Numero 10 del 2007
50E50: il 13 ottobre tutte a Roma
Testi pagina 7
noidonne ottobre 2007 7
La questione della laicità può diventa-re una pietra d'inciampo sul cammi-
no del Partito democratico?
Sulla legge 40 i dati dell'Istituto Su-
periore di Sanità confermano le previ-
sioni negative denunciate durante la
campagna referendaria: diminuito il nu-
mero delle gravidanze, aumentato quel-
lo degli aborti, delle gravidanze extrau-
terine, delle complicanze, dei parti ge-
mellari nelle giovani e dei fallimenti nel-
le mature. Per tacere delle sfortunate
che, dopo essersi rivolte all'estero a
strutture inadeguate, o per disinforma-
zione o perché non potevano
permettersi di meglio, sono ri-
entrate in Italia non solo de-
luse ma anche ammalate. Per
affrontare le questioni scot-
tanti derivate dal progresso
tecnico-scientifico i paesi ci-
vili adottano le 'sunset rules',
leggi destinate al tramonto,
cioè da correggere dopo un
periodo di prova. Saprà il Pd
affrontare un tema così in-
candescente in modo adegua-
to e nel rispetto della Costitu-
zione? Perché la legge 40 vio-
la il principio di uguaglianza
(non tutte le coppie possono
recarsi all'estero) e l'art.3 (il
divieto di accesso alle cure
per le non coniugate o convi-
venti non può basarsi su una
condizione 'personale'). Sul
divorzio breve solo due paro-
le: scomparso dall'agenda
politica, se ne legge qualcosa
nella rubrica delle lettere di
tanto in tanto per voce di
qualche cittadino che denun-
cia situazioni assurde e dolo-
rose. Amen.
Testamento biologico: le
proposte di legge sono una
decina ma neppure un cattolico aperto
come il prof. Marino riesce a venirne a
capo. Sembra insuperabile il contrasto
su come valutare l'alimentazione e l'i-
dratazione artificiale: sono trattamenti
sanitari, quindi rifiutabili, o no? Molti
pensano che i congegni tecnici sofistica-
ti vadano utilizzati solo per sostituire le
funzioni vitali di chi è in cura per una
malattia grave ma superabile, non per
tenere in vita contro la volontà del pa-
ziente un corpo che ormai è solo 'un
transito di cibo'. La lobby dei teocon in-
vece esorta: "Beviamo fino all'ultima
goccia il calice del dolore. Che importa
soffrire dieci anni, venti, cinquanta se
poi viene il cielo per sempre, per sempre,
per sempre?". Inoltre, sostenendo che il
desiderio della buona morte può essere
allontanato dalle cure palliative e dal-
l'assistenza amorosa dei familiari, i tu-
tori della Vita li colpevolizzano, come
se la famiglia di oggi fosse quella di un
tempo, formata da numerosi membri in-
tercambiabili e solidali. A chi ripete che
la vita va vissuta fini alla sua conclu-
sione naturale, Augias chiede: "Quale
naturalità? Quale Dio? La naturalità
medioevale quando si moriva per una
semplice infezione intestinale? La natu-
ralità degli anni in cui non erano stati
scoperti gli antibiotici? Può Dio cam-
biare idea a seconda dei progressi tecni-
co-scientifici, spostare il confine della
vita perché è arrivata la penicillina? L'e-
tica non dovrebbe prescindere dagli ac-
cidenti della storia?". Ebbene dopo un
anno di lavoro la Commissione Sanità
ha deciso di rimandare la discussione in
aula al fine di trovare 'il consenso più
ampio possibile'. La stessa motivazione
con cui la Turco ha deciso di prorogare
fino a marzo 2008 il decreto legge at-
tuativo della Convenzione di Oviedo sui
diritti del malato. Per fortuna l'art.32
della Costituzione recita: "Nessuno può
essere obbligato a un determi-
nato trattamento sanitario se
non per disposizioni di legge"
e infatti c'è chi, temendo una
legge crudele tipo la 40, con-
siglia di lasciar perdere e di
affidarsi alla tutela della Co-
stituzione.
Quanto alla legge sulle
unioni di fatto l'inadeguatez-
za e la timidezza dei Dico,
nati dalla risoluta volontà
d'incontro di due paladine del
Pd, la Bindi e la Pollastrini, ci
dice quanto il tema sia scot-
tante e quanto sia difficile fa-
re una legge in tempi brevi dal
momento che il cuore del pro-
blema sono gli omosessuali e
il Vaticano non condivide cer-
to la sentenza della Cassazio-
ne per cui "la libertà sessuale
va intesa come libertà di vive-
re, senza condizionamenti e
restrizioni, le proprie preferen-
ze sessuali".
Ma il pregiudizio omofobi-
co è grave non solo in sé ma
come sintomo di una cultura
indisponibile a concedere agli
individui la libertà di decide-
re in autonomia del proprio
corpo, cioè del proprio benessere psico-
fisico: se prolungare o no le cure, se di-
ventare o no madre, se convivere o spo-
sarsi, se vivere come etero od omoses-
suale, se mantenere in piedi un matri-
monio finto oppure no.
Un'Italia provinciale e gregaria si
adopera per indebolire la sinistra ormai
in crisi in tutta Europa, pronta a mon-
tare sul carro del vincitore, subalterna a
tutti i poteri forti, in Italia e fuori.
Stefania Friggeri
Il Partito Democratico e i diritti
Laicità
il nuovo partito saprà
affrontare con l'adeguata
modernità i temi nevralgici
della laicitià?
Henri Matisse, La blusa rumena, 1940