Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 55
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Ed è ancora il diario a registrare il
"dialogo", tra lei e coloro con cui sceglie
di "interloquire".
Porsi come interlocutore e interlocu-
trice per come si è, senza costruirsi mu-
raglie intorno, presuppone un lavoro
non indifferente di personale individua-
zione (che è diverso della costruzione
perché si svolge dall'interno). Tale lavo-
ro risulta essere già in stato avanzato
nel diario pubblicato di Carla Lonzi,
avendo alle spalle anni e anni di presa
di coscienza di sé, compiuta dapprima
attraverso la scrittura privata, le poesie,
e poi attraverso la partecipazione atti-
va al femminismo, le prese di posizione
autonome e originali e un instancabile
lavoro di autocoscienza personale e col-
lettiva svolta con le amiche del gruppo
di Rivolta Femminile, di cui Carla è sta-
ta fondatrice.
Io credo valga la pena non lasciare
che Carla Lonzi rimanga solo un nome
noto a tutto il femminismo, ma di cui
poche hanno letto i suoi testi (anche
perchè è così difficili reperirli!).
Così come sono persuasa che la pro-
duzione privata di donne come lei vada
valorizzata. Non è possibile ridurre ad
un istante fermo ciò che invece sta in un
processo in continuo movimento e cam-
biamento, tra persuasioni, paure, emo-
zioni, riflessioni, ripensamenti: "con tut-
te le complicazioni e amplificazioni ner-
vose", diceva Carla.
Certo, per conoscere tali esperienze
c'è sempre la possibilità di sperimentar-
le in prima persona: passaggio dopo
passaggio, per arrivare "al miliardesimo
attimo" in cui toccando questa terra
posso sentire l'oro", come è capitato a
lei.
Le modalità, e i contenuti saranno
solo nostri, da Carla potremmo impara-
re la "tensione di vita", "l'intensità". E al-
cuni piccoli suggerimenti pratici: al ri-
sveglio ogni mattina trascrivere i sogni
sul proprio diario, e poi magari rilegger-
li dopo mesi, o anni; scrivere lettere ad
amici e amiche, anche senza spedirle,
per fare emergere quello che è mancato,
i non detti, i fraintendimenti della rela-
zione; e poi osservarsi dentro con molta
attenzione e, soprattutto, poco giudizio.
Sarebbe bello potere leggere di più
Carla Lonzi: fare nuovi edizioni dei suoi
testi pubblicati e conoscere cosa resta di
inedito. Sarebbe un grande dono per
tantissime donne di oggi, assetate di au-
tenticità come lei.
E potrebbe essere un'occasione per
imparare a non fraintenderla, cogliendo
di lei sia la sua "porzione di luce" sia la
sua "porzione di cecità". Scriveva nel
diario il 3 febbraio 1974: "nei miei scrit-
ti c'erano dignità, castigatezza, commo-
zione oltre che sdegno e dolore che ne
facevano una amalgama particolare,
non un atteggiamento ideologico e stra-
fottente. Però non so quanti saranno ad
accorgersene".
Io ci sto provando... ad accorgermi
di lei.
E, attraverso lei, passando da me, a
imparare a esigere relazioni umane au-
tentiche.
la tensione di vita, intensità e autenticità del percorso di
Carla Lonzi attraverso le pagine del suo diario (1972-1977).
Tutto da riscoprire
Sono centinaia le lettere di protesta sulle ferrovie che giungono alle associa-
zioni dei consumatori. Molte riguardano disservizi -mancanza di igiene nei
bagni, sporcizia nelle carrozze, malfunzionamento dell'aria condizionata- altre
riguardano la mancanza di sicurezza che, in taluni casi, ha causato gravi inci-
denti venuti alla cronaca recentemente.
Eppure, nonostante le pesanti condizioni in cui versa il trasporto ferroviario,
le tariffe sono aumentate. Lo stesso presidente, Vincenzo Cipolletta, ha
annunciato "ritocchi" dal 3 al 20% sui prezzi dei biglietti per coprire il dis-
avanzo della società di circa 2 miliardi di euro. Dunque, calcolando una platea
giornaliera di 1.450.000 spostamenti su rotaia, i pesanti aumenti potrebbero
interessare 150.000 utenti, soprattutto sui percorsi ad alta frequentazione,
come i collegamenti Eurostar Milano-Roma, Venezia-Milano e Roma-Napoli.
Fino ad oggi le FS sono state un servizio ansimante che ha vissuto alla gior-
nata e che è riuscito a stare in piedi solo grazie alle continue iniezioni di dena-
ro pubblico. Nessuno sa bene quanti soldi servano per modernizzare i tra-
sporti su rotaie, quali siano gli obiettivi, le strategie e le scelte organizzative
che potrebbero legittimare un esborso miliardario da parte dello Stato.
Aumentare ancora le tariffe, inoltre, comporterebbe un aumento del tasso di
inflazione e ciò non gioverebbe di certo sull'intero sistema economico nazionale. Nonostante, quindi, che il costo
dei biglietti in Italia, da alcune comparazioni europee, sia risultato il più basso d'Europa, non bisogna certo star
tranquilli perché le condizioni di sicurezza, igiene e puntualità sono, purtroppo, ancora le più basse d'Europa!
Viola Conti
Il treno
dei desideri