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Numero 3 del 2015

8 Marzo al tempo delle crisi


Foto: 8 Marzo al tempo delle crisi
PAGINA 8

Testi pagina 8

6 Marzo 2015
Onde evitare che il ventO dell’islamOfObia
gOnfi le vele delle fOrze reaziOnarie che
additanO nell’islam il nemicO, declamandO
un cristianesimO identitariO che prOclama le
radici cristiane d’eurOpa, è OppOrtunO nOn
dimenticare che anche alle nOstre latitudini
la religiOne cristiana ha gOdutO per mOlti
secOli della tOtale egemOnia culturale
influenzandO la mOdalità di sentire e di
pensare, dettandO i cOstumi e le regOle del
vivere civile.
All’interno del mondo cristiano non sono mai mancati acer-
bi contrasti tra il potere spirituale e il potere temporale, ma
il famoso detto “date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio
quel che è di Dio” ha offerto solidi argomenti a favore della
separazione dei poteri e il cristianesimo, dopo una lotta
plurisecolare e sanguinosa fra la Chiesa e i regnanti, ha
dovuto venire a patti col principio della laicità dello Stato.
Anche se ancora oggi nelle società secolarizzate, com-
presa la Francia, l’invadenza della chiesa nella vita
pubblica rimane militante, come conferma l’intervista
rilasciata dopo il 7 gennaio da Lux, giornalista superstite
di Charlie Hebdo: “La Francia, nonostante tutto, resta cul-
turalmente un vecchio paese cattolico. E l’abbiamo visto
bene in questo periodo di agitazione politica e continue
manifestazioni intorno alla legge sul matrimonio per tutti.
Una Francia profonda e retrograda che va ben al di là dei
cattolici integralisti (quelli non li avevamo certo dimenticati
perché ci hanno fatto circa dodici processi in vent’anni).”
Dunque le vignette, a volte anche brutte e volgari secondo
alcuni, scaturivano dal rifiuto di venire a patti con “la vec-
chia forza politica della Chiesa, quel potere oscuro che
non è mai scomparso in Francia e che interviene pesante-
mente nelle questioni sociali … In uno stato laico la gen-
te non si identifica rispetto alla religione o ad un gruppo
etnico, ma rispetto alla cittadinanza … La Francia è forse
l’ultimo baluardo dell’universalismo dei valori laici contro
il comunitarismo ormai vincente.” A parere di Luz dunque
l’agente patogeno dell’estremismo fanatico sarebbe il co-
munitarismo che riduce l’identità poliedrica di ogni indi-
viduo nell’identità unica e totalizzante della confessione
religiosa e/o della comunità dei fedeli.
nOn è scOntrO
di civiltà
e neppure di religiOne
NoN dimeNtichiamo che aNche la religioNe cristiaNa è stata egemoNe
per secoli, ha dettato regole del vivere e iNflueNzato il peNsiero
di Stefania Friggeri
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