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Numero 1 del 2012

Il meglio di noi


Foto: Il meglio di noi
PAGINA 50

Testi pagina 50

ANNA
SPISSU

a ragione Giorgio Bàrberi Squarotti, nella pre—
fazione a “L’amore imperfettibile” (Gammarò
editori, 2010), quando individua nel mare e nel
deserto le due allegorie sostanziali della poesia

L'AMORE
IMPERFETTIBILE

UN VIAGGIO NELL'AMORE E NELLA
PASSIONE ALLA RICERCA DI
UN'IMPOSSIBILE PERFEZIONE DEL DESTINO

di Luca Benassi

il viaggio nel mare e nel deserto della vita. Ricerca di un
amore totale, dunque, come nel testo nel quale la
poetessa desidererebbe inglobare nel proprio corpo
l’amato, attraverso un procedimento inverso rispetto a

di Anna Spissu. Se il primo è
anelito di libertà, liquido oblio
nel quale specchiarsi nel miele
del tramonto, il secondo è
buio e ventoso, abitato da
‘volpi’ e ‘arbusti prosciugati’,
nel quale albergano l’ignoto
e la paura. C’è però un ele-
mento che accomuna entrambi
ed è la necessità di attraver-
sarli, di compiere il viaggio
dentro le cose e le esperienze,
il viaggio dentro l’ineluttabilità
dell’amore, la sua sensuale

Le dune

Cammino in un mare rovesciato

le braccia non sono pia remi, ne’ serve osservare
sottovento la direzione delle bandiere.

Se guardo le stelle capisco
cloe contengono rotte

else non lJo mai immaginato di possedere.

Risalirò un’altra duna
cercando di essere piu leggera
ci sara pure un posto

else non dia solo dolore,

un calcolo,

else moltiplicato

per quello cloe non bo,

quello del parto del figlio.

La casa, titolo di una sezione del
libro, e grembo per poter accogliere
un amore “che vive nella lontananza”
e che con la sua venuta trasforma
ogni cosa in tempio e galassia da
esplorare.

Se nelle cose umane il vertice, il punto
più alto del successo, coincide con
l’inizio della curva della decadenza
verso la fine, anche l’amore sembre-
rebbe non sfuggire a tale condizione:
“ [. . .l mi hai chiesto/ non te ne andare/
e non ho saputo rispondere.” L’ultima

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(im) perfezione. Non e un
caso che la raccolta si apra
con una poesia dal titolo si-
gnificativo, “la soglia”, nella quale si legge: “La
differenza tra questa terra e il mare/ sta nel fatto
che sono una barca/ che avanza con i suoi piedi.”
Anna sa bene che deserto e mare differiscono
per quel cambio di segno che trasforma l’abisso
liquido della tempesta nella staticità polverosa
delle dune; infatti Anna sa che, senza l’amore, la
casa, la città, “la camera sperduta nella nebbia
di pianura” nella quale il desiderio raggiunge la
sua carnale, temibile perfezione (“perché niente
è più temibile di quello che è perfetto”), senza
l’amore tutto diventa solitudine, vuoto e ripeti-
zione. Allo stesso tempo Anna Spissu sa di dover
attraversare la procella della passione, la partenza,
il distacco, il dolore del ritorno. L’imperfezione
dell’amore — la sua imperfettibilità del titolo —
coincide con l’assenza di un compimento che è
totalità dell’essere, esplorazione del sé, attraverso

noidonne | gennaio | 2012

dia finalmente un numero.

sezione del libro ha come titolo “il

tempo” ed è una breve sequenza di

Il desiderio

Vorrei dirti clJe mi arrendo

come fa un passero alle correnti,

la freccia allo schiocco dell’arco.
Alla fine il desiderio e un bambino,
conosce lo stupore, l’ardimento

e poi anc/ae la paura

ci sei 0 non ci sei

stringe forte la mano

non svanire lontano,

il cielo e smisurato e felice

per questo gli aquiloni lo inseguono
con le ali cloe bruciano

e aspettano il vento

e tendono il filo

e stanno sempre a meta

tra un viaggio infinito

e il ricadere soיִice sull’erba.

testi che da voce ai perso-
naggi storici Abelardo e
Eloisia, nella cui vicenda si
palesa l’imperfettibilità di
un amore destinato ad es—
sere vissuto nella lontananza
dei monasteri, nel desiderio
inappagato, nella castrazio-
ne fisica e spirituale, alla
quale solo la morte e la se-
poltura possono porre ri—
medio.

L’amore è congelato dagli
eventi che colpirono Abe—
lardo nella perfezione del-
l’assenza: “era l’amore/ quel
vuoto quaggiù, sopra il mio
petto,/ era il posto preciso

dell’abbandono”.
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