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Numero 6 del 2007

Bambini nel mondo sotto tutela


Foto: Bambini nel mondo sotto tutela
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mio figlio. Se anche mi sposassi con un altro, mio figlio non avreb-
be comunque una famiglia, a meno di non essere adottato da mio
marito...
Ergo, se c'è una battaglia da fare per il riconoscimento delle "fa-
miglie" (per declinare finalmente il termine al plurale), deve neces-
sariamente passare attraverso una modifica della Costituzione, co-
sa che vedo quanto mai improbabile. Da un'intervista a Oscar Lui-
gi Scalfaro ho scoperto che nella Costituente si discusse molto su
quell'articolo e che i cattolici avevano proposto di aggiungere "ma-
trimonio indissolubile". La proposta per fortuna non passò...ma il
compromesso (famiglia basata sul matrimonio) è quello che ora ci
fa sudare inutilmente quattro camice. Quindi diciamolo chiaro e
tondo che ha ragione la Bindi...e che è possibile riconoscere solo i
diritti e bisogni individuali di chi non è "famiglia". Un caro saluto a
tutte con un ringraziamento per le vostre battaglie
Barbara Minniti (Roma)
Più passano le settimane e più capiamo che la questione fami-
glia/famiglie e diritti è aperta e che il dibattito è destinato a con-
tinuare, purtroppo faticosamente, con appesantimenti ideologici
e dogmatici che non ci aiuteranno né a capire né a risolvere. Gra-
zie per l'attenzione e l'affetto.
Non c'è giorno che il Papa Ratzinger e la CEI non facciano la pre-
dica ricordando il buon modello femminile da seguire ed imporre.
L'utero non è mio, è un bene sociale e come tale devo trattarlo o sa-
ranno guai (per me). Ai guai ci siamo abituate. Con le altre religio-
ni ed usanze consolidate, non va certo meglio, sto pensando all'e-
scissione: al posto dell'utero, si dispone sul clitoride, che può essere
fonte di problemi per il maschio: meglio eliminarlo e l'infibulazione
è ancora peggio, un'aggravante della situazione locale.
In India c'è da augurarsi di non rimanere vedove od essere ripu-
diate: sorgerebbe il rischio del rogo o vetriolo. E se invece parlassi-
mo un attimo dell'organo maschile? E' palesemente causa di un sac-
co di guai, quali la prostituzione, la si vede sulle strade a decorare
le nostre città di giorno e di notte, donne spesso minorenni, rapite,
schiavizzate, stuprate, vendute, nelle mani di malavitosi e c'è an-
cora di peggio: la pedofilia, sempre in aumento, maschile e femmi-
nile, collegata al mercato della pornografia. Sulle gravissime colpe
maschili invece la Chiesa non ha mai detto niente e quelle sì, cau-
sano un sacco di problemi sociali sotto agli occhi di tutti e sulle pa-
gine di cronaca nera.
L'aborto, che nessuna vorrebbe, è comunque un fatto individua-
le, che non danneggia altri, se non la stessa interessata (che spesso
paga anche per lui) e a volte muore persino, specie se praticato nel-
l'illegalità. C'è un tale lavaggio del cervello da secoli e secoli, che
noi stesse siamo le prime a sentirci colpevoli! E tutto ciò è un assur-
do incredibile! O no?
Graziella Poluzzi (Bologna)
Se non avessero puntato (vincendo) sul condizionamento del-
le coscienze, soprattutto femminili, non l'avrebbero avuta vinta
per secoli, come è stato. Non abbiamo che da continuare a ra-
gionare, comunicare, elaborare, manifestare, dissentire, gridare,
scrivere. Prima o poi riusciremo a far prevalere una visione diver-
sa della società, dei nostri diritti e dei vantaggi che tutti avrem-
mo dal ribaltamento di questo equilibrio ingiusto, misogino e
maschilista.
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