Numero 10 del 2015
Madri
Testi pagina 6
4 Ottobre 2015
MIGRAZIONI
Gli abitanti dell’Europa sono più di 500 milioni. Poniamoci il proble-ma: ma davvero non possiamo
accogliere un milione o due di profughi
e immigrati?
Distinguiamo: gli stranieri sono migranti
simili ai trenta milioni di italiani che più
di cent’anni fa ripetutamente hanno cer-
cato scampo dalla miseria (simili magari
anche ai giovani oggi respinti da Lon-
dra), ma sono sempre più rifugiati che,
come Pertini o (orrore al pensarci) come
gli ebrei, cercano di sfuggire alla morte.
Tra i paesi europei gli italiani sono i soli
che hanno conosciuto le due esperien-
ze: maltollerati come lavoratori stranieri
(vedi box), scomodi, ma accolti come
fuoriusciti dai paesi democratici nei qua-
li il fascismo rappresentava un pericolo
per la libertà comune.
L’Italia di oggi non solo nel suo governo
- che ha fatto quel che poteva coraggio-
samente, per lunghi mesi da solo - ma
con tutti i cittadini democratici dovrebbe
essere in prima linea proprio per aver
conosciuto sulla propria pelle le stesse
pene. Angela Merkel oggi si fa interprete
dell’Unione non più all’insegna del fi scal
compact, ma dei diritti umani primari e
lo fa a suo rischio, dato il rigurgito nazio-
nalista presente in una Germania che va
al voto l’anno prossimo. Ma non ci si può
tirare indietro quando è in gioco il primo
dei diritti umani, la salvezza della vita.
Con il Mediterraneo che è un cimitero….
Non viviamo nella migliore delle fasi
possibili della storia umana. Piangere
sul latte versato non serve, ma due pa-
role di rimpianto sui peccati di omissione
sono doverose. Fu certamente insensato
il rifi uto della politica di austerità proposta
da Enrico Berlinguer negli anni Settanta
del secolo scorso, quando lo squilibrio
nel mondo tra paesi ricchi e paesi poveri
era eclatante e i paesi “ricchi” potevano
senza danno accettare qualche sacrifi cio
per avvicinare le divaricazioni: le migra-
zioni sarebbero state più ridotte e le ban-
che meno cariche di derivati.
L’egoismo non fa bene alla salute dei
popoli e siamo venuti via via scenden-
do i gradini che hanno condotto ad una
delle crisi più gravi, che - il crollo fi nan-
ziario della Cina lo dimostra - è globale.
Gli italiani hanno povertà crescente, ma
stanno tra i ricchi della terra: anche se
MIGRANTI,
RIFUGIATI,
PROFUGHI.
UNA MASSA
UMANA
INARRESTABILE
VEDE L’EUROPA
COME LUOGO
DI POSSIBILE
SOPRAVVIVENZA.
IL PREZZO
DOPPIO
LO PAGANO
LE DONNE
di Giancarla Codrignani
COME ERAVAMO
L’ispettorato per l’Immigrazione del Congresso degli Stati uniti vedeva così noi italiani: “Non amano l’acqua, molti
di loro puzzano perché tengono lo stesso
vestito per molte settimane. Si costruiscono
baracche di legno e alluminio nelle periferie
delle città dove vivono vicini gli uni agli
altri. Quando riescono ad avvicinarsi al
centro affi ttano a caro prezzo appartamenti
fatiscenti. Si presentano di solito in due e
cercano una stanza con uso di cucina. Dopo
pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili,
probabilmente antichi dialetti. Molti bambini
vengono utilizzati per chiedere l’elemosina,
ma sovente davanti alle chiese donne vestite
di scuro e uomini quasi sempre anziani
invocano pietà con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti fi gli che faticano a mantenere e
sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano
dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le
nostre donne li evitano non solo perché poco
attraenti e selvatici, ma perché si è diffusa
la voce di alcuni stupri consumati dopo
agguati in strade periferiche quando le donne
tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno
aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma,
soprattutto, non hanno saputo selezionare
tra coloro che entrano nel nostro paese per
lavorare e quelli che pensano di vivere di
espedienti o, addirittura, attività criminali. La
nostra sicurezza deve essere la nostra prima
preoccupazione”.
pp.04_05_ATTUALITA_ottobre 2015.indd 4 29/09/15 06.35