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Numero 9 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 1


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 1
PAGINA 47

Testi pagina 47

TAVOLA
ÈTRADIZIUNI

D. di Paola Ortensi

ascosti sin dall'inizio tra le foglie
N della vite, i piccoli grappoli di un

verde uniforme, di mese in mese
si mostrano sempre più corposi. L'uva,
ora che è settembre, matura offrendosi
nella sua vanitosa bellezza. La gamma
di tonalità è infinita. Per le uve bianche
abbiamo gradazioni di gialli, i marroni
chiari, dorati e sfumature tenui di ver-
di morbidi o brillanti. Per le uve nere
non si risparmia la tavolozza di rossi,
bordò, viola, neri o rosé. Opache o
splendenti le uve ci attraggono, vellu-
tate sculture dai chicchi tondi oppure
ovali tozzi, lunghi, esili o grassocci. Ogni
grappolo è un disegno unico. In quella



da vino, ogni acino si stringe all'altro e
tutti insieme al graspo, ossatura da di-
fendere fino al distacco della vendem-
mia. Eccola, poi, l’uva da tavola: chicchi
ballerini che ammiccano per farsi stac-
care e gustare immediatamente, ma-
gari offerta con garbo su un letto di fo-
glie. Allegoria tutta femminile, l'uva è
annebbiata dal vino, irriconoscente e
vanitoso figlio. Eppure il vino, nella sua
corsa sfrenata alla ricerca d’apprez-
zamento, di madri ne vuole due o più,




Tratto da: http://primapandela.files.wordpress.com/201l/lZ/foxipg



Uva, madre

di tutti Vini

nascondendo dietro la parola uvaggi
doppie e triple maternità portatrici di
vitigni, d’uve diverse e dai diversi pro-
fumi e delicati o forti sapori. L'uva nel-
la vigna si adorna di pampini e di
grandi foglie che la proteggono la ve-
stono, l’ornano, e l'accompagnano fino
al distacco. L’uva che più gode il sole
più sarà ricca di zucchero e donerà vini
ad alta gradazione, figli forti e pronti a
una lunga vita. O, felice, regala il vino
novello fresco e sfuggente a ogni in-
vecchiamento. C'è l'uva e, anche, l'uvet-
ta: spina, fragola, passa o sultanina. Nel-
le notti dell'ultimo dell’anno per tradi-
zione ne consumeremo fresca o ap-
passita 12 chicchi a ricordo dei mesi.
L'augurio è avere soldi tutto l'anno.



Esopo in una delle sue favole più fa-
mose (La volpe e l’uva) narra che una
volpe, non potendo raggiungere l'uva
perché troppo alta, dichiara di non





volerla perché non ancora matura, de-
cretando per sempre come sia facile di-
sprezzare quanto non si può avere. Sug-
geriamo tavole imbandite dove ogni
vino sul tavolo sia accompagnato dal-
la sua madre uva per nobilitarne na-
scita ed estrazione. Bellezza e gusto da
mettere in mostra per brevi giorni,
quasi una magia. E su quel tavolo, an-

cora, formaggi con mosto cotto e ciam- o Qg o
belline al vino. Q‘Ù—
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RICETTE . o“:
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MOSTO COTTO

Chicchi d'uva del tipo e quantità desi-
derata, spremerli con le mani o con
qualunque frullatore, eliminando la
buccia. Cuocere molto a lungo prefe-
ribilmente in una pentola di rame, fino
a far evaporare tutta l'acqua, far fred-
dare e utilizzare per accompagnare
ogni tipo di formaggio meglio se sta-
gionato.










CIAMBELLINE AL VINO

- Un litro di vino bianco o rosso
- 1 kq di zucchero
- 1 lt d'olio
- farina quanta necessaria
per amalgamare il tutto
- 5 cucchiai di lievito in polvere
- 2 uova
- anice

Amalgamare, far riposare, formare ciam-
belline di grandezza a proprio piaci-
mento. Dieci minuti circa in forno caldo.

noidonne | settembre | 2012 45
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