Numero 11 del 2007
Stop femminicidio
Testi pagina 46
Antonella Iaschi è un'artista poliedri-ca e vitale: si muove nei terreni del-
la poesia come della narrativa con la
stessa dedizione e la stessa abilità nel
curare e far fiorire il linguaggio; ama
frequentare anche la pittura, attraverso
percorsi nei quali il verso si incontra
con le immagini, creando una danza
meravigliosa dove la figura si fa parola
e viceversa, quel luogo nel quale la poe-
sia è prima di tutto gesto, segno origi-
nario, luogo sconosciuto dove immagi-
ne, suono, graffito sono una cosa sola.
Ma quello che colpisce in questa scrit-
trice sono la fedeltà e la coerenza che
traspaiono dalla sua opera. Una fedel-
tà innanzitutto verso la poesia e il lin-
guaggio, verso il lavoro della letteratu-
ra. La poesia della Iaschi è sempre il
frutto di un impegno faticoso, una pa-
ziente sedimentazione, una limatura del
verso fatta con attenzione e sensibilità:
ne risulta una poesia elegante, equili-
brata, lontana negli esiti da sperimen-
tazioni e minimalismi, nonostante si
sentano vibrare nel sottofondo i toni
bassi e ritmati delle esperienze delle
neoavanguardie e della beat genera-
tion, esperienze di frantumazione del
linguaggio sulle quali la nostra poetes-
sa è riuscita a far fiorire rose, papaveri,
margherite. Ma la poesia della Iaschi è
soprattutto fedeltà alla vita, all'impe-
gno sociale, politico, intellettuale, è una
poesia che spesso scuote la coscienza, si
fa scomoda, ha la capacità sempre più
rara di indignarsi, conosce il valore del
sì e del no. Una poesia dove lo scarto
tra letteratura e vita è tanto sottile
quanto tagliente ed è capace di regalar-
ci attimi di verità ed emozione. Sono
versi nei quali non manca mai l'amore,
che sia un amore per un'idea, un uomo,
i figli, questo pervade la scrittura in tut-
te le sue sfumature, nella passione del
corpo come nello struggimento di una
passeggiata in una Parigi gravida di
pioggia. Un amore che si fa misura del
tempo che passa, della vita che germo-
glia, dello scorrere delle stagioni.
Antonella Iaschi ha pubblicato le
raccolte di versi "Vorrei che fosse Pace"
(1994), "Nuove foglie per terra" (1995),
"Respirando" (1996), "Rendez-vous à
Montmartre" scritto con il poeta Paolo
Righi (2003), "Io resto comunista" con
foto di Giorgio Giliberti (2005). Ha
scritto "Indissolubili presenze" poesie per
i quadri di Juliette Cacciatori (2005) e
"Ruggine contemporanea" poesie per la
mostra di scultura e grafica della Botte-
ga degli Artisti di Stuffione (Modena).
Ha inoltre pubblicato "Gentili care per-
sone", testimonianze di un'esperienza
umanitaria durante la guerra Jugoslava
(a cura dell'ARCI di Modena col patro-
cinio della Regione Emilia Romagna per
una campagna di finanziamento per
l'affido a distanza di famiglie in diffi-
coltà, 1996); "Non è tempo per tacchi a
spillo", testo con una prefazione di Pre-
drag Matvejeviç (2001); "ll padrone
dell'ospedale vecchio" racconto a tre
mani con Beatrice Fontana e Fabrizio
Frabetti (2006); e il romanzo "La caval-
la delle onde" (2006).
Nel 1999 ha iniziato un percorso di
pittura e poesia col pittore Giuseppe Pa-
reschi, interrotto dalla prematura scom-
parsa dell'artista e presentato al pubbli-
co con mostre e catalogo, grazie alla
collaborazione dei Comuni di Bondeno,
Camposanto, Mirandola, percorso con-
tinuato con la pittrice Maria Marzia
Braglia per la mostra "Bellezze" Diverse"
(poesie di Antonella Iaschi , quadri di
Marzia Braglia, fotografie di Francesco
De Marco). Le poesie qui pubblicate so-
no tratte da "Rendez-vous à Montmar-
tre" e "Io resto comunista".
novembre 2007 noidonne46
Nei terreni impervi della vita
Antonella Iaschi
Luca Benassi
versi dove non manca mai
l'amore “che si fa misura del
tempo che passa, della vita
che germoglia, dello scorrere
delle stagioni”
Rose rosse a Montmartre,
ventitre carezze e un "per sempre"
dimenticato a dicembre.
Da quel giorno la vita è rotolata
inseguendo certezze inesistenti
e l'aroma di crêpes al Grand Marnier.
C'è un locale con tavoli di legno
che il tempo ha salvato dai turisti.
Vuoi venirci con me?
I ragazzi che si amano
hanno compiuto quarant'anni
ma incideranno un cuore sulla porta.
Non voglio più rose rosse
ho soltanto bisogno di parole
e tu sai scrivere l'amore che non c'è.
Basta salire su un treno
inventare un impegno di lavoro
e sognare, seduti su scalini di pietra.
(da "Rendez-vous à Montmartre")
Ci saranno le stelle come ieri
nelle notti che voglio per noi
e silenziosi sguardi da esplorare.
Sarai l'ultimo e il primo
e sarà dolce l'aria
come il piacere di scoprirci.
Imparerò ad amarti
assaporando il sogno degli abbracci,
a sentirti presente per riempire
i giorni che verranno senza te.
Ci saranno sorrisi nei mattini
e rumori di vita per la strada
e ci saremo noi ad aspettarli.
(da "Rendez-vous à Montmartre")
Per non dimenticare
Per non dimenticare
racconterò ai miei figli
la favola degli uomini di fumo.
Ricercherò parole incandescenti
perché restino vive nel futuro.
Senza ricostruire scene d'odio
senza lasciare vincere il rancore
forgerò quel racconto raccontato
dalla storia alla vita,
e dalla vita di chi è rimasto cenere
regalato a chi un giorno nascerà.
Sarò tranquilla per non spaventarli
e breve per sconfiggere la noia.
Dolce per consolarli
e dura quel che basta
perché restino seri ad ascoltare.
Troverò le parole senza ansie
nelle panchine cariche di neve
e nelle piazze vuote,
nei binari rifatti, nelle strade ricordo,
medaglie postume agli uomini di fumo
partiti come bestie dentro i carri
e ritornati liberi nel vento.
(da "Io resto comunista")