Numero 2 del 1944
Le donne nella rinascita del paese
Testi pagina 7
abbiamo patito per Il razinnuniento di fame.
Se è vero che in questi anni lll guerra non
abbiamo sofferto la fame, è anche vero però
dura. Abbiamo
dovuto pensare a tutta la famiglia, composta
che la nostra vita è stato ben
ormai soltanto più di vecchi e di bambini,
perché i nostri uomini sono stati richiamati alle
armi. Dover pensare al lavoro dei campi, al
governo delle bestie ed anche ai nostri compiti
di massaie, è davvero troppo duro per le nostre
deboli spalle. Il governo fascista nulla faceva
per aiutarci. Si disinteressava dei nostri pro-
blemi, ci toglieva i miseri sussntli. ci lasciava
nel più completo abbandono, col Iiisre pensiero
dei nostri cari lontani, dai quali non giunge-
vano che raramente le sospirate notizie.
Tutti quesri sacri?ci li avremmo patiti volen-
tieri per una causa giusta, ma purtroppo quella
del fascismo non era tale. Questo lo capivamo
anche noi, povere donne, con tutta la nostra
ignoranza. ma non sapevamo allora, purtropoo,
che chinare il capo. Ora sentiamo anche noi il
dovere di svegliarci dal nostro torpore, di cul-
laborare con i nostri uomini in maniera con-
crcra per la grandezza della nostra patria. E
gi‘a sentiamo che nelle nostre organizzazioni
femminili che stanno creandosi possiamo fare
molto, possiamo ?nalmente far valere i nostri
diritti.
una uaoiur. CONTADINA
Preghiamo ogni nonni corrirpomlente di in-
vittrc remptre, insieme allo scritto, l'indicazione
IIL'l suo nome. 2 residenza.
Operaio disoccupate
Cara a Noi Donne s,
vengono spesso da me delle operaie disoccu-
pate alle quali non viene pagato il sussidio di
disoccupazione, perché non hanno la famiglia a
carico, e mi chiedono che cosa possono fare per
ottenerlo. Come rispondere loro?
MARXA N.
Le operaie (Iii-occupate che non ricevono rusr
sir/io devono recanti al loro rispettivo Silltl?r
cala per eJa‘L’I'L‘ aiutate. Non c’è nessuna legge
la quale stabilisca c/re le tlomte non abbiano
diritto di ricevere il sussidio di disoccupazione.
Le cameriere
Cara l Noi donne ì,
voglio parlarti un po'
della mia vita e chiederti se non sarebbe pos-
sibile far qualcosa per migliorare un poco anche
le nostre condizioni.
È 5 anni che mi trovo a servizio, lontano dalla
famiglia, per dare un po' d'aiuto ai miei. Triste
destino per una ragazza quando la sua casa sia
pur misera. Triste illusione della mia infanzia,
quando a 13 anni credevo che da tutti i signori
si stesse bene. Ancora bambina entro in una
casa dove mi a?idano una bambina (li due anni
da guardare; in verità mi trattavano bene e per
due anni ho sofferto solo della mancanza della
mamma vicino. del suo affetto, della sua voce
che mi rendeva tanto felice. Dopo due anni
questa famiglia lasciò Rama e mi affidarono ad
altra famiglia di loro conoscenti composta di 8
persone.
E qui l'orario è cambiato: alla mattina alle
sei devo essere in piedi, preparare il caffè, poi
il caHèlatte. poi pulire camera da pranzo e sa-
NOl DONNE
lotto, poi preparareAla vasca da bagno, poi fare
la spesa. File interminabili mi attendono c quan-
do torno t questo non va benc, potevi scegliere
meglio crc. ì. Pulist‘o la verdura, preparo tutto
ciò che la signora non può toccare altrimenti
le vengono delle brutte mani, poi a preparare
il bagno per lei ed a fare il restu delle pulizie.
A tavola non manca nulla: ciò che non ho po-
tuto trovare io è stato portato a rasa per mezzo
della borsa nera. A tavola si manEia la pasta,
rna in cucina non c'è nulla: quando vado a pren-
dere i piatti, non mancano di indicarmi gli n-
vanzi, metà per me e meta per il cane. Per di
oiù devo sentir brontolarc se esco mezzi ora la
domenica mattina per andare alla Santa Messa;
non più di quattro ore di libera uscita alla set—
timana. La mia situazione era ogni giorno più
triste. Speravo cambiando di poter migliorarla.
A maggio. dopo tre anni di duro lavoro, ho
cambiato, ma ho cambiato di male In peggio:
pulizie, spesa, stirare, lavare, caricare acqua per
parer-chic ore del giorno. E che cosa si mangia?
