Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 47
noidonne marzo 2007 47
sementi siano ridotte a merce brevettata
da ricomprare di anno in anno - ha ag-
giunto - e mantenere ed estendere la li-
bertà di riprodurre, migliorare, scam-
biare e conservare sementi; in questo
modo ha presentato il Manifesto per il
futuro delle sementi, che sono e saranno
fondamentali per l'accesso democratico
al cibo e, di conseguenza, per le genera-
zioni che verranno.
Africa. Un appello del Premio
Nobel Wangari Maathai
Presente a molte iniziative sull'Africa
e per l'Africa e sostenuta innanzitutto
dalla stampa locale che, ogni giorno, le
ha dedicato attenzione, Wangari Maa-
thai, è cittadina keniota e a Nairobi, nel
suo paese, è stata al centro dell'atten-
zione durante il WSF.
Da sempre impegnata sui temi am-
bientali, fondatrice del movimento
"Green Belt" che, per combattere il pro-
blema della deforestazione e lottare
contro la desertificazione, ha piantato
30 milioni di alberi in tutto il continen-
te africano, ha ricevuto il Premio Nobel
nel 2004 e la fama acquisita dopo que-
sto avvenimento le ha dato la possibili-
tà di continuare a far sentire la sua vo-
ce a favore dei poveri e delle donne. A
Nairobi ha richiamato l'attenzione del
mondo non solo sulle questioni ambien-
tali sulle quali, dice, "dobbiamo mante-
nere un'attenzione molto alta" ma an-
che su quelle legate al debito estero. "Il
debito è uno degli ostacoli fondamenta-
li per combattere la povertà, in Africa,
in Asia e in America Latina" - ha di-
chiarato nel corso di un'iniziativa orga-
nizzata dalla Chiesa cattolica locale al-
la presenza del vescovo Martin Kivuva.
"Malgrado ci sia una trasformazione
positiva dei processi democratici, in
molti paesi - ha ricordato la Premio No-
bel - il fardello del debito estero conti-
nua a rendere impossibile l'emancipa-
zione delle persone dalla povertà". Biso-
gna ripetere con nettezza che "le lobby
internazionali che pretendono la riscos-
sione degli interessi sul debito esterno
hanno un comportamento immorale e
che le chiese, insieme
alla società civile e ai
parlamenti nazionali,
dovrebbero usare la
loro forza per preten-
derne la cancellazio-
ne".
Sul tema della sa-
lute l'attivista si è
unita all'appello del-
l'African Public
Health Rights Allian-
ce, guidata dal vesco-
vo Desmond Tutu,
che chiede ai Governi
africani di impegnare
immediatamente il 15% del budget a lo-
ro disposizione in politiche sanitarie, ri-
spettando finalmente un'intesa siglata
nel 2001 con l'Unione africana (Ua). E
in uno dei momenti più emozionanti del
WSF Wangari ha dichiarato che quella
della salute è "una delle sfide per fare
dell'Africa un continente più dignitoso,
con gli Stati che si impegnano per sal-
vaguardare la vita dei loro cittadini".
E' poi stata la promotrice della crea-
zione di una rete di donne premio No-
bel. Con l'iraniana Shirin Ebadi e la sta-
tunitense Jody Williams ha lanciato l'i-
dea di un network di donne "per affron-
tare congiuntamente gli sforzi per la co-
struzione della pace, della tutela del-
l'ambiente e dei diritti umani". Maathai
ha criticato i Governi che stanziano più
fondi per le spese militari che per la sa-
lute e l'educazione e ha aggiunto che "fi-
no a quando non ci sarà una società ci-
vile forte e consapevole non potremo ri-
solvere i problemi basilari dell'Africa
come la mortalità infantile, le malattie,
la povertà e l'analfabetismo". Ha con-
cluso che "le donne Nobel, invece di se-
dersi sugli allori del premio, possono
unire le forze e lavorare per una società
migliore, usando le proprie diverse com-
petenze". In una partecipata dimostra-
zione di solidarietà, nello Stadio Inter-
nazionale di Kasarani, le tre Premio No-
bel, unendo le proprie mani con quelle
delle centinaia di presenti, hanno pro-
messo che useranno la loro posizione
per sostenere i diritti delle donne e delle
bambine.
Foto di Gianni Tarquini
Ultim’ora dall’Ecuador
La neoministra della Difesa Guada-
lupe Larriva, della quale avevamo par-
lato nel numero di febbraio, è morta,
con sua figlia e cinque ufficiali dell'eser-
cito ecuadoriano, in un incidente aereo
nei pressi della base militare di Manta,
in Ecuador, il 24 gennaio. Il Governo
ecuadoriano ha formato una commis-
sione d'inchiesta sull'incidente che è ac-
caduto dopo nove giorni dall'insedia-
mento della Ministra, che tra le sue pri-
me dichiarazioni aveva detto che il go-
verno non aveva intenzione di rinnova-
re l'accordo con gli Stati Uniti per l'uti-
lizzo della base militare di Manta.
E' stata sostituita da un'altra donna:
Lorena Escudero.
il World Social Forum si è concluso a gennaio, ma i messaggi
lanciati in quei giorni continuano a viaggiare. Abbiamo raccolto
tre testimonianze che, simbolicamente, parlano a nome di tutto
il Terzo Mondo. Di rispetto per l'ambiente
Errata corrige.
A pag. 30 del numero di febbraio di 'noidonne'
è stato erroneamente scritto che il cognome
del neopresidente dell'Ecuador è Larrea. Il nome
corretto è Rafael Correa.