Numero 4 del 2016
Europa (in)difesa. Barriere politiche e culturali
Testi pagina 48
46 Aprile-Maggio 2016
Famiglie del mulino bianco, famiglie problematiche o per-sino assassine, in crisi o dissolte, famiglie liquide, fami-glie malate o separate, diverse, omosessuali. Qualche
tempo fa in un liceo della periferia romana ho fatto un interven-
to sul diritto di famiglia e sulla violenza domestica. Ho chiesto
agli studenti e studentesse, tra i 15 e i 16 anni, se sapevano
spiegare quali fossero i diritti della persona indicati dalla no-
stra Costituzione e cosa si intende per violenza domestica.
Nessuno ha risposto, ho solo sentito qualche mezza paro-
la, che si è poi spenta sulle labbra di una o due ragazze. Mi
sono domandata come fossero le loro famiglie, quale realtà
conoscessero, quali sentimenti e relazioni familiari. Mi sono
domandata se conoscessero amore, solidarietà, fratellanza.
Nell’andare via una ragazza mi ha rincorso chiedendo i miei
recapiti; dopo ho saputo che aveva un fi glio di 3 anni, frutto
di una violenza.
Su un noto quotidiano ho letto che la Corte di Appello di Ca-
tanzaro ha collocato un fi glio presso la casa paterna, per
sottrarlo alla condotta materna, prepotente ed alienante,
secondo il consulente “l’ostilità manifestata dal bambino nei
confronti del padre è il risultato della condotta della madre, im-
prontata ad una plateale insofferenza nei confronti dell’altro e
tesa a logorare la sua fi gura”, mi chiedo i sentimenti di questo
minore, quale possa essere il suo futuro.
Il 9 febbraio 2016, il Tribunale di Roma ha affi dato la fi glia (9
anni) in via esclusiva alla madre a causa della condotta tenuta
dal padre, per la quale pende un procedimento penale per
maltrattamenti in famiglia; lui ha un divieto di avvicinamento al
luogo di abitazione della ex compagna, oltre al divieto di co-
municazione con qualunque mezzo. Mi chiedo quali possano
essere i pensieri di quella bimba, le sue rifl essioni giornaliere
e i suoi traumi.
Non si nasce con la capacità di saper amare, non si nasce
con la capacità di essere e di fare i genitori, eppure la famiglia
è il primo nucleo della nostra società, quello da cui nascono
i fi gli che costituiranno la società futura, il loro benessere è
un interesse che appartiene a tutti, eppure sembra che l’in-
differenza della collettività aleggi in maniera preponderante
rispetto al benessere delle famiglie, alla loro giusta e corretta
formazione, alla crescita e allo sviluppo di coloro che un do-
mani saranno le leve della società che verrà. Sarebbe bello se
si ritenessero prioritari: il sostegno alle famiglie e la predispo-
sizione di un programma serio ed effi cace per fornire forma-
zione e dare competenze a chi deve svolgere uno dei compiti
più diffi cili, quello di essere genitore, compito che incide sulla
tenuta di tutta la nostra collettività.
Un appello per una presa di coscienza.
IL DIFFICILE
COMPITO
DEI GENITORI
di Simona Napolitani
mail: simonanapolitani@libero.it
FAMIGLIA
Sentiamo
l’Avvocata
Cara Bruna,
sono un fi lippino di 55 anni e vivo e la-
voro in Italia da circa diciotto anni. Sono
presidente dell’Associazione A.N.A.K,
della Comunità fi lippina a Roma. Nono-
stante i miei studi, per lavorare faccio
le pulizie con diversi datori di lavoro. Purtroppo sono ritornato nel
mio paese per fare un indispensabile intervento chirurgico e al
mio ritorno, dopo due mesi di malattia, sono stato licenziato in
tronco da uno dei miei datori, una signora molto anziana. Potevo
anche denunciarla ma ho preferito non farlo perché amo questo
paese e gli italiani. Che dici del mio disegno dell’albero?
Mel
Caro Mel,
intanto complimenti per la tua integrazione, simpatia verso l’Italia e
verso quella “vecchietta” che certamente non ha capito il tuo valore!
Senza il supporto delle folte radici il tronco non potrebbe sostenersi
e l’albero non sopravvivrebbe! Albero e radici: una forma di legame
positiva per entrambi. Le radici rappresentano le nostre emozioni,
passioni, il passato che ci lega al mondo inconscio e all’universo ma-
terno. Un legame, quello con la fi gura materna, che segna il nostro
mondo interiore e le modalità di rapporto con tutti i suoi aspetti con-
trastanti. Le radici sono la parte nascosta dell’albero e nel tuo caso
tutto è alla luce del sole fi no a trasformarsi in un albero rovesciato!
Un albero essenziale nella sua forma artistica ma allo stesso tempo
come se la primavera dovesse ancora fare capolino nella tua vita.
Radici vincolanti le tue, che possono far emergere dei sensi di colpa
soprattutto nella scelta obbligata verso una concreta indipendenza. I
traumi maggiori che emergono dal disegno del tronco si riscontrano
negli anni quattro e mezzo, circa 14, circa 24, 31, 50.
Secondo la teoria biografi ca ti trovi nel rispecchiamento del periodo
della vita vissuto tra i sette e i 14 anni. Sei alla fi ne della fase del-
lo sviluppo in cui prevale la scoperta di nuovi organi di percezione.
Nella fase tra i 49 e 56 anni la saggezza può fi orire e progredire: è la
fase dell’anima ispirativa in cui è necessario ascoltare per poi gode-
re la tendenza della fase successiva caratterizzata dall’introversione,
quella defi nita ‘fase mistica’.
LA FIGURA
MATERNA
E LE RADICI
INTERIORI
LEGGErE L’ALBERO
DI BrUNA BALDASSArrE
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