Numero 3 del 2015
8 Marzo al tempo delle crisi
Testi pagina 48
46 Marzo 2015
TARIFFE:
AUMENTATE IL DOPPIO
DELL’INFLAZIONE
Il CREEF - Centro Ricerche Economiche Educazione e For-
mazione della Federconsumatori - ha aggiornato la consueta
analisi sull’evoluzione delle tariffe dei servizi negli ultimi 10
anni. Da tale indagine emerge chiaramente che nell’ultimo
decennio le tariffe sono aumentate mediamente del 41%, a
fronte di un’infl azione del 20,4%. L’incidenza del costo di tali
voci risulta, pertanto, sempre più pesante sulla spesa com-
plessiva delle famiglie.
La crescita più marcata dal 2004 al 2014
è stata quella delle tariffe
dell’acqua (+80,1%),
dei rifi uti (+70,3%),
dell’energia elettrica (+48,4%),
dei trasporti ferroviari (+46,2%),
del pedaggi autostradali (+46,5%),
del gas (+42,9%),
dei trasporti urbani (+33,5%).
Il maggiore aumento si è registrato in servizi vitali per le fa-
miglie, unico dato in controtendenza, -15,7% nei servizi di
telefonia. Una seconda analisi suddivide invece l’andamento
di tali tariffe in due fasi: una precedente alla crisi, dal 2002
al 2008, l’altra in piena crisi, dal 2008 al 2014. Basta dare
uno sguardo alle tabelle riassuntive per comprendere come,
nonostante la crisi ed il concomitante calo del potere di ac-
quisto delle famiglie, alcune tariffe (acqua, rifi uti e trasporti)
siano aumentate in maniera decisamente più pesante rispet-
to alla fase pre-crisi.
Questo denota come la concorrenza in alcuni servizi non
ha funzionato o non è mai decollata, la mancata vigilanza, il
peso sempre più forte della pressione fi scale e, in alcuni casi,
vere e proprie speculazioni hanno portato ad un aumento in-
sostenibile delle tariffe, contribuendo cosi al grave impoveri-
mento delle famiglie a cui abbiamo assistito nel corso degli
ultimi anni. Proprio a causa dell’aumento dei costi relativi a
tali servizi si registra, inoltre, un grave aumento della morosità
e delle richieste di sospensione delle forniture.
“Quel che è peggio è che, alla luce dei tagli agli enti locali
apportati dalla nuova legge di stabilità, tali tariffe sono de-
stinate a schizzare ulteriormente verso l’alto, in un quadro di
defl azione - dichiara Mauro Zanini, Vice Presidente della Fe-
derconsumatori -. Una politica inaccettabile che compromet-
terà fortemente il potere di acquisto delle famiglie, già ridotto
ai minimi termini, incidendo in maniera sempre più negativa e
depressiva sull’intero andamento dell’economia.”
di Viola Conti
DONNE
E CONSUMI
Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) nel dicembre scorso si è pronunciato sui luoghi del parto in modo innovativo, alla luce delle evidenze scientifi che: “Don-
ne con gravidanze a basso rischio devono essere incoraggiate
a partorire al di fuori dei tradizionali centri nascita ospedalieri,
ma in ambienti, compresa la propria casa, con assistenza di
ostetriche, non necessariamente attaccati all’ospedale”. In tal
modo le donne e le persone che nascono corrono meno rischio
di essere esposte a pratiche diagnostico terapeutiche inutili e
potenzialmente dannose e ai rischi connessi al ricovero ospe-
daliero, a partire dalle infezioni nosocomiali.
Contemporaneamente l’OMS si pronuncia contro la mancanza di
rispetto e abusi verso le donne nei servizi implicati nel percorso
nascita, considerando ciò non solo una violazione dei diritti del-
le donne a una assistenza rispettosa ma anche un insulto al loro
diritto alla vita, alla salute, all’integrità del corpo e alla libertà dalla
discriminazione. Si ha a che fare quindi di una questione importan-
te di sanità pubblica e di diritti umani.
Le recenti raccomandazioni sul clampaggio del cordone ombe-
licale solo dopo la cessazione delle pulsazioni rappresentano
una ultima puntualizzazione che coniuga i diritti della donna e
della persona che nasce, nella consapevolezza che promuo-
vere le competenze delle donne e delle persone che nascono
ed averne pieno rispetto rappresenta una obbligazione assoluta
della sanità pubblica.
Ancora una volta Maita Sartori, dopo la sua straordinaria esperien-
za di assistenza rispettosa alla nascita sul ponte della nave Etna
della Marina Militare nella missione Mare Nostrum, ci racconta
di un altro evento simbolicamente straordinario: “Alice è nata in
Consultorio mercoledì mattina. Sì, in un consultorio pubblico della
nostra ASL nella prima cintura di Torino! Ed è nata con la camicia!
Non solo perché le membrane si sono rotte spontaneamente poco
prima della nascita, ma anche perché la sua mamma era contenta;
l’ostetrica che l’ha seguita durante la gravidanza e l’ha accolta con
sicurezza e un po’ di stupore, era contenta. L’infermiera pediatrica
di cui aveva sentito la voce durante gli incontri di Accompagna-
mento alla Nascita che l’ha asciugata ed avvolta in un panno pulito
e l’ha avvicinata al seno della sua mamma, era contenta! La sua
mamma, una giovane donna italiana alla sua terza gravidanza,
aveva un appuntamento in consultorio per un controllo a termine.
Aveva un particolare dolore sul pube dal mattino, diverso dai dolori
degli altri parti. Era indecisa se andare in ospedale o in consulto-
rio. Ha deciso di andare all’appuntamento in Consultorio”. Non so
come la pensiate, io credo che la mamma abbia scelto la continu-
ità. Abbia scelto le persone che nei mesi hanno saputo valorizzare
le sue capacità di scelta creando un legame di fi ducia. Ecco credo
che Alice e la sua mamma ci abbiano dato una gran lezione e fatto
un gran regalo! Grazie di cuore, Maita.
Applicare fi nalmente il Progetto Obiettivo Materno Infantile con
il potenziamento e la riqualifi cazione dei consultori familiari rap-
presenta il punto di svolta cruciale per una sanità pubblica che
promuove la salute come bene comune e contemporaneamente
difende la sua sostenibilità.
ALICE È NATA
IN CONSULTORIO
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