Numero 1 del 1945
Le donne italiane hanno diritto al voto
Testi pagina 5
1101 DONNE
“4:
— I complimenti del colonnello Lanser — la testa dis—
se. — Il colonnello chiede un'udienza a Sua Eccellenza.
Giuseppe spalanco la porta. Il soldato con l'eimetto en-
trò. si guardo rapidamente intorno. poi annuncio. irri-
gidendosi: — Il colonnello Lanser!
Un secondo personaggio con l'elmetto entrò nella stan-
za: il suo grado era segnato soltanto sulle spalle; dietro
di lui veniva un uomo piccolo. vestito di nero, Il coicn-
nello era un uomo di mezza eta. grigio, duro e dall’aspet-
to stanco. Aveva le spalle quadrate di un soldato, ma i
suoi occhi non erano spenti come quelli di un soidato
comune. Xl piccolo uomo dietro di lui era roseo e calvo‘
con piccoli occhi neri e una bocca sensuale.
il colonnello Lanser si tolse l'elmetto. Con un rapi—
do inchino disse: — Vostra Eccellenza. , S’inchinò alla
signora: — Signora i, poi ordino: — Chiudete la porta.
caporale. i Giuseppe si slancio rapido a chiudere la por—
ta ï¬ssando con aria di trionfo il soldato.
Lanser guardò interrogativamente il- dottore e il sin—
daco Orden disse: — Questo è il dottor winter.
— un’autorità ? , domandò .l colonnello.
—— Un medico. signore. e. aggiungerò. lo storico locale.
Lanser si volse al medico: Dottor Winter, non VUéllO
essere impertinente. ma ci sarà una pagina nella vostra
storia, forse...
Il dottor Winter sorrise: a Molte pagina forse.
Il colonnello si volse appena al suo compagno. W Il
signor Corell, lo conoscete, no? ,. disse.
-4 Giorgio Corell? Certo che lo conosciamo. — escla—
mò il Sindaco. — Come va Giorgio?
Il dottor wlnter lo interruppe bruscamente. — Vostra
Eccellenza, à disse con tono molto cerimonioso — il no-
stro amico, Giorgio Corell. ha proparato questa città per
l’invasione. Il nostro benefattore. Giorgio Corell. ha man.
dato i nostri soldati sulle colline. .Il nostro ospite, Gior-
gio Corell. ha fatto una lista di tutte le armi della città .
Il nostro amico, Giorgio Corell.,. — Corell esclamo‘ irato:
—— Lavoro per la mia fede. E' una cosa onorevole.
La bocca di Orden era rimasta socchiusa. Egli era stu—
pefatto; guardava con occhi smarriti ora Winter, ora
Corell.
——- Non può essere ve'ro! — dissewr Giorgio. non può
essere vero! Vi siete seduto alla mia tavola, avete bevu-
to con me! Mi avete perï¬no aiutato quando si faceva il
progetto dell’ospedale,
volete lasciarci soli, signor Corell,
Lauser .
Fissava intensamente Corell e Corell lo ï¬ssava con aria
aggressiva. Vi fu un lungo silenzio. Poi la faccia del Sin-
daco divenne lentamente impenetrabile e tutto il suo cor.
po s’irrigidi.
Si volse al colonnello Lanser: — Non desidero parla-
re con voi in presenza di questo signore — disse. '
Coreli esclamò: Ho il diritto di star qui! Sono un
soldato come gli altri, anche se non porto l'uniforme!
Il Sindaco ripete: W Non desidero parlare in presenza
di questo signore.»
Corell insiste: — Ho il diritto di star qui.
‘Lanser ripete aspramente: — volete lasciarci soli,
signor Corell? Avete forse un grado superiore al mio?
Certo no, signore.
— Per favore. andate, allora, siB'HOl' Corell — disse 11
colonnello Lanser.
Corell guardò il Sindaco con rancore, poi si volse e se
ne ando rapidamente dalla porta principale. Ilvdottpr
Winter osservò sogghignando: —' Questo merita un para—
lraio della mia storia.
Il colonnello Lanser gli lancio una rapida occhiata, ma
non parlo. in quei momento la porta a destra si apri e
Annie dai capelli color paglia e darli occhi arrossati,
disse il colonnello
Lo sguardo di Corell era carico d’odio.
ï¬ccò dentro la sua faccia stizzita: e Ci sono dei soldati
nel cortile, signora — disse, Si sono piantati proprio
nel cortile.
— Non entreranno — disse'il colonnello Lanser. —— E’
una semplice formalità militare.
La signora disse freddamente: — Annie, quando avete
qualcosa da dire, incaricate Giuseppe.
Non sapevo che non sarebbero entrati — disse An—
nie. — Annusano l'odore del carie.
—' Annie!
a Sissignora, — e si ritiro.
Il colonnello disse: -. Posso sedermi? Siamo stati mol-
to tempo senza dormire — spiego.
Il Sindaco sembrava anch'egli mezzo addormentato.
— Sii — disse. — naturalmente,-sedete.
Il colonnello guardò la signora: ella sedette, e allora
egli sedette a sua volta stancamente. Il Sindaco rimase
ln piedi ,sempre con aria trasognata.
Il colonnello incomincio: i Noi desideriamo compie-
re il nostro lavoro nelle migliori condizioni possibili. Ve—
dete. signore. questa faccenda e più un’impresa rommer—
ciale che altro. A noi occorre il carbone della miniera, e il
pesce. Cercheremo di ottenere tutto questo col minimo
di frizione possibile.
Il Sindaco.disse: a Sono all'oscuro di tutto. Che cosa
e accaduto nel resto del paese?
— Tutto preso —— rispose il colonnello. —— Il plano e sta-
to molto ben tatto.
— Non c’è stata resistenza in nessun posto?
Il colonnello lo guardo con aria di compassione: -—
Vorrei che non ce ne fosse stata. Sl, c’è stata qualche
resistenza, ma ha causato soltanto spargimento-di san—
gue. Noi avevamo fatto i nostri piani molto bene.
Orden insiste: i Ma c'è stata resistenza?
— Si, ma e stato stupido resistere. Come qui, la resi—
stenza e stata stroncata istantaneamente. E' stato triste
e stupido resistere.
Il dottor Winter sembrava capire in parte l’ansieta
del Sindaco: — Sl —— disse — stupido: ma hanno resistito?
Il colonnello Lanser rispose: — Soltanto in pochi, e
sono morti. La popolazione nel complesso e ora intera-
mente tranquilla.
Il dottor Winter osservò: i La popolazione non la
ancora che cosa e accaduto.
— Stanno scoprendolo — disse Lanser. —- Ma non sa-
ranno più stupidi.
(Continua)