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Numero 8 del 2016

Felicità, parliamone


Foto: Felicità, parliamone
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Testi pagina 7

5Luglio-Agosto 2016
il gioco e fossero le donne a confermare il ruolo unico. Si
vedrà. Molto dipenderò dalla “pancia” delle donne che, an-
che lei, conosce la rabbia, ma è, politicamente, “di genere”
perché è diversa e serve anche per pensare per nove mesi
ad un figlio.
Tuttavia, è stata ormai registrata, perfino con qualche sod-
disfazione, la sconfitta della sinistra. Chi si è domandato
dove fosse finita anche nei piccoli centri “rossi” che hanno
votato liste civiche e la Lega di Salvini, deve aver finalmen-
te capito che i valori del passato si oscurano se non vengo-
no accompagnati nell’evolversi delle società. Ovviamente il
Pd ha le sue responsabilità perché gli apparati da tempo si
occupano delle percentuali di voto e non dell’abbandono
sia della pratica del voto (che è così in tutti i paesi occi-
dentali), sia della costruzione della cultura di partito nelle
aree diventate populiste (non dimentichiamo che a Roma il
maggior sostegno al candidato Giachetti è venuto dal cen-
tro e dai Parioli). La prova più forte è stata Torino, dove oggi
è sindaca una donna competente, che da ragazza stava
a sinistra, e non Fassino, un politico degno della massima
stima (niente a che vedere con i limiti e la corruzione di
Roma) ma inesorabilmente “vecchio”: i buoni amministra-
tori possono subire umiliazioni immeritate se il loro partito
non sa rinnovarli.
Comunque non si illuderà a lungo Beppe Grillo: o a Torino
nasce la linea e M5S diventa un luogo veramente politico o
scivolerà anche lui, forse di colpo, nell’indifferenziato. Roma
sta già facendo i conti come tutti con il deficit miliardario,
l’immigrazione e, in più, con il Vaticano di Papa Francesco.
Milano fa ancora riflettere perché anche Pisapia aveva preso
le distanze dalla sinistra dura e pura. Non ha invece pro-
dotto sufficiente impressione Mastella sindaco (di destra) a
Benevento: lui, il Verdini del centro-sinistra che, con l’1% dei
voti Udeur, si schierò con Prodi e pretese di conservare il
Ministero della Giustizia conferitogli da Berlusconi. Solo Bo-
logna è stata l’eccezione? Merola è rimasto sindaco della
città medaglia d’oro della Resistenza perché aveva contro la
rappresentante della Lega di Salvini (che ha raccolto il 45%,
tutto di periferia). Per fortuna si è trattato di amministrative e
la gente verificherà: come dice Pizzarotti, sindaco grillino di
Parma, sono incominciate le difficoltà.
Per chiudere posso invitare a considerare - nonostante le
vacanze che NOIDONNE si augura buone per tutte (e an-
che per la rivista) - il dinamismo della storia di cui siamo
tutte responsabili? Fascismo e nazismo sono nati come
“movimenti” antipolitici e vennero “democraticamente”
eletti dal popolo. Nel 1287 Bologna, dopo una sconfitta
che aveva impoverito i nobili, riscattò, ricorrendo al denaro
pubblico per risarcirli, 5.855 servi della gleba. Il bene della
città non è mai stato ideologico. E nemmeno emotivo o ca-
rico di odio e vendette. b
“Giro giro tondo.
Noi bambine parliamo al mondo“
è martedì 17 maggio. nel teatro del carcere femminili
di rebibbia a roma si firma la chiusura di ‘a mano
Libera’, il progetto portato avanti con incontri
settimanali da noidonne e dall’associazione
noidonne trepuntozero da dicembre 2015 a
maggio 2016. è il secondo anno consecutivo di
questo laboratorio. circa dieci detenute hanno
seguito con assiduità gli incontri, tenuti sul filo
dell’acchiappanotizie”, ironica definizione coniata
per l’attività proposta: fare attenzione alle notizie
quotidiane per concentrare il dibattito del gruppo
su quelle che più hanno colpito. i bambini e le
bambine sono il filo conduttore dell’incontro. i testi
scritti dalle signore con le quali si è lavorato hanno
l’obiettivo e l’ambizione di restituire al pubblico
le emozioni che la tematica scelta ha suscitato. e
nei testi, composti dalle detenute, si incrociano
cronaca, ricordi personali, concetti eterni. il tema
coinvolge emotivamente la folta platea per l’intensità
con cui è proposto. Le autrici sono interpreti
credibili, l’emozione di una recitazione convincente
si percepisce dal silenzio che vibra nel teatro e poi
dall’applauso scrosciante del pubblico, nella sala
gremita di detenute e anche di ospiti venute da fuori.
tutte/i forse si riconoscono in sentimenti e parole
condivisibili. La settimana successiva commentiamo
l’evento con le attrici, che con entusiasmo riferiscono
dei complimenti e dei commenti che hanno ricevuto.
tutto conferma il successo di quella che, in fondo, è
stata una piccola idea a cui neanche le protagoniste
credevano davvero. e tutte insieme comprendiamo
che è stato apprezzato l’aver scelto un tema che
attraversa tutta la terra e accomuna persone e
culture. i bambini e le bambine, appunto. La chiave
del successo è stata aver raccontato l’infanzia
partendo da sé e, contemporaneamente, guardando
al mondo. “Giro giro tondo. Noi bambine parliamo al
mondo“ era il titolo del reading del 17 maggio scorso.
L’unico possibile….
paola ortensi
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