Numero 9 del 2010
Dove vanno i consultori?
Testi pagina 5
3noidonne | settembre | 2010
L
a crisi del sistema capitalista e l’an-
damento disastroso delle economie
di alcuni paesi occidentali nell’ul-
timo anno hanno aperto un dibat-
tito: oggetto della discussione l’in-
fallibilità del neoliberismo e la possibile
apertura a nuove forme di economia. Du-
rante una conferenza sul matriarcato, ho in-
contrato Géneviève Vaughan, ricercatrice
americana trapiantata in Italia, che ha
elaborato la “teoria del dono”, un sistema
economico basato sullo scambio ma privo
di interesse personale. “Penso che si deb-
ba e si possa ripartire dal dono soprattut-
to in un momento di crisi come questo –
ha spiegato Géneviève – e dal dare per sod-
disfare i bisogni dell’altro, non per ottenere
un profitto, proprio come fanno le madri
coi figli o nelle comunità indigene sparse
per il pianeta: solo così può crescere
un’umanità migliore e più attenta.” Le ho
chiesto come si colloca il femminismo in
questo senso. “Credo che il femminismo
di per sé è una sorta di dono, perché le don-
ne hanno tentato di restituire alle loro com-
pagne quello che la società patriarcale ha
tolto loro nei secoli. Inoltre le donne as-
solvono ancora oggi una funzione di ‘do-
nans’ nei confronti della società in generale:
questa nostra predisposizione al dono e il
suo riconoscimento sono vitali per l’uma-
nità intera.”
Le ho chiesto se la presenza di un maggior
numero di donne nei governi possa faci-
litare l’affermarsi dell’economia del dono
e lei, sorridendo, ha dichiarato che le don-
ne che hanno un atteggiamento patriar-
cale e sfruttano il sistema vigente invece
che rovesciarlo, non favoriscono di certo
un’economia alternativa. “Bisogna esse-
re una donna anti-patriarcale per poter
cambiare le cose. Nel subconscio tutte ab-
biamo la vocazione al dono, ma alcune di
noi credono ancora nell’economia capi-
talista, nonostante tutti i giorni abbiamo
le prove che questo sistema genera in-
giustizie e disastri. È solo uno specchiet-
to per le allodole: le donne attratte dal ca-
pitalismo, che ne vogliono fare parte, non
sanno valutarne la portata negativa. Cre-
do dunque che bisognerebbe creare
un’economia completamente diversa, non
di mercato, ma un’economia del dono ge-
neralizzato. Alcuni esempi sono i software
gratis che si trovano su internet, o wiki-
pedia, o la condivisione
delle informazioni trami-
te mailing list. È difficile
pensare ad un sistema
economico alternativo ma
spero che, anche grazie
alla rete, sarà sempre più semplice con-
dividere e donare agli altri.”
Il dono in parte viene messo in pratica an-
che nelle nostre società capitaliste, ma
l’azione del “donare” non è riconosciuta
come un valore. Ancora meno viene ri-
conosciuta l’importanza del ruolo materno
e di educazione al dono, portato avanti
dalle donne. “L’umanità non vuole rico-
noscere che tutti crescono in una econo-
mia del dono, perché i bambini piccoli ri-
cevono senza dare, non potendo scam-
biare alla pari con gli adulti. In passato,
nelle cosiddette civiltà primitive, esisteva
una continuità tra l’infanzia e il mondo de-
gli adulti e venivano mantenute alcune
pratiche come quella del dono. Nelle no-
stre società occidentali invece l’apporto
delle madri e dei piccoli non è preso in
considerazione come dovrebbe. Io credo
che i bambini spesso possano insegnare
a noi come comportarci, pensiamo ad
esempio a come trattano la natura, noi do-
vremmo imparare da loro, noi che l’ab-
biamo devastata!”
Nelle società indigene, tuttora, le econo-
mie sono costruite sulle pratiche del
dono, mentre le economie occidentali
sono costruite solo sullo scambio, sul-
l’interesse personale, sulle sopraffazioni.
Secondo Vaughan “capitalismo e pa-
triarcato combaciano: i valori dell’uno
sono molto simili a quelli dell’altro. No-
nostante alcuni difensori del neoliberismo
affermino che il mercato offre la possibi-
lità di vivere in una società più giusta e più
equa di quella patriarcale, questa è una bu-
gia: l’ineguaglianza è solo spostata su un
piano diverso, un piano materiale.” La lu-
cidità delle riflessioni di Géneviève mi por-
ta ad affermare che una lotta seria contro
il patriarcato dovrebbe partire, o quan-
tomeno considerare, una revisione del-
l’economia vigente dalle sue fondamenta.
Géneviève Vaughan
di Silvia Vaccaro
LA DONNA
DEL MESE
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