Numero 9 del 2015
Diritto di famiglia 40 anni dopo
Testi pagina 47
45Settembre 2015
FESTA DI MATRIMONIO
Il matrimonio, e per precisione la festa
che lo accompagna con cui parenti
e amici partecipano alla gioia degli
sposi e condividono questa tappa
mitica della vita, in tante terre della
penisola ancora mantiene nella tavola
imbandita il tessuto connettivo tra
invitati e festeggiati.
In particolare in quei comuni definiti
aree rurali, forti legami con la tradizione
identificano nell’offerta di cibo - e nella sua
presenza sotto varie forme dal riso gettato
sulla coppia fino ai confetti - una delle
punteggiature decisive del rito.
Sin dall’inizio del fatidico giorno,
reciprocamente nella casa della sposa
e dello sposo un rinfresco accoglie
amici e parenti che parteciperanno ai
festeggiamenti. E il rinfresco, seppur siglato
da “postulati” come pizzette o panini o
coppe di confetti dai più svariati ripieni,
porterà il segno delle tradizioni alimentari di
quel territorio, così come nella frutta e nel
vino oppure nei formaggi, nelle pizze o nei
biscotti.
Il rinfresco ha anche l’obiettivo di condividere
il piacere dell’incontro con tante persone
che, per motivi diversi, non saranno presenti
al pranzo di nozze ma con le quali è costume
e piacere scambiare un augurio ravvicinato
in attesa dell’uscita di lei o di lui.
L’ora è scoccata e le case vengono lasciate
per raggiungere il luogo della cerimonia:
chiesa o municipio. In alcuni casi, quanto
rimasto del rinfresco sarà consumato la sera
con ulteriori visitatori e verrà anche donato
agli amici dopo essere stato disposto in vassoi
preparati con cura. Dopo la cerimonia, mentre
gli sposi sono impegnati con le foto, gli invitati
li attendono al ristorante intrattenendosi
piacevolmente con amici e parenti, o con
persone con cui si condivide comunque
simpatia. Accolti da un ricco aperitivo, pian
piano si siederanno ai tavoli prestabiliti.
Ed eccoci al pranzo: ricco, ricchissimo…
spesso caratterizzato da un menù
comprensivo di piatti tipici e produzioni locali.
La festa a tavola risente di un’antica tradizione
che pochi sembrano davvero voler superare.
In un tempo non così lontano, l’abbondanza
del cibo e la sua qualità d’eccellenza non
era lusso quotidiano, ma matrimoni e feste
importanti erano occasione per mettere sul
tavolo “ogni ben di Dio”. Abbondanza era
segno e augurio di una vita piena e felice.
Oggi mangiamo tutti i giorni e, nonostante
le crisi, con grande varietà di cibi. Le ragioni
di tanta abbondanza potrebbero, allora, non
avere la stessa ragion d’essere. Eppure non
è così e il rispetto per la sacralità del cibo in
molti luoghi perpetua l’abitudine di portare a
casa ciò che avanza. I ristoranti sono attrezzati
e forniscono, senza stupore, i contenitori
necessari. Sacralità del cibo, sottolineavo,
ed anche il diritto sentito in molti luoghi, che
viene dall’aver dato un contributo, come dono
agli sposi, ‘la busta’. Si tratta di una mitica
tradizione che si consolida nel tempo, perché i
giovani possano utilizzare quanto raccolto nel
modo che preferiscono, compreso contribuire
al costo del pranzo. È la torta, ovviamente,
che firma la conclusione del pranzo di nozze,
accompagnata da un benaugurale brindisi
di spumante o champagne. Ma altri dolci
non mancheranno, e saranno spesso tipici
del posto. Infine, come ricordo della giornata
e ringraziamento per esserci stati, saranno
distribuite le bomboniere.
MENÙ DI NOZZE
struttura-tipo
Antipasto di terra
o antipasto di mare
Due primi o assaggini vari
che possono moltiplicare le tipologie
di paste. Talvolta, specie d’inverno, un
consommé apre le danze
Un sorbetto
per lo più al limone, per riprendere fiato
Secondi e contorni
che difficilmente sono meno di due e anche
di più; spesso ancora in un mix tra terra e
mare
Insalata
Frutta
con prevalenza alla macedonia e talvolta col
gelato. Il tutto accompagnato da acqua vino
e bevande varie anche per bambini e astemi
Torta
accompagnata con spumante o champagne
DI PAOLA OrtEnSI
SPIGOLAnDO tra terra, tavola e tradizioni
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