È vero che c'è la tessera, ma nemmeno vien
clato nulla. salsiccie nullo, pane della razione
dimezzato, un pomidoro senza sale e senza olio:
ecco tutto. Si può lavorare cosi? Dimmi. caro
giornale. possiamo sperare in un miglioramento
della nostra situazione?
Tua a?'ezionatisaima DINA
c0:
Ano/n: n (o. raro Dino. possiamo poncio/fora
una corti .ro/a. lllem'ti 11' arco/(lo con altro
(lo/me di servizio tue ornt'c/nr, nmau'VÎ alla
Camera del Lavoro c eoxtituùe il iroxrro rin.
rlqui/o, Alloro polrew tutte assieme/or Volere
i vostri diritti presso i vortri padroni, Quando
ancora in Italia non c'erano ijirrciati le tlonne
tli rerw‘zio crono già rt'ttxct'le ml ottenere molle
core: riparo ferrivo, alcune ore (li libero ore-ira
ogni giorno, ri 2m ottenuto (li "anfore lai/{Mi
troppo pesanti, come (Iole lo cero ai pavimenti.
Dovete unirvi e lottare per ronquirtorvi oncltr
ora uno vita migliore.
Caro r Noi Donne a.
i siamo quattro ragazze
amiche: io ho 18 anni, Emma ne ha 16, Cate-
rina lo ateSSo e Gina ne ha ormai 21. Sono pa—
recchi anni che stiamo a servizio e non ne pos-
siamo proprio più. Tutto il meglio della nostra
giovinezza se ne va così senza che possiamo mi-
gliorare i: nostre condizioni, emant‘iparci, istruirci
e godere anche un po' la vita. Abbiamo deciso,
appena si riaprono le fabbriche di metterci a
fare le operaie. Certo a casa nostra, in campa.
gna non saranno molto contenti: la mia mamma
ha un poderctto di sito e ha paura che le ope-
raie di una fabbrica siano gente terribile. Lei
crede che la città sia un luogo assai pericoloso
per una ragazza e che almeno si sta a servizio.
si sta in una casa di gente per bene e si cor-
rono meno pericoli. Tu che ne pensi, cosa ci
consigli? Facciamo bene o facciamo male?
ANNtNa P.
La Vartra decisione è buona. La Vita della
fabbrica ri permetterà iii emanct‘parw’, tli reni
clorvi indipendenti. [Mo intanto remote .rullilo
nel vortm riam- lo .wvt/p (le/l'organizzazione
femminile. frequentato/olo conoscere/p {le/le
nuove arnie/te con le quo/i pati m Mestre, rli',
.rcurere, ami/[ore etl ano/w (li't'r'rtirvt o!!e.rlllmerlfl'.
Pieno le donne nlrzituu' t/el circolo troverete
una accoglienza materna c/te rrunqttillizzerà la
VÙJU‘G mamma.
lune/coli”niente m- .,..
La Sottoscrizione a
“ NOI DONNE ,,
Argentino Taliili L. 10, Gianna Magnani L. 10,
Maria Malagola L. 10. Mancaleoni L. 5, Costa
Nella L. lo, R'Wil PIZ'LlHi L. IO lìtasml Rena-
ta L. 20. Monti Elatta L. 10, Maggi L IO, Di
Giacomo |.. 15, Rosalia Cimino L. 1’) Maggi
Rosa L. 5. Fraticelli Lia L. 10, Giudi't< Tnbili
L. 10, Donzelli Aida L. IO, Colli L. 10, Scacchi
Leonilde L. 3. Dorascenzi L. 9, Sabini Rosina L.‘2.
Mancini L l. C"sani L. 10. Bentni L 10 Caicuri
L. 5. Cexali L. 5. S Marta P. L 5, Caposa L 10,
Fattori Matilde L. 5. Buldassarri L. 10. A. L. 4,
Mancini G. L. 10. Gregor L 5. Biola L. 5. De
Luca L. 4, Contini L. 2, C Ini L. l, Brizi Vit-
toria L. 10, Belardorti L. 5. Di Benedetto Ma-
ria L A. Ceccarelli L. 10. Chiomintu L. 30.
