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Numero 3 del 2009

Una festa nella crisi: lotta marzo


Foto: Una festa nella crisi: lotta marzo
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Testi pagina 58

marzo 2009 noidonne58
Benché nel panorama cinematografi-co attuale si assista ad un prolifera-
re di festival, manifestazioni e premi
d'ogni sorta, assai pochi fra questi ap-
paiono dedicati alla difficile arte della
sceneggiatura, vale a dire alla creazione
di personaggi, storie e dialoghi che com-
pongono l'ossatura di un film o di una
fiction e che diventeranno, con i dovuti
adattamenti, i famigerati copione per
attori e registi. Di certo il più prestigio-
so concorso nazionale per soggetti e sce-
neggiature è il Premio Solinas, nato in
Sardegna ed intitolato allo scrittore e
sceneggiatore sardo Franco Solinas, au-
tore di script indimenticabili quali quel-
li dei film 'Kapò' e 'La Battaglia di Alge-
ri'. Oggi il Premio è diretto e coordinato
da un team di donne, capitanate da
Francesca Solinas, figlia del grande
Franco e Presidente del Premio. Al suo
fianco l'inseparabile collega Anna Ma-
Scrivere per il cinema
L’arte maieutica al femminile
Elisabetta Colla
Scrivere e far "lievitare"
progetti: la capacità
delle donne
di costruire architetture
'noidonne' ha rivolto alcune domande
alla Presidente del Premio Solinas, Fran-
cesca Solinas, ed alla Direttrice artisti-
ca, Anna Maria Granatello, per capire
meglio lo spirito e le tendenze del Pre-
mio: ne è emersa un'interessante lettura
di genere nel rapporto fra le due donne
e nei progetti del Premio.
Francesca qual è il rapporto fra re-
gia e sceneggiatura secondo lei?
Se analizziamo la questione in termini
di genere, si potrebbe dire che la sce-
neggiatura/soggetto e la regia di un film
sono in rapporto fra loro come una cop-
pia donna-uomo., dove la moglie è la
sceneggiatura e il marito la regia. La
donna è infatti è identificabile nella fi-
gura di chi scopre i talenti, capace di
apertura e valorizzazione costante di
un percorso progettuale, in grado di sti-
molare ed accompagnare la crescita di
un progetto: mi viene in mente il para-
gone con il lievito, col pane da sfornare,
lo stesso è con l'emergere dei progetti
ed il farli uscire allo scoperto. Un lavo-
ro più di pazienza, di metabolizzazione,
a fronte dello scalpitare del lavoro del
regista. La semina e crescita di un pro-
getto sono legati all' importanza di fare
investimenti.
Da qualche anno hai scelto il gioco di
squadra, una squadra femminile…
Dopo tanti anni in cui sono stata Presi-
dente e Direttore artistico, oggi penso
sia meglio avere una squadra, è giusto
che ci sia un avvicendamento, una pos-
sibilità di crescita professionale anche
per altri. E poi ho anche pensato che
mentre mi davo da fare per promuovere
il talento degli altri, trascuravo di valo-
rizzare i miei interessi. Dunque meglio
non essere troppo autoreferenziali, ma
piuttosto creare reti per realizzare ini-
ziative utili: questo è un lavoro in cui le
donne sono brave.
C'è stato un incremento di donne au-
trici in questi anni?
Negli anni ci sono state tante donne
che hanno scritto sceneggiature o sog-
getti, basti pensare che la prima edizio-
ne è stata vinta da Francesca Archibugi,
Gloria Malatesta e Claudia Sbarigia con
"Sott'acqua". Ci sono moltissime donne
sceneggiatrici ed autrici che sono pas-
sate per il Solinas, anche in giuria, pen-
siamo a Monica Zapelli, coautrice di I
100 passi. Le donne continuano a scri-
vere storie, e scrivere è una professione
adatta a noi perché richiede cura e pa-
zienza. Ma oggi ci sono anche molte
donne montatrici, proprio per la preci-
sione e la capacità delle donne di co-
struire architetture.
Anna Maria, qual è il tuo ruolo al-
l'interno del Premio?
Il mio ruolo è quello di seguire la pro-
mozione dei progetti, di accompagnar-
ne lo sviluppo, una sorta di Service del
Premio per realizzare e produrre i pro-
getti. Lavorare al premio mi fa sentire a
casa, in famiglia, anche se io sono "l'al-
tro" punto di vista, quello esterno, e
con Francesca lavoriamo insieme per
raggiungere gli obiettivi. Le donne han-
no questa capacità, molto materna, di
far nascere i progetti, di farli venire alla
luce e di seguirne il destino. Pensiamo
che il film I 100 passi, per esempio, è
nato da questo Service. Stanno per es-
sere prodotti ben 5 soggetti (sia storie,
sia sceneggiature) dell'edizione 2008,
noi ci prodighiamo per farne dei film,
attraverso incontri di pitching e one-
toone fra autori finalisti e produttori.
Alcuni hanno ottenuto i fondi dell'art.8
, altri li abbiamo portati a Torino alle
Giornate degli autori, dove per due gior-
ni hanno incontrato produttori italiani
e stranieri. Il nostro materiale viene
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