Numero 4 del 2010
Svelate
Testi pagina 6
aprile 2010 noidonne6
Il diciannovesimo Dossier statisticosull'immigrazione a cura della Caritas
e della Fondazione Migrantes richiama
a confrontarsi con la mentalità e i luo-
ghi a rischio in un paese che, per la pri-
ma volta, supera per incidenza della
presenza di stranieri il livello medio eu-
ropeo, a dimostrazione che la faccia fe-
roce delle normative e delle pratiche di
polizia attuate dal governo "della Bos-
si/Fini" ha prodotto effetti minori della
contestata legge Turco/Napolitano. Ma
ci invita anche a confrontarci su ele-
menti di realtà che vanno conosciuti
nella loro complessità per non vederci
fallire sull'integrazione, sempre confusa
con l'assistenza e la beneficenza.
Sarebbe interessante commentare la
puntuale descrizione di tutte le proble-
matiche coinvolte nell'analisi riferita al
2008. Non ci si rende conto della com-
plessità della materia: i paesi social-
mente avanzati hanno un reddito medio
di 36.000 dollari, mentre quelli in via di
sviluppo (l'85 % della popolazione) ar-
rivano al massimo a 5.500. La fame in-
veste un miliardo di persone e 42 milio-
ni sono i profughi costretti a emigrare
da guerre e persecuzioni. I dati - e non i
buoni sentimenti dei cattolici - dimo-
strano che equiparare un irregolare a un
delinquente è una falsità. Tra l'altro
187.466 stranieri nel 2008 erano titola-
ri d'impresa e oltre un decimo dei lavo-
ratori immigrati ha acquistato la pro-
pria casa. Le loro rimesse mantengono i
paesi d'origine più dell'aiuto internazio-
nale (la Moldavia riceve dai suoi emi-
grati più di un quarto del Pil), mentre la
Banca d'Italia stima che il nostro paese
spende per l'immigrazione il 2,5% della
spese generali per l'istruzione, la sanità,
l'assistenza, cifra che corrisponde alla
metà di quello che lo stato riceve dalle
loro tasse. Interessanti anche altri dati
sulla graduatoria delle presenze: i rome-
ni sono 800mila (ma va premesso che
sono a tutti gli effetti europei...), un mi-
lione è sindacalizzato, dei ragazzi 4 su
10 sono nati in Italia. L'Agenzia euro-
pea per i diritti fondamentali giudica il
nostro paese fra i più intolleranti, in cui
anche persone non razziste accettano la
multietnicità, ma non la multiculturali-
tà o, ancor meno, l'interculturalità. In-
tanto per la regolarizzazione delle "ba-
danti" abbiamo lucrato 154 milioni di
euro, che entro il 2012 porteranno al-
l'Inps 1,3 miliardi.
Ma è per noi davvero interessante
prendere in considerazione i dati delle
presenze degli stranieri residenti disag-
gregati per genere. Le donne sembrano
prevalere. Moltissimi paesi hanno una
presenza insignificante, ma anche in
questi il femminile è quasi sempre pre-
ponderante. Non pariamo dell'Europa
dell'Est, dove svetta l'Ucraina con il
79,9% e la Polonia con il 70%: certa-
mente si tratta di assistenti alle persone
anziane che usiamo chiamare con lo
sgradevole nome di "badanti". Qualche
problema lo suggerisce il 55,9% delle ni-
geriane.... In generale, tranne le poche
che vanno all'università o che sono im-
piegate in aziende, compagnie, sindaca-
ti, non pensiamo mai alla condizione di
quelle che stanno in casa perché arriva-
te per ricongiungimento. Lo sapete co-
m'era la vita delle italiane in Germania
o in Belgio quando l'emigrazione era
italiana? Ombre scure (vestivano tutte
di nero, con il fazzoletto sul capo) an-
davano a fare la spesa con i figli picco-
li che avevano imparato nei cortili la
lingua dei nuovi paesi e subivano l'umi-
liazione di essere guidate dai bambini
negli acquisti: il marito-padrone non
aveva piacere che si emancipassero e
l'orizzonte restava chiuso. La nostra
esperienza di migranti potrebbe farci ca-
pire che, partendo dal rapporto con la
scuola dei bambini, si potrebbe pensare
a qualche integrazione anche delle ma-
dri, casalinghe forse non impenetrabili.
Le più indipendenti, quelle che sono ve-
nute sole o che debbono cooperare alla
sopravvivenza della famiglia, hanno tre
vie obbligate - sempre proprie di un ruo-
lo ineludibilmente femminile - il "badan-
tato", le imprese di pulizia, la prostitu-
zione.
Bisogna che anche noi - e non solo le
suore che qualche domenica fa lamen-
tavano in televisione di non riuscire più
a raggiungere le ragazze di strada, per-
ché la legge, che è venuta incontro alle
nostre ipocrisie, la ha trasferite in luoghi
chiusi dove i magnaccia o le madame
(donne sfruttatrici e torturatrici di don-
ne) possono violare tutti i diritti umani
in piena impunità - pensiamo alle viola-
zioni dei diritti di genere a qualunque li-
vello.
La scrittrice albanese Elvira Dones ha
inviato una lettera al Presidente Berlu-
sconi per invitarlo a riflettere sul com-
mento fatto nel corso della conferenza
ufficiale con il presidente Berisha per li-
mitare l'illegalità degli scafisti: "Faremo
eccezioni solo per chi porta belle ragaz-
ze". Per prima cosa diciamo che non tut-
ti hanno avuto notizia di un documento
non propriamente letterario. Ma, in se-
condo luogo, sembra che disturbi la
Badanti o prostitute. Non per caso
Straniere
Giancarla Codrignani