Numero 4 del 2007
Al centro dell'attenzione
Testi pagina 5
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è il simbolo della nostra festa, che da cento anni è piena di solida-
rietà e di politica di genere.
Rinunciare alla nostra festa sarebbe come dire che se invece di
spendere i soldi per la torta e la festa del mio compleanno versassi
quel denaro per una donazione. E poi …? Poi invito gli amici a ca-
sa e consegno loro la fotocopia del versamento e stiamo insieme una
serata a farci vento con la fotocopia della ricevuta. E' da sempre che
le donne sanno che tra uccidere e morire c'è una terza via: vivere.
Una terza via va rapidamente trovata per salvare l'unica gioio-
sa festa di genere, che è come un compleanno collettivo per ricor-
darci che siamo nate ed abbiamo dei diritti. I doveri ci vengono
sempre ricordati .
E' però indispensabile cominciare con molto anticipo rispetto
all'8 marzo del 2008 per risollecitare questa visibilità. A partire dal-
le dirigenti donna, perché la festa ed il nostro simbolo ci sia anche
nei posti di lavoro e nei supermercati. Sarà anche un modo per sen-
sibilizzare le donne sotto i quarant'anni. Le donne giovani bisogna
re-istruirle, così mi ha detto una signora di ottanta anni, che con ca-
parbietà riesce ancora a fare festeggiare l'otto marzo nel suo quar-
tiere. Il come, il dove ed il quando re-istruirle è un lavoro che è tut-
to a nostro carico; dobbiamo solo cominciare a farlo.
Rossella Ciani
Quest'anno, per dispetto, a marzo le mimose erano anche
sfiorite e quella poca che abbiamo visto in giro era di una spenta
tonalità ocra. Gli unici mazzetti di un bel giallo acceso - chissà
dove l'hanno trovata - erano proposti con un sorriso da ambu-
lanti occasionali senegalesi a guidatori assorti nei loro pensieri ai
semafori, che hanno avuto così l'opportunità di fare una genti-
lezza alle loro compagne. Della festa simbolica, delle lotte da ri-
cordare e soprattutto da riproporre non si è visto molto. L'8 mar-
zo una telecamera in giro per Roma a cercare immagini per il ser-
vizio di rito da mandare in qualche notiziario mi ha ripreso men-
tre parlavo con un uomo. Avevo un fare assertivo, hanno detto,
che rendeva quell'immagine utile a non so quale tesi del giornali-
sta. Ecco, in mancanza di appuntamenti pubblici e politici con-
vocati dalle donne l'8 marzo di cui la mimosa era simbolo e pro-
tagonista, rimane da andare a scovare le donne in strada, nel pri-
vato. Stiamo sbagliando qualcosa. Non sembra tanto difficile ca-
pire cosa.