Numero 11 del 2009
Sex love & ...
Testi pagina 6
novembre 2009 noidonne6
Ritagli di giornali delle ultime setti-mane. Il consiglio provinciale di Ta-
ranto (centrosinistra) si è dimesso per
denuncia di illegittimità costituzionale
per essere costituito di soli maschi; il
sindaco ha respinto le dimissioni, pron-
to a regolarizzare una situazione, ma
non se ne è saputo più nulla. Un ricer-
catore ha raccontato sull'Unità (G. Pro-
venzano, il 29 ottobre) della giovane
donna di un paese siciliano che, delega-
ta dal Pd ad un vertice politico, ha vi-
sto annullata la riunione da parte di
maschi degli altri partiti intenzionati a
"sottrarsi alla sconveniente circostanza
di stare chiusi in una stanza con una ra-
gazza di vent'anni". Amnesty Interna-
tional ha informato che di stupri in Dar-
fur si erano resi responsabili anche uo-
mini dell'Onu. Un padre islamico ha uc-
ciso la figlia ormai occidentalizzata e la
madre gli ha dato ragione. Il governo ha
bloccato la pillola Ru486 con il pretesto
di una commissione parlamentare di
approfondimento (?). Il giornalista ame-
ricano Litterman si è sottratto a un ri-
catto confessando in Tv di aver fatto
sesso con parecchie ragazze della reda-
zione.
E' proprio il costume a penalizzare le
donne non tanto per esplicita volontà di
negarne i diritti (chi mai lo direbbe oggi
a chiare parole?), ma in primo luogo per
deliberata ignoranza. Ignoranza di che
cosa sia una donna e, di conseguenza,
che cosa sia un uomo.
Se si parla di condividere il potere,
gli uomini rivelano la paura di chi è
abituato a riconoscere solo se stesso. Per
"fare sesso" si intende prendere una don-
na più o meno consenziente e in carrie-
ra, chiudendo a chiave l'ufficio per die-
ci minuti. E' usanza di guerra violentare
e uccidere, come se il pene fosse davve-
ro un'arma. Le leggi patriarcali obbliga-
no a crudeltà inaudite fino a diventare
autolesioniste negli affetti familiari. I
governi diventano irrazionali quando
emergono le ragioni della libertà femmi-
nile (e ad alcune parlamentari donne
pare bene).
Che razza di sessualità stiamo viven-
do? Venendo al quotidiano domestico,
le donne che sono diventate grandi con-
tinuano ad avere figli e nipoti "nei guai"
perché c'è un arrivo imprevisto: neppure
ragazze e ragazzi nati dopo la scoperta
del nucleare e della pillola sanno come
nascono i bambini. Le donne pagano il
solito prezzo maggiore, perché non pos-
sono dire "ma non sarà mica mio?", co-
me fanno i maschi.
L'aborto resta nelle società, senza ri-
cordare che le femministe non pensava-
no la legge 194 come destinata a rima-
nere per l'eternità, proprio perché era in
questione la libertà femminile. Non è li-
bertà, infatti, ricorrere all'Ivg, bensì non
restare incinte contro la volontà di dive-
nire madre. Neppure il Papa, preoccu-
pato per gli embrioni, vuole ragionare
sulla loro origine dalla sessualità uma-
na, che conosce in modo distorto nella
sua società celibataria: se non condan-
na la guerra purché difensiva, la con-
traccezione sarebbe anche per lui il ma-
le minore. Infatti, l'aborto, prima o poi,
sparirebbe se la coppia, prima di qua-
lunque rapporto, parlasse di sé e dices-
Dell'educazione: di sesso, di genere
Corpi e sentimenti
Giancarla Codrignani
immagine Sara Rambaldi