Numero 2 del 2007
Famiglia allargata e in evoluzione
Testi pagina 6
febbraio 2007 noidonne6
Il caso Welby ha riproposto in mododrammatico il tema del rapporto
scienza/fede, costringendo un paese am-
malato di analfabetismo scientifico ad
interrogarsi ancora una volta intorno al
principio della laicità dello stato: per-
ché quando si ragiona sui temi etici di-
venta chiara l'impossibilità di concilia-
re due mondi così lontani, nei principi e
nei metodi.
Ancora una volta si discute sui gran-
di temi della vita e della morte che, co-
involgendo in profondità il vissuto per-
sonale, i valori, le convinzioni religiose,
rendono molto difficile compiere una
scelta al di fuori degli schieramenti
ideologici e col massimo di apertura
mentale.
Come è apparso chiaramente al refe-
rendum sulla procreazione assistita,
quando la diffusa impreparazione ad
affrontare le questioni poste dalla ricer-
ca e l'immagine negativa della scienza
(rischio nucleare, inquinamento am-
bientale, ingegneria genetica) hanno in-
dotto cittadini spaventati e/o disinfor-
mati a non prendere posizione. La scelta
dell'astensionismo non va dunque stru-
mentalmente interpretata come un alli-
neamento plebiscitario ai dettami del
magistero cattolico, ma piuttosto come
estraneità e disaffezione verso un mon-
do vissuto come un'isola misteriosa do-
ve gli scienziati giocano a fare Dio.
Scossi dalle difficili e inquietanti novità
della crescita tecnologico-scientifica che
sfida le leggi di natura, oggi siamo lon-
tani dall'ottimismo ottocentesco che ve-
deva nella scienza un motore benefico
di progresso: non c'è un film o un ro-
manzo in cui lo scienziato appaia come
una figura positiva, diffidenza e distac-
co hanno preso il posto dell'interesse e
dell'aspettativa fiduciosa. Abbiamo an-
che dimenticato quanto la scienza ab-
bia contribuito all'incivilimento umano:
storicamente essa ha promosso la tolle-
ranza, ovvero l'abito mentale indispen-
sabile alla vita di ogni corpo sociale che
si vuole nutrire di libere relazioni, non
teme la diversità, non guarda con diffi-
denza alla creatività: ie-
ri col latino e oggi con
l'inglese la scienza ha
creato uno spazio comu-
ne di studio e di lavoro
che si nutre della diver-
sità e dell'interscambio,
indifferente alla nazio-
nalità, al ceto sociale,
alla religione e al sesso.
L'attività scientifica è
inarrestabile: documen-
tata fin dai primi passi
dell'homo sapiens, nasce
dall'insopprimibile desi-
derio di sapere e di mi-
gliorare attraverso le ap-
plicazioni tecniche la
condizione umana (il
mito di Prometeo cele-
bra il titano punito da-
gli dei per aver donato il fuoco all'uo-
mo, cioè per averlo liberato da una vita
strettamente animale attraverso la co-
noscenza).
Ma impostando i problemi in modo
razionale, la scienza ha messo in crisi il
pensiero dogmatico e ogni istituzione
gerarchica. Non a caso infatti alla
scienza viene rimproverato di avere
contribuito alla secolarizzazione del-
l'occidente, dove oggi la fede non rap-
presenta più l'unico valore di riferimen-
to nel campo dell'etica e dove si è verifi-
cato uno scisma sotterraneo, come di-
mostrano il controllo delle nascite e le
convivenze civili.
Ma l'ostilità ai pacs è molto grave:
non solo perché nega la cittadinanza a
qualsiasi altro tipo di legame diverso da
quello tradizionale, non solo perché im-
pedisce l'allargamento dei diritti civili,
ma anche perché non ne valuta tutte le
conseguenze, anche se indirette e invo-
lontarie: le forze politiche più primitive
e antidemocratiche e i media sempre af-
famati di scandalismo, presentano le
posizioni del Papa come meritoria dife-
sa della salute del popolo cristiano dai
reprobi 'gay'. E questo non può certo
aiutare quei cittadini a liberarsi da uno
stigma sociale che ancora oggi li vede
offesi e maltrattati in Italia, carcerati od
uccisi altrove, per tacere dei campi di
concentramento nazisti. E' incredibile
che tutto questo accada ancora oggi
nonostante le scoperte della genetica ci
dicano quanto sia complicato il proces-
so che porta alla definizione del sesso.
Infatti nell'intricata interazione fra ge-
nomi ormoni e recettori, il meccanismo
genetico diventa così complicato che
non sempre quel cammino si conclude
generando in modo secco ed inequivoco
un maschio o una femmina, come inve-
ce richiede il pensiero prescientifico il
cui immaginario si esprime attraverso le
figure di Adamo ed Eva. La cecità di
fronte al caso delle atlete private della
vittoria dopo successive indagini intor-
no alla loro reale identità sessuale, ci di-
ce quanto sia forte il rischio che oltreTe-
vere si ripeta l'errore compiuto ai tempi
di Galileo, quando invece sarebbe ne-
cessario ascoltare la voce di chi esprime
le aperture e lo spirito del Concilio Vati-
cano 2^ e non quella del cardinale
Ruini e dell'Opus Dei.
Chi ha paura della scienza?
Futuri possibili
Stefania Friggeri
da sempre il progresso scientifico "si nutre della diversità e
dell'interscambio, indifferente alla nazionalità, al ceto sociale,
alla religione e al sesso"
Tamara de Lempicka, Le télèphone II, 1930
(particolare)
Tamara de Lempicka, Auto Portrait, 1929 (particolare)