Numero 7 del 2007
Uomini contro la violenza sulle donne
Testi pagina 6
luglio/agosto 2007 noidonne6
C'è chi ha fatto anche 700 chilometriper arrivare a Bologna il 9 giugno
scorso per aggiungersi assieme ad altri
alle "Differenti voci maschili per costrui-
re relazioni di libertà", come si intitola-
va il secondo incontro nazionale di uo-
mini contro la violenza. Si tratta del se-
condo appuntamento dopo quello del
14 ottobre scorso a Roma che ha fatto
seguito all'appello "La violenza contro le
donne ci riguarda: prendiamo parola
come uomini" lanciato nel settembre
scorso da un piccolo gruppo di promo-
tori e poi firmato da circa 600 uomini.
A seguito di quell'appello si sono molti-
plicati incontri e iniziative in tutta Ita-
lia. Il successo dell'iniziativa e l'atten-
zione ricevuta ha convinto i promotori
a non perdere quest'occasione e a pun-
tare invece a costituire una vera e pro-
pria rete nazionale di uomini contro la
violenza.
Ma come si è arrivati fin qui? Si trat-
ta in realtà degli ultimi passi di una lun-
ga storia che si è costruita lentamente
intessendo tanti fili. A partire dal movi-
mento studentesco romano a metà degli
anni '80, dalle prime esperienze del
gruppo uomini di Pinerolo negli anni
'90, dalle pagine della rivista Alfazeta
che tra il '95 e il '98 inizia a raccogliere
le voci maschili che si sono espresse su
questi temi, poi le prime esperienze or-
ganizzate di uomini contro la violenza
a Bologna nel '96, quindi gli incontri
nazionali prima a Pinerolo nel 1999 e
poi ad Agape che abbozzano una prima
rete di uomini. Di lì in poi nasceranno
una serie di gruppi sia maschili, sia mi-
sti nelle diverse città: oltre a Pinerolo e
Roma, anche Spinea, Foggia, Verona,
Bologna, Parma, Viareggio, Torino. In
questa fase divengono importanti anche
alcuni siti, come quello degli "Uomini in
cammino" quello di "donne e altri" e da
ultimo quello di "maschileplurale". L'ap-
pello degli uomini contro la violenza
giunge nel settembre 2006, e a quel pun-
to ci sono le basi per puntare ad un rap-
porto più stabile tra tutte queste realtà.
Ma che farà questa rete maschile? L'i-
dea è semplice. Si tratta di rendere pub-
blico un indirizzario di uomini che nelle
diverse città, in tutto il paese, siano dis-
posti ad impegnarsi nei propri spazi
quotidiani, nelle proprie relazioni, nel
proprio territorio nelle forme più diver-
se: attraverso gruppi di incontro, dibat-
titi, convegni, iniziative pubbliche, in-
terventi nelle scuole, articoli sui giorna-
li. Naturalmente si pensa anche alla
possibilità di promuovere alcune inizia-
tive comuni o coordinate a partire dal
25 novembre prossimo, giornata inter-
nazionale contro la violenza alle donne,
quando questa rete di uomini promuo-
verà a sua volta dei momenti di rifles-
sione per sottolineare un'assunzione di
responsabilità maschile su questi temi e
per rendere pubblica le proprie riflessio-
ni e le proprie pratiche.
Nel frattempo è nata anche la prima
associazione nazionale di uomini con il
nome di "Maschile plurale" che racco-
glie persone provenienti da diverse espe-
rienze e che si propone di contribuire
con proprie idee e iniziative a questo
emergente movimento e di lavorare a
tutto campo sulle trasformazioni del
maschile e delle relazioni tra i sessi.
Questo percorso non rappresenta in-
fatti semplicemente uno slancio di soli-
darietà verso le donne maltrattate. Tut-
ti i convenuti all'assemblea bolognese
concordano nell'affermare che il loro
impegno è rivolto anzitutto a guada-
gnare spazi di libertà anche per gli uo-
mini perché la violenza maschile stra-
volge le possibilità di relazione per tutti
e congela la maturazione umana e af-
fettiva anche degli uomini.
Questo impegno non coinvolge dun-
que persone in crisi o depresse per il mu-
tamento delle relazioni tra i sessi, ma al
contrario uomini convinti che questo
Uomini e donne. Insieme
Rete maschile
Marco Deriu
Gauguin, Ritratto Madelein Bernard, 1888