Numero 8 del 2014
Viaggiatrici
Testi pagina 54
48 Luglio-Agosto 2014
Si potrebbe fare una storia della poesia attraverso il mare e una storia del mare attraverso la
scrittura, da grande divinità, ferina
e indomabile, capace di disporre
del destino e della storia degli
uomini, distruggendo spedizioni e
affondando flotte, fino ad abisso
da esplorare e infine dominare. Il
mare ha esercitato un fascino e
una suggestione peculiari sui poeti
fin da Omero, perché i suoi flutti
nascondono il mistero delle origini,
non solo quelle darwiniane della
specie, ma quelle delle nostre civiltà
che nel crogiolo del Mediterraneo e
successivamente nelle grandi rotte
oceaniche hanno trovato genesi e
possibilità di sviluppo. Il mare è le
sue acque, dunque, sono simboli
della vita e della morte, dalle onde
dalle quali nacque Venere, dea
dell’amore e della fecondità, alla
grande balena bianca di Melville,
portatrice di devastazione e
sciagura, in una lotta infinita fra forze
della natura e ed essere umano che
vede quest’ultimo soccombente.
Il tema delle origini, intese non
come fatto storico, ma come luogo
dell’immaginazione e dello spirito
nel quale si concentrano le forze
cosmiche capaci di influenzare
e creare l’esistenza, è l’oggetto
principale di indagine della scrittrice
e fotografa torinese Floriana Porta.
Non stupisce quindi che la sua ultima
raccolta di poesie e haiku “Quando
sorride il mare”, pubblicato dalla
Book publishing, sia interamente
dedicata al mare, alle sue creature, al
silenzio degli abissi, al continuo fluire
delle onde. Si tratta di una poesia
che indaga i simboli e le metafore
del mare, con una concentrazione
del senso che non esclude l’elegia,
ma accoglie immagini e sensualità
dei paesaggi marini, dei tramonti,
delle albe, delle distese oceaniche,
che ricordano le nebbie dei quadri
di Turner, le acide solitudini del
“Battello Ebbro” di Rimbaud, o certe
fulminanti descrizioni de “i lavoratori
del mare” di Hugo. Il dettato è ampio,
a tratti eccessivo nell’uso degli
aggettivi, ma sempre controllato e
dai risultati comunque validi. Gli esiti
migliori sono forse da trovare nella
serie di haiku, una forma poetica
di origine giapponese che Porta
mostra di conoscere e utilizzare con
destrezza, che cristallizzano nelle
poche sillabe concesse l’impeto e la
forza dell’oceano. Floriana Porta è
nata a Torino nel 1975, ha pubblicato
le sillogi di poesia: “Il respiro delle
ombre”, “Verso altri cieli” e “Quando
sorride il mare”, dalla quale sono
tratti i testi qui pubblicati.
Floriana
Porta
La poesia
deL mare
Versi ricchi di immagini
e sensualità dei paesaggi
marini, dei tramonti,
delle albe, delle distese
oceaniche
di luca Benassi
Un mare di enigmi
Sfioro girotondi di eclissi da percorrere.
Così, come i respiri e gli sguardi
in fila, a uno a uno.
Continuo a sognare distese oceaniche
che chiedono riposo nell’instancabile essenza
di un mare di enigmi
che galleggia,
anela… attende
~
ti aspetto là
ti aspetto là, oltre te, dove spira l’orizzonte,
su acque trasparenti che mi abbagliano,
dove danzano, al mattino, le tue labbra,
aperte all’infinito.
ti aspetto là, nella fulgente aurora,
verso i confini dei miei pensieri,
sulla stessa rotta degli albatri.
~
Perduta
Perduta
nell’ellisse
ascolto un mare
senza radici.
nemmeno un addio
fa ritorno.
~
in mari senza un nome
Brividi spettrali
s’abbeverano
in mari senza un nome,
tra le braccia di amori perduti…
si dileguano
tra gli strappi e le crepe
di coralli argentati…
lasciano scie che sul mare
sembrano orme.