Numero 1 del 2012
Il meglio di noi
Testi pagina 6
LE NONNE
Chi prende il testimone?
"Perché non siamo noi donne a proporre quello che da vent'anni chiedono le economiste
femministe, vale a dire di riformare la sostanza del Prodotto Interno Lordo?"
esto un poco stranita quando mi trovo “di-
versa†da reazioni apparentemente destinate
ad essere comuni per genere, generazioni e
quant’altro. Forse succede che spesso andia-
mo dietro al movimento molecolare delle onde
senza percepire quante strade percorriamo. Tuttavia biso-
gna riconoscere (non ci insistiamo mai abbastanza) che mol-
te delle incomprensioni fra giovani donne e madri-nonne
nascono dalla politica maschile che introiettiamo anche non
volendo. Infatti anche tra le vecchie femministe quelle che
hanno avuto frequentazioni di partiti e movimenti (Pei, Psi,
ma anche Lotta continua, Potere operaio, associazioni cat-
toliche...) rivelano denominatori comuni occulti che, tuttavia,
sono ben percepibili in
nostri fondamentalismi
che sembrano “fisse†iste-
riche. Oggi, in cambio,
sulla nuova generazione
pesa tanto - fino a mette-
re in dubbio il diritto del
voto — l’antipolitica.
Ricordate lo spettacolo
“Libere†creato da Cri-
stina Comencini per Se
non ora quando, con la
madre femminista e la
giovane “anti� È lì che mi sono sentita stranita nel se—
guire le battute, perché mi erano chiare le ragioni di en-
trambe, ma nessuna delle due esperienze mi appartene-
va. Se fossi stata i0 vicina ad una giovane “che ha avuto
tutto†e che “compete†con gli uomini, avrei criticato su-
bito la poverina (una bravissima Isabella Ragonese) che
sta nella sala d’attesa di un ginecologo perché ha paura
di essere incinta: ragazze (e madri ex-femministe), ma la
contraccezione? Anche le madri patirono le stesse ansie,
ma almeno seppero imporre ai vecchi governi una legge
che potrebbe ancora correre pericolo, mentre oggi la con-
traccezione, boicottata ufficialmente quasi come la fe-
condazione assistita bocciata nel referendum, trova al mas—
simo qualche denuncia nei blog. Va bene così?
noidonne | gennaio | 2012
di Giancarla Codrignani
Questo 2012 sappiamo che sarà difficile. E pieno di ri-
cadute nefaste per noi. Se rivediamo un po’ di conti - al-
meno per non fare come i politici che, perfino a livello in—
ternazionale (Merkel in primo luogo), hanno aspettato e
aspettano che l’acqua arrivi oltre la gola - chiaro che toc-
cherà a chi è più forte fare prevenzione, rianimare la spe-
ranza politica anche se non è quella che ci piace, unire su
aspetti esistenziali ormai contestabili per le peggiorate con-
dizioni generali. Chi sono i più forti? Come sempre noi,
ragazze comprese; se ci daremo/ si daranno una mossa.
Un peana a Elsa Fornero, Ministra del Lavoro e delle Pari
Opportunità , perché, ricevendo il 1° dicembre, tra le de-
legazioni sociali, anche quella dei “giovaniâ€, che erano tut-
ti maschi, si è alzata per andarsene dicendo “se neanche
i giovani hanno la consapevolezza che il contributo del-
le donne deve essere valorizzato, non si va da nessuna par-
teâ€. Bel segnale. In quante lo facciamo nelle realtà loca-
li? E, come mai una delegazione di “giovani†escludeva
un genere? Forse le ragazze erano “liberamente†rinun-
ciatarie? Elisabeth Badinter non deve avere torto a pen—
sare che, nonostante i benefici ricevuti, la generazione del-
le giovani donne finirà per farsi ancora subalterna, que-
sta volta a partire dal materno, rilanciato dai governi per
bisogno di ammortizzatori sociali gratuiti e generatore di
piccoli despoti per frustrate madri. Tanto più che quel-
le che giustificano le escort, pensano come ideale un ma—
rito ricco mentre quelle che non si integrerebbero mai non