Numero 4 del 2015
Cibo nemico - anoressia bulimia
Testi pagina 6
4 Aprile-Maggio 2015
L’INVASIONE
DEGLI
EXTRACORPI
Acquerello n.3 – cm 60 x 70 Micromega racconta la favola del piane-
ta Montesquieu, dove era stato addome-
sticato il mostro del Dominio Incontrollato
creando un saggio equilibrio tra i poteri
chiamati Esecutivo, Legislativo e Giudizia-
rio, che si controllavano e bilanciavano a
vicenda. Le donne del femminismo ave-
vano creduto di avere almeno messo un
robusto guinzaglio al mostro che aveva
incominciato la sua carriera opprimendo
le donne, mentre i maschi si compiace-
vano dei loro figli Esecutivo, Legislativo
e Giudiziario. Speravano di finirla con la
principessa legata alla rupe del sacrificio
che aspetta Sangiorgio a liberarla. Meglio
la Bella e la Bestia, anche se sappiamo
che la “bestia” non scompare mai del tutto
nemmeno “per amore”.
Invece ci risiamo. È tornato il neutro,
che rende noi donne persone respon-
sabili di un inflessibile esistente che vor-
remmo cambiare e invece ci integra nella
crisi e nei sacrifici per restare immutato.
Tornano addirittura i rischi che i conflitti
esplodano: la stranezza - solo per il nostro
sguardo - è che si modernizzano ricorren-
do non solo ad armi ipersofisticate e sem-
pre destinate a distruggere umani che non
sono (ancora) robot, ma anche a forme
mediatiche volte a incrementare le paure.
Come quando i media nostrani chiamano
Salvini per alzare l’audience, che, davve-
ro, cresce per l’attrattiva (?) dei linguaggi
violenti (e il povero Grillo uscirà di scena
se non ne inventa di nuove).
Che cosa c’entriamo noi in tutto questo in
quanto donne? Eppure andiamo dentro
tutte queste che non sono solo suggestio-
ni, perché, di fatto, ci obbligano. Come le
poverette che, se non si velano, non pos-
sono uscire di casa. E gli va pure bene,
se in un’intervista recente a donne indiane
una ragazza diceva che “preferiva” il ma-
trimonio combinato alla scelta personale:
effetti penetranti e durevoli del potere di
tradizioni implacabili.
Se pensiamo al nostro paese… anche
qui ci risiamo. Le donne non mancano
di visibilità politica, ma, tranne l’aspet-
to seduttivo, declinano in veste e voce
femminile il verbo della tradizione so-
ciale, politica e sindacale del sistema.
Forse solo sulla religione si sente qualche
ipotesi trasgressiva di alterità.
La sinistra politico-sindacale si è riscoper-
ta la voglia di fare “coalizione” di sinistra.
Peccato che Maurizio Landini, Stefano Ro-
dotà e Sergio Bologna formulino proposte
poco compatibili fra loro, ma “di sinistra”.
Fa quasi nostalgia pensare all’Ulivo di Prodi
o agli arcobaleni di tutte le esperienze della
società civile, tipo girotondi, Nanni Moretti o
Popolo Viola. Perfino i partiti sono diventati
sede dell’antipolitica, mentre dovrebbero
essere - come vuole la Costituzione - organi
della partecipazione almeno per riprendere
d’urgenza la loro funzione. Invece la sinistra
è andata dietro al populismo delle primarie
che, senza una legge che ne stabilisca le
regole per tutti i partiti e i movimenti, apre,
inesorabilmente, alla corruzione e alle pre-
ferenze destinate ad alimentare il mercatino
dei voti di qualunque mafia. Davvero l’in-
vasione degli extracorpi.
Si aggiunge effetto, anch’esso a suo modo
mostruoso, dei media, della loro interfe-
renza finalizzata alla creazione di effetti
speciali anche quando dovrebbero fare
solo informazione: parlano delle riforme
costituzionali come se non fosse dal 1983
che ci stiamo dentro e senza illustrare pos-
sibili alternative o emendamenti e puntano
solo sull’allarmismo compulsivo, che si
tratti di una madre che forse ha ucciso il
suo bambino o del terrorismo.
Sembra che si debbano diffondere solo lo
sconcerto e la paura. Possibilmente an-
che molta censura. Senza darlo a vedere,
sempre contro le donne. Per una decina
di giorni siamo stati dentro un allarmismo
che portava a vedere in ogni corpo ma-
schile barbuto la cintura esplosiva che ti
farà morire, ieri a Parigi, domani a Mila-
La visibiLità poLitica deLLe donne
e La decLinazione aL femminiLe (e seduttiva)
deLLa tradizione sociaLe, poLitica e sindacaLe
deL sistema. senza cambiarLo
di Giancarla Codrignani
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