Numero 1 del 2015
Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
Testi pagina 7
5Gennaio 2015
grandi opportunità, perché segnano
sempre un passaggio: al meglio o al
peggio dipenderà da come si reagi-
sce. Le donne hanno nel Dna la cono-
scenza della violenza, quella che indu-
ce al femminicidio ed è la stessa che
ai maschi fa amare la guerra. Amiche
nostre in Iraq, Palestina o Siria piango-
no la casa distrutta, ma prima di sera
debbono dar da mangiare ai bambini
e cercare dove metterli a dormire. Le
nostre madri e nonne facevano lo stes-
so dopo i bombardamenti; dopo la Re-
sistenza hanno sperimentato la fatica
di ricostruire. Il 2015 sarà un anno di
grandi celebrazioni del 70° della Libe-
razione: ormai è solo memoria che apre
a ri-pensare il termine “resistenza”. Se
il fascismo ottenne consenso quando
la “crisi” del primo dopoguerra fece
crollare l’occupazione (primi furono i li-
cenziamenti delle donne appena entra-
te nelle fabbriche), alimentò la rabbia,
gli scioperi, la violenza contro le istitu-
zioni fu perché nessuno, nemmeno le
religione
teologia
e sociologia
due libri interessanti: “Le pietre scar-tate, indagine sulle teologhe in Italia” della sociologa chiara canta, e di “al di là del ‘genio femminile”di suor bene-
detta zorzi, teologa. Si tratta di due volumi di
evidente interesse religioso, ma vanno segna-
late per la tematica tutta femminile. Il primo
nasce da una ricerca che ha contattato ben
335 teologhe - tutte cattoliche, tranne 4 val-
desi 1 anglicana e una battista - e porta a con-
siderare le ragioni delle diffi coltà che incontra-
no - ovviamente senza meraviglia - donne che
studiano sia origini, storia, fondamenti delle
religioni, sia l’organizzazione e la cultura della
loro chiesa. “Uomini e preti” rappresenta un
binomio carico non solo dei pregiudizi tradi-
zionali nei confronti delle donne, ma delle de-
formazioni sessuofobe e discriminanti proprie
delle religioni. Per giunta, sembra che i preti
(è una constatazione della ricerca) abbiano
“paura delle competenze delle donne”. Bene-
detta Zorzi è, invece, una teologa che cerca di
entrare in prima persona nel merito della re-
cente “teologia di genere”. Il suo libro prende
le mosse da un excursus sulle concezioni an-
tiche, in genere tutte sessiste, e dalla clerica-
lizzazione della dottrina e delle interpretazioni
cristiane che penalizzano il “genere” esclu-
dendolo dal sacro. Ovviamente la struttura del
libro è complessa: senza un’infi nità di passaggi
non si parte da quel “genio femminile” del ti-
tolo - che rimanda alla Mulieris dignitatem di
Giovanni Paolo II sulle doti femminili ritenute
grandi ma sempre destinate “alla famiglia” -
per arrivare al femminismo di Lucy Irigaray o
della Muraro. La copertina lancia la domanda
più provocatoria: “si può essere donne di oggi
e credere in Dio”?”
Giancarla Codrignani
chiara canta
Le pietre scartate, indagine sulle teologhe in Italia
Franco Angeli, 2014, euro 29,00
benedetta selene zorzi
Al di là del ‘genio femminile’
Carocci editore, 2014, euro 25,00
donne, seppe “prevenire”. Mussolini
diede per primo il voto amministrativo
alle donne; ma abolì subito i sindaci e
nominò i podestà. E il voto venne so-
stanzialmente soppresso.
Nella crisi attuale domina la corru-
zione. Nelle carte non sono compar-
si nomi di donna. Non perché siamo
migliori, ma perché non gestiamo al-
cun potere; le complici “non contano
proprio”, sono serve. Potremo criticare
il potere fi nché non ci omologheremo.
Se si vorrà uscire da una crisi fallimen-
tare, sarà diffi cile farlo senza le donne;
ma ancor più diffi cile sarà persuadere
gli uomini a investire in una politica al-
meno “dei due generi”. Eppure così si
riuscirebbe a prevenire qualche gua-
io. Il 2015 avrà bisogno comunque di
nuova partecipazione; secondo noi bi-
sognerà incominciare dal domandarsi
che cosa debba essere il potere. Che
è il tema su cui noi donne ci giochere-
mo il futuro, a benefi cio non solo no-
stro, ma di tutti. ?
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