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Numero 1 del 1944

Il nostro compito


Foto: Il nostro compito
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Testi pagina 8

.\'t)I DONNE

DONNE IN GUERRA

Ciò che difende

la donna sovietica

La donna della Russia degli Zar,
oppressa dalla società e dalla famiglia
nun godeva di alcun diritto.

Da ragazza prima. da sposa in sc-
guitu, essa lavorava per il padre, lavo-
rava per il marito, lavorava sempre e
la sola frase che sentisse era «Sono i0
che ti nutro >. Era tenuta in uno stato
tli rompleta ignoranza che le l’aveva ac-
cettare come inevitabile la schiavitù iin-
postale dalla società.

Il potere dei Soviet ha cambiato tuttu
ciò. Rendendo e?ettivaniente la donna
eguale all’uomo, il nuovo regime ha epu—
rato dal fango secolare della menzogna
e dell'interesse i rapporti tra iconiug‘i.

In Unione Sovietica il matrimonio g.
civile; esso riposa sul mUtuu consenso

degli sposi. Il matrimonio l’t‘li?it’l"t)îl)?
luogo se gli sposi lo tlcsitlcranoi I pio-
vani, quando hanno raggiunto la loro
ma?ggiore età decidono liberamenti-
della loro sorte e niente può impedire ad
una ra?aVÎa dl Spus‘arc l'uomt) ('lìe all‘?.
Se, per una ragione qualsiasi, il ina-
trimonio si avvera infelice, la legni" prc-
vede il divorzio; essa vieta a chiunque
di intromettersi nella vita intima degli
sposi. Il potere dei Soviet ha aumentato
le antiche leggi che dis?regavano la fu
miglia e condannavano la donna ad una
qterna schiavitù: la famiglia è stata raf—
lorzata, ed I. una famiglia nuova, vigo—
rosa ed unita, una famiglia dove regna
la pace e la huona armonia. La murale
sovietica è severa e pura. Il matiimuniu
non deve essere preso alla lt'g‘g‘era:
sempre più si lotta contro lc unioni r-f-
limere che distol?ono Il matrimonio dalla
sua missione primordiale, che t" quella '





rc una famiglia forte c duratura.
l'.(|'tt ciò che scrivono giovani sovretici;

u In non compri-urlo t'nlnrt) che non
amano la Vita di famiglia, scrivc lo stu-
tlcntt- I‘. À. Noi rispondiamo della no-
stra famiglia di fronte alla società. In
amo mia moglie. adoro mio lig‘lio. rientro
felict‘ in casa dopo il lavoro e trovo
sempre tempo per t'ons t'rarln alla mia
famiglia. I'na forte amitnia. un rispetto
mutuo c l'amore, et't‘o, secondo me, le
condiyioni t'sscnxiali di una vita felice ).

lìd L'CCO lln'?llra lellera, quella della
studentessa O. I,.: ulìen presto avrò
terminato gli studi all' isntutu dei me-
talli non ferrosi. Mio marito è aggiw
statnre. Quando nacque la mia bambina
dovetti interrompere i miei studi per
un rerto tempo. Mi era assai dillicile
occuparmi della piccola e della casa. Ma
mio marito fere (li tutto per aiutarmi.
I‘restu poternmo allidare la liimba al
nido c il periodo più dillicile era pas-
sato. Àlio marito ed io siamo imi-
gliori amici del mondo: quando avrò
Iinito i miei studi e comincerò a lavo-
rare, entrerà lui nell'istituto. Voglio dar-
gli al più presto questa possibilità s.

Questa itla famiglia soviet a, sorgente
di ottimismo, di gioia, di forza vivifacante.

Tutti i problemi della madre e del
liamliino sono posti e risolti in Unione
Sovietica. t Due cose mi hanno stupito
durante il mio viaggio in U.I{.S,S..
scrive l’arcivescovo di (Vanterhttrv: non
ho mai visto, come purtroppo si VCtlt‘
spesso nei nostri paesi, un bambino af—
famato t“ non ho mai dovuto arrossire
guardando uua ragazza tlidiciassettanm.»

Da prima ancora della sua nascita il
bambino ha diritto ad avere tutto ciò
clic gli occorre. La madre smette di lai
varare quattro settimane prima e per
cinque settimane dopo il parlo. liss‘a
ha diritto alla assistenza medica per se
e per i suoi bambini ed un'immensa
rete di nidi, giardini d'infanzia, refettori
ecc, gli facilitano il suo compito edu—
cativo che" per essere liberato dai tanti
piccoli fastidi materiali, assume la sua
vera importanza.

La maternità diventa veramente una
gioia ed una nuova nascita è accolta
come una felicità poiché la donna è
sicura che lo Stato I'aiuterà ad allevare
i.suoi bambini.

Ecco ciò che il tedesco invasore, vo»
leva distruggere, ecco perché nelle ore
gravi della storia del suo popolo, la
donna sovietica si drizzò coraggiosamen-
te a ?anco del marito, del figlio, del
fratello richiamati alle armie dovunque
con il lavoro e con la parola, con la
lotta e con la tenerezza, sostituendo i
combattenti ed ispirandoli, essa molti—
plicò le forze del popolo sovietico, le
riempì di un sentimento nuovo: La lotta
della donna che difende la felicità della

sua casa e dei suoi bambini.

(li ('rt"
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