Numero 10 del 2015
Madri
Testi pagina 50
48 Ottobre 2015
La poesia è un modo di vedere il mondo, una specie di lente attraverso la quale osservare
la realtà per cogliere sfumature, im-
provvisi bagliori, sorprese laddove
all’occhio comune compare solo la
banalità del vivere quotidiano. Chi
scrive versi ha la capacità di donare
questa luce a chi ha la pazienza e il
desiderio di leggere. Di questa ca-
pacità è dotata in sommo grado Iva-
na Tanzi che con i suoi versi schiu-
de un universo fatto di giornate in
città, di viaggi, di incontri, di ricordi.
Nulla sembra sfuggire al suo occhio
(e alla penna), i suoi testi racconta-
no del sole, del mare, degli ulivi e
del vento del Golfo dei Poeti, della
Lunigiana e delle alpi Apuane, ma
anche della quotidianità della casa
e delle strade di Milano, nelle qua-
li si accende improvvisa la poesia.
Ecco allora che le inquiete ore della
mattina vengono scandite e riporta-
te all’ordine dal «ruminare intermit-
tente» della lavatrice, che il deside-
rio di libertà per la pagina bianca
viene ricondotto alla «regola/ dietro
la ferrea grata/ del sudoku», men-
tre le macchine, che si incontrano
a una rotonda stradale per mezzo
giro, «subito si perdono/ con un
breve rimpianto/ come quando i
bimbi/ smontano dalla giostra.»
Ogni cosa, l’evento minimo della
giornata, l’incontro inatteso sono
occasione di riflessione, diventano
metafora dell’esistere e consento-
no alla poetessa la riflessione sulla
vita, su Dio, sul trascorre del tem-
po. Se il ricorrere all’oggetto d’uso
comune come correlativo oggettivo
ricorda per certi versi la ricerca di
Guido Oldani (si pensi alla lavatrice
sopra citata) e più in generale l’eti-
ca del quotidiano della poetica lom-
barda, d’altra parte la scrittura di
Tanzi cerca sempre l’innalzamento
verso la riflessione, verso uno stu-
pore, posato e mai infantile, ma che
apre squarci sui sentimenti profon-
di, sull’abisso dell’amore e dell’in-
quietudine. Ecco allora i testi che
indagano le relazioni umane, fami-
liari e affettive, i versi sulla religio-
ne e quelli, dai tratti a volte gnomici
e aforistici, sullo scrivere poesie e
sull’esperienza dell’essere poeta.
Come Emily Dickinson e Wis?awa
Szymborska, Tanzi trova nella sua
geografia quotidiana – Milano, Pu-
gliola in Liguria e Campomarino nel
Salento – l’interezza del cosmo, nel
quale cercare la ragione di vita e
mettere ordine nel caos del tempo.
Ivana Tanzi è nata a Parma e vive
a Milano. Ha pubblicato le raccol-
te di versi “Un sasso un sogno ed
altro” (ed. FirenzeLibri) e “Stanze
e distanze” (ed. Joker). I testi qui
pubblicati sono tratti da “Il metro
estensibile” (edizioni puntoacapo,
Novi Ligure 2010).
Il rovo
Ostile fino alla fine
il ramo di rovo tranciato
si torce cadendo
ti sfiora la faccia e s’aggrappa
ad un lembo di gonna.
Se tiri la strappa, se lasci
ti graffia il polpaccio.
Attesta e dispensa
Attesta e dispensa il suo affetto
servendo, una madre del sud.
Il cibo specialmente.
Scelto conservato cucinato condito
distribuito assegnato
secondo esigenze a lei note
gusti e desiderata
di tutti. E se il beneamato,
figliolo o marito,
nelle serate tiepide si attarda
con gli amici sul corso, al ritorno
troverà sempre pronto il suo pasto
tenuto in disparte. Seduto
senza indugio o incombenza
all’indisturbata mensa,
dovrà con entrambe le mani
fare l’unico sforzo
di levare dal piatto
il piatto fondo sopra capovolto.
Il poeta sa
Il poeta lo sa che la voce
che gli canta dentro
non sempre canta
e non è sempre voce.
Certe volte è un martello
che lo inchioda a una croce
IvAnA
TAnzI
Parola
minima
ogni cosa, l’evento
minimo della giornata,
l’incontro inatteso
diventano poesia
di Luca Benassi
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