Numero 4 del 2012
Obiettori. Di coscienza?
Testi pagina 6
Tnnù nucnsrnnu
è un fatto di cronaca, non ripreso dal-
l’informazione (che pure gode il gossip
delle cose efferate) che non riesco a sme-
morizzare.
Un paio di mesi fa, a Bologna, un islami—
co osservante ha sentito “impuro†il proprio rapporto con
una donna cristiano-ortodossa e ha tentato di decapitar-
la. Spero che la poverina l’abbia scampata; ma si è tratta—
to di qualcosa di più di un femminicidio “comuneâ€. E non
è stato neppure un caso di fondamentalismo religioso ma-
niacale. Contestualmente, a Palmi, iniziava un processo di
stupro che testimonia il persistere, quanto meno italico, del-
la maledizione di Eva: a San Mar-
tino di Taurianova una bambina
di dodici anni (che oggi ha 24 anni
e vive sotto protezione perché al-
cuni dei persecutori che ha de—
nunciato sono mafiosi) è stata con-
siderata per anni da tutto il pae-
se la colpevole degli stupri di
gruppo, delle violenze e dei ricatti
subiti e lo stesso parroco a cui ave-
va tentato di confidarsi giudicava
peccatrice una dodicenne bella e
violata che solo la penitenza po-
teva redimere.
Sembra incredibile, ma nella .
santità delle religioni albergano I
tabù ancestrali che gli studi an—
tropologici e le secolarizzazioni
non sono riusciti a eliminare.
Sono tabù gravissimi, perché re—
sponsabili dei pregiudizi ses-
suofobici e misogini che, sacralizzati, hanno prodotto, nel
nome di Dio, discriminazioni e violenze sottovalutate per—
ché vittima sacrificale è la donna.
Nel terzo millennio le religioni potrebbero ancora avere
una funzione storica e fornire un aiuto agli umani; ma il
clero dovrebbe andare in analisi e domandarsi quanto la
sessuofobia e la misoginia siano bestemmie che insidia-
o noidonne | aprile | 2012
<11 “PURO†e1’“IMPURAâ€
' Pregiudizi sessuofobici e misogini hanno prodotto discriminazioni e violenze sulle donne nel
nome di Dio. Ecco perché il clero dovrebbe andare in analisi
di Giancarla Codrignani
no nel profondo la loro possibilità di futuro. Il concetto
di “purezza†— che ha represso, nell’ipocrisia mercantile
e proprietaria dei valori familiari, milioni di ragazze per-
bene - non è nato certo dalla scelta delle donne. Alla Lucy
delle origini, mestruata e responsabile della riproduzio—
ne, non sarebbe mai venuto in mente di sentirsi sporca
o colpevole. Forse percepiva già come colpa, certo non
sua, la violenza che pregiudica la qualità delle loro pre—
stazioni. Eppure si continua a credere che la mestruata
faccia ingiallire le foglie e inacidire il latte; in Africa, in
“quei giorniâ€, è confinata in capanne speciali per non con—
taminare le case; a Roma Paolo la voleva velata e zittita,
mentre i Pontefici cattolici, for-
se senza sapere perché, le han—
no Vietato di consacrare. Siamo
ancora qui, a fare conti sul puro
e l’impuro e a ripetere il capro
espiatorio nel corpo di qualche
altro Isacco per volere di qual-
che Abramo che crede di in—
terpretare dio, di qualche altra
Ifigenia fiduciosa nel padre pa-
drone della sua morte.
Noi donne non siamo migliori,
ma le società maschili alberga-
no residui di paure che neppu—
re Darwin ha fatto sparire. Se si
nega l’educazione sessuale nel-
le scuole non si comprende la
necessità dare valore all’affetti-
vità nelle relazioni fra i generi
decostruendo il biologismo del-
le interpretazioni catechistiche;
l’Islam fa imparare a memoria fin da piccoli le sure del
Corano, senza rendersi conto che i tabù introiettati pro—
ducono effetti blasfemi se un uomo si sente un dio punitore
davanti a donne-Isacco; i rabbini dovrebbero fare i con-
ti con Levy Strauss e smettere di chiedere autobus sepa—
rati per genere e di insultare le bambine non velate; in Cina
e in India non si smette di perpetuare l’insignificanza fem-