Numero 5 del 2007
Happy new family
Testi pagina 46
Ida Travi è una poetessa attiva nelcampo della ricerca letteraria, teatra-
le e poetica. Tra le raccolte di poesie
vanno ricordate L'abitazione del secolo
(1990), Regni (1991), Il distacco
(1994). Tra i saggi L'aspetto orale della
poesia (2000), Selezione Premio Viareg-
gio 2001. Ha scritto anche per il cine-
ma, la musica e il teatro, l'ultima pub-
blicazione in questo campo è l'atto tra-
gico Diotima e la suonatrice di flauto
(2004). Tra le opere messe in scena con
la sua regia, ricordiamo Il solitario
(Teatro Camploy, Verona 2001) e Can-
to del moribondo e del neonato (Teatro
Romano, Verona 2003). Si tratta quindi
di una voce multiforme, attiva attraver-
so percorsi di ricerca capaci di creare
connessioni, cortocircuiti, suggestioni,
contaminando generi e forme artistiche
diverse come la musica, il teatro e la
poesia. È una ricerca, condotta anche
attraverso l'attività critica e la saggisti-
ca, che mira ad una letteratura il più
possibile diretta, orale nel senso di una
capacità rappresentativa e performati-
va del gesto poetico, vicina all'orecchio
di chi ascolta e (ancora) si emoziona
per le fascinazioni del verso, per la lin-
gua che si fa musica e si avvicina al
cuore.
In questo contesto Ida Travi pubblica
La corsa dei fuochi - poesie per la musi-
ca (Moretti&Vitali, 2006), opera dop-
pia che al libro abbina un cd dove al-
cuni testi, in parte recitati dalla stessa
poetessa, sono musicati da Andrea
Mannucci con la voce cantante di Pa-
trizia Simone. È un'operazione, questa,
fuori dal comune, che mira a spostare
l'attenzione del lettore, di solito abitua-
to ad una fruizione cartacea e silenzio-
sa della parola, all'aspetto vocale del
testo e alla sua capacità di interagire
con l'elemento musicale. Queste poesie
infatti nascono per essere ascoltate in-
sieme all'elemento sonoro: una musica
che ne esalti i valori fonici, che vesta
questa parola originaria e viva, tesa a
raggiungere quel luogo misterioso e sco-
nosciuto dove significato e suo-
no sono la stessa cosa. Ida
Travi ci fa immergere negli ele-
menti primi: l'acqua, il cielo,
le nuvole che corrono veloci,
gli alberi e i canneti, il fiume,
il ruscello e il mare. L'uomo
appare quasi nascosto, con le
sue campane e il vociare dei
bambini che appena incidono
i silenzi della campagna. È
una corsa verso la verità e l'o-
rigine dell'esistenza, dove vivi
e morti si parlano attraverso
segni e gesti silenziosi, attra-
verso porte e finestre spalan-
cate all'azzurro del
cielo. La lingua è
netta, semplice, la-
vora sul ritmo e sulle
anafore, si fa fru-
scio, suono, esalta la
pausa ed il respiro,
esplora i terreni so-
nori dell'inconscio
che precedono il lin-
guaggio. I testi si dis-
pongono in strofe
dai versi lunghi op-
pure dagli endecasil-
labi ritmati, la poe-
sia si prepara ad ac-
cogliere la musica.
E allora la musica
di Mannucci si ada-
gia su questa archi-
tettura, a volte pie-
gandosi sugli accen-
ti tonici e sul ritmo
del verso creando
suggestioni quasi ri-
nascimentali, a volte
sviluppandosi in
percorsi nuovi e ine-
diti, allungando le
parole, isolandole e
accentuandone il
valore semantico,
affascinando l'orec-
chio con contrap-
punti e rifrazioni sonore. La ricerca di
Ida Travi ci ha dato un'opera rara e pre-
ziosa, una poesia che finalmente si fa
ascoltare riportandoci alle origini dove
lirica era parola e musica insieme, rega-
landoci un senso dell'oralità che sem-
brava irrimediabilmente perduto.
maggio 2007 noidonne46
Parole di musica
Ida Travi
Luca Benassi
"Assomiglia alla ciliegia
la sua lingua"
l’albero
L'albero abbraccia il viso con bende verdi
si alza in cammino scende fino al mare
porta con sé l'antico seduto dentro
e nel vento lo scuote, come se fosse un tronco
un animale
Questo può l'albero nel suo silenzio: spezza le ossa
dei vivi finché non cominciano a germogliare
una natura potente alleva il piccolo mondo intero
E tutto s'inonda il mare, verde
verde, nel tempestoso mattino.
l’azzurro
L'azzurro è entrato nella casa vuota
sollevando la polvere dei morti
nel silenzio risiede una famiglia intera
Sono venuti da molto lontano, hanno steso lenzuola
hanno avvolto i loro bambini
Quando la voce avrà emesso il suo decreto, tutti
se ne andranno via e il posto tornerà deserto
Ascolta. È una pietà che parla, l'autorità di quella madre
Supera ogni legge scritta.
assomiglia
Assomiglia alla ciliegia la sua lingua, la sua testa
che avvampa nella neve. Se ognuno la sua ombra
va cercando, prende il volo, prende il volo
Siamo all'insegna dei vivi, batti il costato
se l'hai lasciato solo, se il bacio scioglie o sposa
Tu guarda se nella memoria, se porti il bicchiere alla bocca
tu guarda se l'acqua richiama, una figura d'uomo
d'uomo
Viene, solleva il manto. Toglie di mezzo il sasso
mentre nel volo scuro spariscono voci, piano, spariscono voci
nel volo scuro tu vieni e sollevi il manto.