Numero 10 del 2007
50E50: il 13 ottobre tutte a Roma
Testi pagina 6
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Anche le donne debbono fare i propribilanci. Sarebbe bene farli preventi-
vi, per non fare constatazioni deprimen-
ti quando il tempo è scaduto.
Le notizie ricevute dai media durante
l'estate non sono grandi novità, ma si-
gnificative se messe a consuntivo e da
non dimenticare.
Si sa che i parlamentari non sono
"per grazia di Stato" degli stinchi di san-
to, ma non si era mai sentito che un de-
putato, dopo essersi portato
donne (due) e cocaina in una
camera d'albergo, tirasse fuori
"come diritto" la necessità del-
la presenza della moglie per
poter sopravvivere allo stress
di Montecitorio. Anche il vec-
chio Engels accusava la socie-
tà borghese di rendere la mo-
glie simile alla prostituta, ma
non ci aspettavamo che fosse
il cattolico Mele a farcelo ri-
cordare. L'umiliazione va al-
l'intero nostro genere, in parti-
colare all'infelice signora che
ha dovuto perdonare un simi-
le padre dei suoi figli (il cui
dono del brillante citato urbi
et orbi conferma la citazione
di cui sopra) nonostante l'ap-
provazione dell'on. Binetti, se-
condo la quale "per salvare il
matrimonio si fa tutto".
Per par condicio una men-
zione triste va al Sindaco di
Montalto di Castro, uomo di
centro-sinistra, e alla sua bel-
la pensata di finanziare a spe-
se pubbliche la difesa di gio-
vani stupratori di una sedi-
cenne. Della serie "non abbia-
mo parole".
Tragica la notizia del sondaggio Istat
su un campione di 25.000 donne fra i
16 e i 70 anni: in Italia una donna su
tre ha subito violenza senza denunciare
il reato e moltissime non hanno neppure
rivelato a qualcuno l'accaduto. La
stampa e i media ormai danno largo
(ed, ahimé, continuo) spazio ai crimini
perpetrati contro le donne; ma è così
grande il "rumore" scandalistico che non
serve a far prendere coscienza - anche a
scopi terapeutici - ad una società così
malata.
In Norvegia si sono ripensate le "pari
opportunità". Qualcuna di noi si era
preoccupata quando la titolazione fu ri-
ferita a pari opportunità "fra uomini e
donne". Sono passati alcuni anni e le
P.O. riguardano anche gli immigrati. La
ministra Karita Bekkemellen ha accolto
l'appello di maschi che hanno denun-
ciato la discriminazione che li vede soc-
combenti di fronte alle femmine a scuo-
la, nelle cause di divorzio, nelle relazio-
ni sociali ed ha creato un comitato di
32 maschi per avanzare proposte di P.O.
a favore del sesso tradizionalmente for-
te. Negli Usa fa moda la castità e sono
uscite catene di abbigliamento "non
provocante" o diversamente provocan-
te. A Fort Worth, in Texas, un'università
battista ha aperto un corso di laurea in
casalinghità (homemaking) per contra-
stare la crescita dei divorzi dovuti al
fatto che le donne non sanno più tenere
una casa, non curano i mariti con una
buona cucina, fanno educare i bambini
negli asili.
In Giappone, invece, un gruppo di
scienziati ha prodotto un utero artificia-
le che garantisce la sopravvivenza del-
l'embrione. Sembra scioccante, ma l'in-
quietudine prodotta basta a rimuovere
la notizia letta solo in un breve box sul-
l'Unità. In realtà non c'è nulla di nuovo,
perché la ricerca in materia ha almeno
vent'anni e non c'è paese in cui i centri
per lo studio della procreazione non ci
stiano lavorando.
Naturalmente si tratta di
una questione di enorme rile-
vanza per la vita delle donne,
ma nessuno pensa ad infor-
mare dell'ignota possibilità
reale del progetto e tanto me-
no ad aprire un dibattito tem-
pestivo: "dopo" le commissioni
bioetiche si stracceranno le
vesti, il Papa emetterà la sco-
munica e il Parlamento rinvie-
rà ogni decisione a tempi mi-
gliori.
Tutte queste non sembra,
ma sono notizie politiche.
Come italiane, permettete-
ci di non parlare della Bram-
billa. Non per un disconosci-
mento preconcetto, ma per un
preconcetto riconoscimento:
Berlusconi nella parte di Pig-
malione è un po' difficile da
rappresentare, ma l'uomo è
furbo e farà in ogni caso il suo
mestiere sentendo il pericolo
che Veltroni rappresenta per
la destra.
Tuttavia impressiona il nu-
mero di ragazze che aspirano
al velinato e non sentono ri-
pugnanza per l'isola di "questi" famosi
(non voglio pensare alla follia di co-
struire un fotomontaggio per lanciare
sui giornali la propria immagine co-
gliendo l'occasione dell'assassinio della
cugina).
E impressiona che nessuna di noi ab-
bia raccolto 1500 firme per una donna
da presentare, anche simbolicamente,
alle candidature regionali per il Partito
Democratico: in che democrazia voglia-
mo abitare?
Cronaca? No, tracce di politica
Bilanci negativi
Giancarla Codrignani
dal festino dell'On Mele alla delibera del Sindaco di Montalto di
Castro, dalla laurea in casalinghità in Texas al fotomontaggio
delle cugine della povera Chiara. E le donne stanno a guardare
Henri Matisse, Il sogno, 1940