alternati con
della sabbia secchissima, coprirle con
un ultimo strato di sabbia molto ab-
bondante.
Lattuga, Scarnla, Cicoria, e altre
verdure simili. — Si possono conser-
vare queste verdure per tre o quattro
giorni (alla condizione assoluta che siano
perfettamente asciutte) avvolgendole con
cura in una carta ?na, senza stringere
troppo e appendendole per il gambo,
prima di adoperarle lasciarle per dicci
minuti nell'acqua fredda.
Pomodori—Per conservare i po—
modori per qualche giorno (se non sono
troppi maturi), asciugateli bene e met-
teteli su di un'asse in una camera fre-
sca ed aerata.
Per conservarli per qualche settimana(
metteteli in una cassa piena di sega-
tura secchissima; fate bene attenzione
che ci sia sempre una strato di sega-
tura tra un pomidoro o l' altro e che
non si tocchino tra di loro. Tenete la
cassa in un posto fresco e secco.
Limoni. —Per conservare i limoni
parecchi giorni teneteli in un recipiente
di terraglia o di porcellana pieno dI ac-
qua. Se il limone è tagliato mettetelo
in un piattino con la parte sbucciata
al contatto di qualche goccia di aceto.
Pane. — Per rinfrescare del pane
molto vecchio e duro immergetelo nel-
l’acqua poi mettetelo nel forno caldo
per qualche minuto allo scopo di eli-
minare l'umidità eccessiva.
Tozzi di pane avanzati dal giorno
prima si possono rinfrescare mettendoli
in una pentola con coperchio e scal-
dandoli a bagnomaria.
Un 9.106402 petula?o par L' max/ti dama/Imi
Durante l'esîate, in Italia, molti batn-
blni muoiono di quella malattia chia-
mala gastro- emerito tossica 0 meglio
( intossicazione alimentare p. Ogni alt-
mento diventa un veleno per l’organt»
smo infantile; sintomi principali, romtto
e (liarrea‘ Specialmente grave net mesi
estivi, tale malattia colpisce i bambini
anche durante l'inverno. Cosa lztnno
allora le mamme? o chiamano ttn nie-
dico, o se il bambino è graviSSimo lo
portano all'ospedale.
Il medico cli servizio, se ha un mi-
nimo di sensibilità, viene preso dalla
disperazione: le madri arrivano a muc-
chi con questi bambini in braccio, il
medico non {a a tempo a visitarli che
già altri arrivano e così dalla mattina
alla sera. I piccoli malati sono della città
oppure vengono da lontano. Solo i più
gravi- e questi, neanche tutti - vengono
accettati. per mancanza di posti-letti. l
genitori esasperati rivolgono al medico
gli improperi più impensati; egli sa
che molti di questi bambini che è coi
stretto a rimandare in dietro non po-
tranno sopportare la malattia, ne è pro-
fondamento turbato ma non può fai-c
nulla. lo conosco bene l'ambiente ospe-
daliero romano; credo che un solo di—
rettore (li istituro, previdente,abbia an4
rurale medicine necessarie ai piccoli
malati, talvolta ne accetta più delle
sue vere possibilità. In un'nspctlnle per
bambini a Roma, spesso due bambini
stanno nello stesso letto. Con quali
ccnscgttenzc pt-r l'igiene e pct‘ ia tlili‘u‘
sione delle malattie e facile enmpt'en-
det‘c. Nell' Italia meridionale la situa-
zione è ancora peggiore e specialmente
per i lattanti.
Vediamo adesso le ragioni per cui
praticamente quasi nessun bambino può
essere curato a casa. Dopo la dieta
idrica, il bambino (levr- alimentarsi con
pappe medicamentose, la cui base fon-
damentale è il caseinato di calcio. Entro
lo spazio che va (la dieci giorni a
un mese, talvolta molto più. l’alimenta-
zione va gradualmente riportata alla
norma.
Il caseinato di calcio manca in com—
mercio da più di ttn anno, in certl
istituti da quasi due anni. Non st tro-
u'
"I"?—