Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 11 del 2009

Sex love & ...


Foto: Sex love & ...
PAGINA 7

Testi pagina 7

noidonne novembre 2009 7
se se è disposta ad avere una gravidan-
za e, di conseguenza, decidesse chi dei
due provvede a proteggersi.
Il ricorso alla pillola del giorno dopo
sta privatizzando il problema, ma sen-
za liberare la sessualità. Che è ancora
sconosciuta, se è vero che obiettivo del
costume attuale sembra essere il consu-
mo, perfino in famiglia e non solo nei
termini della prostituzione.
Escludiamo il moralismo. Se in In-
ghilterra sono stati messi i preservativi
nelle scuole medie per evitare le gravi-
danze precoci e se anche da noi feno-
meni non descrivibili come curiosità
adolescenziali sono un dato di realtà, il
cambiamento che si profila per il futuro
è forte. Non riguarda tutti nella pratica
di vita, ma lo è già diventato mental-
mente e non basta certo rifugiarsi, come
un tempo, nella biologia e dire che cosa
"si deve" o "non si deve". Occorre un sal-
to di qualità non facile, perché gli adul-
ti non sono così liberi da promuovere la
libertà altrui ragionandone con i giova-
ni responsabilmente. Perché i corpi
umani sono degni di rispetto, non di
mercato e la sessualità merita eros, non
violenza. Perché essere sesso è biologico,
essere genere è cultura: peccato che gli
uomini, in genere, non sappiano di po-
ter "essere un genere" migliore del loro
immaginario. Potrebbero perfino arriva-
re ad amare - pardon, a fare sesso - con
maggior soddisfazione. E' vero che l'a-
more ha stagioni evolutive diverse nel
tempo e nello spazio: avere il ménage a
trois nel Settecento era (e non era) come
il coprire pudicamente perfino le gambe
dei tavoli cinquant'anni dopo. E il bur-
qa per le donne (da togliere solo dentro
la casa per essere a disposizione del pa-
drone) è (e non è) come esporre il nudo
per ragioni commerciali. Ma l'antropo-
logia di domani?
L'avanzamento delle ricerche geneti-
che obbliga a livelli di conoscenza su-
periore: non basta più il concetto di "na-
tura", di norma strumentale a culture il-
liberali. Né basta aggiungere ai cinque
sensi la genitalità: se è umana per l'udi-
to la musica o per il gusto la raffinatez-
za del cibo, non si capisce perché il ses-
so debba restare compulsivo, rozzo e in-
fantile, mentre rappresenta una realiz-
zazione del sé nella relazione con l'al-
tro/a. O forse ci stiamo ancora doman-
dando che cos'è la realizzazione del sé?
ed è per questo che stiamo diventando
meno civili e abbiamo pretese meno al-
te? Consentire al binomio "sesso e pote-
re" non garantisce una società migliore
né per le donne né per gli uomini, so-
prattutto tenendo conto che non poche
pagine femministe insegnano strategie
innovative buone per entrambi i generi.
“che razza di sessualità stiamo vivendo? ...neppure ragazze
e ragazzi nati dopo la scoperta del nucleare e della pillola
sanno come nascono i bambini”
Siamo tutte convinte, chi più, chi meno di aver un sacco di problemi da risolvere giorno dopo
giorno contando sulla nostra audacia e sulla nostra intelligenza. Eppure io penso, incontran-
do tante donne, che ognuna di noi sia una pioniera capace spesso di aprire la strada alle altre.
Oggi se non ci lasciamo intimorire da troppi fattori esterni, abbiamo incredibili opportunità per
realizzarci e creare la vera uguaglianza tra i sessi.
Ed altrettanto vero però che in questa complessità ci servono nuove mappe per vivere.
La società in cui viviamo sta navigando in acque non segnalate sulle cartine geografiche. Stiamo appena cominciando a ca-
pire quali sono gli obiettivi alla nostra portata, del tutto realizzabili. Perciò ho spesso l'impressione che si debba viaggiare
con la nostra personale bussola interiore, ascoltando i propri desideri e lasciandoci guidare dall'istinto che, se ben inter-
pretato non ci tradisce mai. Dal punto di vista della maturità emotiva, noi donne siamo forse arrivate al punto più alto del-
la nostra evoluzione. Siamo migliori di quanto non siamo mai state. Ci sono, è vero, periodi di stanchezza, di confusione
ma si tratta di blocchi passeggeri ai quali non dobbiamo pensare troppo. L'importante è rendersi conto che abbiamo a dis-
posizione opportunità prima impensabili su cui puntare per esprimere il nostro potenziale e non essere soggiogate da trop-
pe paure autosabotanti.
Una volta che avremo un forte senso del nostro valore non accetteremo umiliazioni né posizioni di inferiorità. Crediamo
alla dominazione altrui solo perché accettiamo e crediamo nel fatto di non valer granché o di non sapere badare a noi stes-
se. Molte di noi hanno una grande paura di riuscire, nella vita. Non credono di meritarsi di stare bene o di vivere nella pro-
sperità. Eppure tutte le risposte di cui abbiamo bisogno sono dentro di noi ed è di cruciale importanza tenere sempre a
mente che ciò che pensiamo si trasforma nelle nostre esperienze.
Mi piacerebbe che l'autostima e il senso del proprio valore venissero insegnati quotidianamente in tutte le scuole elemen-
tari. Rafforziamo i bambini e in futuro avremo adulti forti. Imparando a rafforzarsi, le nostre figlie non permetteranno che
nessuno le possa umiliare o usi loro violenza in alcun modo. E i nostri figli impareranno ad avere rispetto per chiunque,
comprese tutte le donne della loro vita. Se vogliamo che gli adulti nella nostra società si trattino con rispetto, allora dob-
biamo insegnare ai figli la gentilezza e il rispetto di sé. Solo in questo modo i due sessi si rispetteranno a vicenda. E vi sem-
bra poco cominciare di qui?
Rispetto reciproco, un buon inizio
\


©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®