Numero 12 del 2007
Un anno di notizie a colori
Testi pagina 7
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senza femminile, perché la macchina re-
siste per vizio sia burocratico sia ideo-
logico: le macchine, a dispetto del loro
genere grammaticale, sono maschili, ce-
libi e, nonostante questa parzialità, uni-
versali".
Paola Monari, docente di statistica,
ricordava a proposito del-
l'analisi economica che "si
viviseziona il mercato, si
stima il contributo del Pil,
dei diversi settori produtti-
vi, si disaggrega la popola-
zione in attiva e non attiva
si costruiscono indici di di-
pendenza, di vecchiaia, si
costruiscono scenari, si dis-
cutono strategie previden-
ziali e bilanci generaziona-
li" e su questi argomenti si
aprono addirittura crisi di
governo. "Invece, ogni ten-
tativo di approfondire gli
aspetti economico-sociali
della struttura per sesso delle popola-
zioni viene riduttivamente confinato a
letteratura di genere e trascurato dai
grandi filoni degli studi economici e
aziendali. Quattro o cinque parametri
concordati a Maastricht sono bastati a
condizionare le strategie politiche ed
economiche dei Paesi europei? Perché
non pensare di innovare i nostri pro-
grammi d'azione proponendo alcuni
parametri-obiettivo rivolti a una
diversa concezione del benessere so-
ciale, magari creando nuove aspettati-
ve?" Occorre ricordare che il seminario
del 1998 insisteva sui diritti di cittadi-
nanza femminile alla luce della diretti-
va Prodi del 7 marzo 1997 e dell'atto di
adozione approvato dalla Regione Emi-
lia-Romagna del 17 giugno 1998.
Non è per nostalgia del passato che
abbiamo rievocato la storia di un tenta-
tivo istituzionale abortito per il deficit
democratico di chi non andò a votare
l'anno dopo. Vogliamo semplicemente
richiamare la necessità sentita da trop-
po lungo tempo di essere dentro i pro-
cessi reali come donne portatrici di inte-
ressi non settari, ma di cooperazione ne-
cessaria alla costruzione di risposte a
modernizzazioni realmente sociali. Di
donne, oltre che di uomini.
cambiare impostazione e sguardo della spesa pub-
blica si può, a partire dalle donne e dai bilanci che
loro farebbero in modo diverso. Come accadde a
Bologna con il Sindaco Vitali
Colpisce il sempre più ampio numero di donne, giovani e pensionate che si dedicano senza
problemi ad opere di volontariato, impegnandosi con entusiasmo, passione, scambiandosi re-
ti di relazione e mettendo a disposizione tutte le potenzialità di cui sono capaci. E' come se
quando la donna percepisse la fragilità o il bisogno di una altro essere umano fosse portata ad
assumersene, almeno in parte, una responsabilità personale. Non altrettanto accade per la po-
litica. E cerchiamo di capirne il perché. Si tratta di un atteggiamento assolutamente irraziona-
le non foss'altro perchè il futuro dei nostri figli è strettamente connesso con le scelte più o meno felici che i governi sono
chiamati a mettere in campo. Eppure la logica appartiene ad un altro registro emotivo ed esperienziale. Una delle ragioni
può trovarsi nell'estremo pragmatismo del genio femminile abituato a dare risposte immediate ai problemi senza passare
tra le scorciatoie di mediazioni inutili quanto cavillose. Alle donne interesserebbe il lavoro di "cura" propriamente inteso
che ben descrive il mix di responsabilità e di amore che le donne mettono a piene mani e senza vantaggi mondani nel vo-
lontariato e che difficilmente riuscirebbero a trovare in politica.
Sempre più ridotta a mera tattica-conquista e mantenimento del potere, alleanze, geografia di interessi incrociati e lotte
di clan, attività che sono nel dna maschile e certamente non nel nostro tanto che se il ruolo incarna una relazione pretta-
mente gerarchica in cui rispecchiare la propria identità di uomo noi donne siamo più dedite a una logica di servizio in cui
a circolare sono gli enzimi dell'affettività empatica che attraversano i titoli e affrontano i problemi. Eppure in questo nuo-
vo Partito democratico credo che la politica debba proprio riformare le propri sedi partecipative, Veltroni permettendo con
un rinnovato protagonismo femminile che faccia della politica un servizio e della responsabilità un attestato di riconosci-
mento: solo così può iniziare la lunga rivoluzione di un nuovo soggetto politico. Anche qui si può trasformare un arido
potere in azione di prossimità e di solidarietà passando per una comunicazione diretta tra persone che vadano al cuore dei
temi e non ad astratte formule strategiche tanto vuote di contenuto quanto prive di sostanziale interesse per l'uomo.
Il volontariato è donna, la politica no
Daphne Maugham, Natura morta con acquerelli (1952)