Puri-i L lia L. 5, De Santis G. L. 10, Giovan.
nìni L. 4, Merchia L. 4, Di Stazio Libera L. 35,
Bianca anzi L 50, Conti Vittoria L. IO Oliva
L. 50, Cicanelli L 50, Contucci Fanni L. 100
Samurini Francesco L. Q5, Cardinali Augusta
L. 50, De Bono Ferruccio L. 10, N. N L. 50,
Pasquale Mirucci L. 50, Ferrafoni L. 50, Gurbio
L. 10, Cartarelli L. 25, N N. 40. De Mara L. 50
Caterina Castellucci L. 150. Clara Hrchlsou L. 30
Bonolusai Albina L10. Bruci dell'AugusteoL.35.
Lapiccirella Renzo L. 20. Mariogomez De A‘yala
L. 20. G. R. L. 10. Paolella Luigi L. 5, Fran-
ceschelli Tommaso L. 5, Maurizio Valenzi L. 50.
Renato lmprota L. 5, Celestino Sardo L. 20,
Amodio L. 10, Viglia M. L. 10, Paidarelli L. 10.
Maisto Giuliano L. 5. Palma L. 10, Purzio L. IO.
Pasquale Bel?ore L. 30. Luigi Palumbo L. 90,
Nino Guaffeo L. 30, Clemente Maglietta L. ?O,
Luigi Basile L. 20. Malafronte Andrea L. 20.
Malafronre Giuseopina L. 10. Fienga Orsola
L. 10, Cozzolino Salvatore L. 20, Desiderio Roc-
co L. 5. Ranieri Antonietta L. 5, Apreia An-
tonietta L. 5. Manda Bartolomeo L. 15, Espo-
sito Catelln L. 10, Massa Vittorio L. 10, Ca-
seiello Luigi L. 10. Savino Antonio L. 10.Ste-
fano Laurino L. 25. Fontana Salvatore L. 10,
Cirillo Raffaele L. 10. Ferrara Francesco L. 10,
Acanfora Pasquale L. 10, Falanga Domenico L. 5,
Cannavacciuolo Anna L. 5, Acanfora Raffaele
L. 10, Gagliardi Francesco L. 5,Mainardi Gio-
vanni L. 10. Abbagnaro Vincenzo L. 5, Vol-
laro Francesca L. 5. Trezza Antonio L. 5. Va-
tore Giuseppe L. 5, Manzoni Pasquale L. 5,
Materazzi Giuseppe L, 15, Alfonsini L. 10, Marra
Teresa L. 15. Lanzieri Lucia L, 10. Somma Vin-
cenzo L, 5. Lanianza Pasquale L. 10, Nappi I.
rene L. 10, Lamanna Pasquale L. li, Ferrini
Enrico L10 Illcggibile L. I5, Palma Luigi L. 10,
Federico Angelo L. 10, Francesco Esposito L10,
Pironti Teresa L, 5. Massa Francesco L. 10,
Di Donna Annunziata L. 5. Corno Lucia L IO,
M. L. 10, R. L. 9, Anello L. 9. Cosenza Fran-
cesca L. 5, Cosenza Assunta L. 5, N. N.L. 10,
Romano Marta L. 5, Ferrara Anna L. 5, Coz-
zolino Pasquale L. 5, Lnsco Luigi L. 10, Ca-
sciello Caterina L. 20. Marrone Marta L. 10,
Bozzaotre Ida L. IO, Trezza Carmela L. IO. Na-
stri Rosa L. 5, Nappi Carmela L. 10. Cantù
Margherita L. 10. Romagnolo Adele L10, Vac.
caro Maria L. 10, Manfrerina Caterina L. 10,
M lano Giusepnina L. 10. Granato Rosa L10,
Congilia Rosa L. 10, Ciml'io Anna L. I0. Bruno
Lucia L. 5. D'Auria Raffaelina L. 10, D'Aniello
Anna L. 5, Marra Rosa L. 10, Falanga Lina
L. 15 langa Rosa L15, lsquinaute Mnrl? L. lo,
Cozzolinn Maria L. 10, Bove Leont'a L. 5. Teo-
tlosio Carmela L. 5, Vettore Carmela L.5,F:tn-
tlatta Esterina L. 5, Ardito Rosa l..5.
Preghiamo .r.'.»..m....,.v [e m..." omni .-/..,
?mno [torte .I...‘ l‘umile/i m’ha-“I. .1 r/m' numi
mu' t/t'tw/t’rt t/r/lp (,‘wumiarioni
lr uziwult— t/tu't' [Il manu
tl’npero ?wimini/t: ti pro“ rutmt'r'tnrt, — u i/u/erri
scrive/‘1‘ ml lavoro 1/a cm mm sii/le ili/ii»
colui lllcanlrult: e .rui rina/tori attenuti nella
loro azione in ili/irta zlflle muori/arme.
inter/M.
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