Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 61
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Il suo nome non lampeggia come quel-lo delle star, ma Maria Paiato è un'at-
trice strabiliante e senza rivali, capace
di infondere con la sua intensità inter-
pretativa emozioni incancellabili. Per
La Maria Zanella, una ricostruzione
drammatica della tragedia del Polesine,
un "atto d'amore doloroso" che per sei
anni ha percorso l'Italia, si è aggiudica-
to il Premio Ubu per il teatro 2005 come
migliore attrice protagonista. Lo stesso
riconoscimento le è stato assegnato co-
me migliore interprete nella stagione
2006 per il ruolo sostenuto nella resa
teatrale ronconiana del libro Il Silenzio
dei comunisti, dove diventa dramma-
turgia viva un episto-
lario di Vittorio Foa,
Miriam Mafai e Al-
fredo Reichlin, in cui
è descritta un'espe-
rienza forte e com-
plessa di speranze e
delusioni che ha lasciato il segno nella
storia del nostro paese. In questo dram-
ma, incluso nel progetto "Domani" rea-
lizzato dal grande regista per le Olim-
piadi di Torino, l'attrice, magnifica nel-
la sua recitazione disadorna e commo-
vente, vestiva i panni di Miriam Mafai
con una tale capacità da sembrare la
vera Miriam; tanto che lei stessa, pre-
sente allo spettacolo, si riconobbe e an-
dò ad abbracciarla complimentandosi.
Anche nel monologo La Maria Zanel-
la, scritto molto bene da Sergio Pierrati-
ni per commemorare i cinquant'anni
dell'alluvione del Polesine e messo in
scena con la regia di Maurizio Panici, la
brava attrice con un'immediatezza che
lascia di stucco si identifica con la pro-
tagonista. È questa una donna sulla cin-
quantina, resa ritardata e infantile dal
trauma subito in tenerissima età caden-
do nell'acqua fangosa dalle braccia del
padre in fuga durante quella tragedia.
In famiglia è cresciuta in disparte, sen-
za stimoli e in totale dipendenza, attac-
cata ossessivamente alla casa, alla ma-
dre e alla sorella. Tutto questo passato è
rievocato con un linguaggio primitivo,
rapido ed efficace, interrotto da folate
di ansia, presto spiegate quando la tor-
tuosità del racconto si accosta al pre-
sente e lascia intravedere il progetto del-
la sorella di vendere la cascina dopo la
morte dei genitori. Smarrita nel suo
mondo sconnesso, senza punti di riferi-
mento, senza identità e senza affetti,
Maria svela la sua disperazione davan-
ti all'atto notarile che l'ha scalzata e si
inoltra vestita della sua innocenza nel
delirio fino a toccarne il fondo.
Seduta su una sedia in una posa di
naturale scompostezza, illuminata da
quelle luci di cucina di campagna -
piatto tondo e lampadina - un vestituc-
cio grigio e un golf senza forma, i gam-
baletti e le scarpe di feltro, Maria Paia-
to si stringe in un solidale abbraccio al-
la protagonista. Il suo istinto teatrale e
una regia di prim'ordine imprimono alla
sua interpretazione un'asciuttezza, una
misura, una precisione prodigiosi.
Fra sorrisi inebetiti e scoppi di pian-
to, tutte le gamme espressive sono sfio-
rate: sguardi obliqui o ottusi, gesti scon-
nessi e frenati, fremiti inattesi nel volto
trasfigurato da espressioni fisse e senza
luce oppure mutevoli e fulminee, o de-
formato da sorrisi inebetiti e singhiozzi
soffocati. Senza alcuna ricerca fra i ma-
lati di mente, ma solo frugando nei ri-
cordi e traendo spunti dal suo ambiente
familiare connotato dalla semplicità
contadina, Maria Paiato non più attri-
ce, ma persona vera che annaspa nel
disagio, ha attinto un'ispirazione che l'-
ha resa unica.
Un’inondazione di talento
Maria Paiato
il monologo di Sergio Pierratini
per commemorare i cinquant'an-
ni dell'alluvione del Polesine in
un'interpretazione strabiliante
Mirella Caveggia
Maria Paiato è nata nella provincia di
Rovigo nel 1961. Diplomata all'Acca-
demia Silvio d'Amico nel 1984, è i en-
trata nella compagnia teatrale di Pino
Quartullo. Vive a Roma da molti an-
ni. Ha lavorato con Antonio Calenda,
Giancarlo Sepe, Maurizio Scaparro,
Mauro Bolognini, Nanni Loy, Luca De
Fusco, Ennio Coltorti. Fra le sue in-
terpretazioni, "La spiaggia" di Luca De
Bei (premio Flaiano 2001), "La Maria
Zanella" di Sergio Pierattini, regia di
Maurizio Panici (Premio della critica
2005, la Maschera d'oro 2005, Pre-
mio Ubu 2005); "Cara professoressa"
di Ljudmila Razumovskaja, regia di
Valerio Binasco (Premio migliore at-
trice agli Olimpici del teatro 2004);
"Natura morta in un fosso" di Fausto
Paravidino; "Le troiane" di Euripide
con la regia di Piero Maccarinelli; "Il
silenzio dei comunisti" diretto da Lu-
ca Ronconi per "Progetto Domani"
della Fondazione Teatro Stabile di To-
rino. Per la RAI, "Madre Teresa di Cal-
cutta" ; "I dialoghi delle carmelitane"
di Bernanos, regia di Cristina Pezzoli;
"la Storia" di Elsa Morante, regia di
Anna Antonelli.