Numero 1 del 2007
Che sia un anno di PACS
Testi pagina 7
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di donne che, nigeriane o dell'Est euro-
peo, richiedono non solo un ripensa-
mento dell'intero contesto del problema,
ma anche risposte giuridiche in termini
di tutela delle vittime e di penalizzazio-
ne dei fatti criminali.
La prostituzione straniera comporta
un supplemento di riflessione, perché il
crimine - che è la tratta - non ci sarebbe
senza il mercato del sesso a pagamento.
Ma le donne che vengono comprate e
vendute "scelgono" il ri-
schio
di questa "professione"
o farebbero più volentieri
altri lavori, magari a ca-
sa loro.
Le prostitute che "si ge-
stiscono", che non stanno
neppure sulla strada sono
una minoranza. La mag-
gioranza sta sulla strada
o nelle offerte equivoche e
alimenta un mercato da
cui non trae benefici.
Mentre i gestori del sesso
a pagamento fanno affari
per un volume di miliardi
di euro.
Si può tornare all'inizio
del ragionamento: in so-
cietà "avanzate", econo-
micamente affluenti e socialmente ac-
culturate, perché mai i maschi pratica-
no questo sport, che assomiglia tanto
alla schiavitù, che oggi non conosce le
catene dallo zio Tom, ma vede nel lati-
fondo brasiliano lavoratori che, indebi-
tatisi con il padrone per necessità fami-
gliari, vende gli anni futuri del proprio
lavoro.
Vende le braccia, il corpo, anche lui.
Liberamente? Molte donne vendono il
corpo per mantenere una famiglia lon-
tana: è una libertà? Il consumismo del-
l'occidente fa sì che ci siano donne che
hanno un lavoro o casalinghe o studen-
tesse che dedicano qualche pomeriggio
alla benemerita attività per comperare
abiti firmati o mettere da parte danaro
per comperare un appartamento: testi-
moniano una società libera, anche se
giuridicamente danno l'assenso di vo-
lontà alle loro prestazioni?
L'uomo in teoria sarebbe libero: in-
fatti si soddisfa, paga, se ha sensi di col-
pa li rimuove o li confessa a un prete
sempre indulgente per omertà di sesso.
Sente di avere sani istinti naturali che le
donne non hanno? O sente di essere po-
tente perché domina un corpo che gli è
dovuto dallo scambio pecuniario e per-
cepisce la forza del potere anche se è un
travet qualsiasi che non conterà mai
nulla nella vita ed è un cliente che la
compagna occasionale deve aiutare a
farcela?
Non c'entra direttamente, ma a Vien-
na hanno inaugurato vespasiani pub-
blici per maschi la cui vaschettina uri-
naria ha la forma di una bocca femmi-
nile. Le donne si sono infuriate e l'am-
ministrazione li ha rimossi. Anche gli
uomini li hanno criticati: non offensivi e
disgustosi, ma "troppo barocchi".
un costume che degrada i maschi, che non si
interrogano e non si osservano. Al massimo si
astengo... per buon gusto
Milano
Perchè un Forum Permanente:
Portare all'esterno di una ristretta cerchia
di addetti ai lavori il dibattito che accompagna
il fenomeno della prostituzione
Promuovere un dibattito culturale che permetta
di uscire dalla povertà dei luoghi
comuni di cui il tema della prostituzione è
spesso portatore.
Allargare la riflessione anche a tematiche più
ampie rispetto al solo fenomeno della prostituzione,
che riguardino la relazione tra i
generi, l'educazione ad una sessualità
responsabile, il rapporto denaro/potere.
Approfondire le motivazioni che soggiacciono
al fenomeno della prostituzione, anche
dal punto di vista della domanda.
Offrire uno spazio/laboratorio di riflessione
su temi che riguardano la prostituzione e
quanto attiene a questo fenomeno, nello sforzo
di approfondire il confronto sul piano culturale
e valoriale
Daphne Maugham, Natura morta con acquerelli (1952)