Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 46
America Latina. Il controllo
delle risorse naturali
Esperanza Martinez, biologa, premio
Alex Langer 2002 per il suo impegno "in
direzione di una conversione ecologica
profonda e socialmente desiderabile che
promuova una vera pace tra gli uomini
e con la natura", è stata tra le principa-
li relatrici, al World Social Forum di
Nairobi, sui temi ambientali e che ri-
guardano lo sfruttamento dei beni co-
muni, in particolare delle risorse petroli-
fere. Come attivista di Acciòn Ecologi-
ca, ONG ecuadoriana, e co-fondatrice
di Oil Watch ha partecipato al works-
hop di due giorni al quale hanno preso
parte rappresentanti di tutti i continenti
invitati dalle più importanti organizza-
zioni che si occupano della difesa della
biodiversità e delle risorse naturali.
Parlando della situazione in Ameri-
ca Latina, Martinez sottolinea che ci
troviamo in una fase positiva che, nei
diversi paesi, sta mostrando aspetti dif-
ferenti, tutti ugualmente indirizzati al
recupero della sovranità nazionale sul-
le risorse naturali: "dopo anni di priva-
tizzazioni e svendite delle compagnie
nazionali si sta procedendo al recupero
e alla creazione di aziende per il con-
trollo pubblico dei beni comuni. E' un
processo di riscatto di sovranità nazio-
nale su queste ricchezze fondamentali
che sono state fino ad ora sfruttate sen-
za controllo da entità esterne e che po-
trebbero invece, da ora in poi, contri-
buire a migliorare la qualità di vita dei
cittadini sudamericani". Malgrado la
validità delle azioni di alcuni governi,
secondo Esperanza Martinez bisogna
però saper distinguere il concetto di so-
vranità nazionale da quello di sovrani-
tà comunitaria. "Nei nostri paesi esiste,
tradizionalmente, un forte controllo sul-
le risorse da parte di elite nazionali che
da sempre hanno ostacolato la gestione
pubblica dei beni comuni. In questa
congiuntura le popolazioni hanno tro-
vato la forza di organizzarsi e mobili-
tarsi per reagire a queste tendenze pri-
vatizzatici e alle prevaricazioni delle
multinazionali. Solo il controllo costan-
te delle comunità locali può impedire gli
abusi e risolvere possibili conflitti. I go-
verni possono dare impulso a politiche e
legislazioni di controllo ma molto di più
possono fare i cittadini e le organizza-
zioni creando corridoi di cooperazione e
controllo delle risorse." I livelli di resi-
stenza, per la leader ecologista, sono
differenti e devono essere utilizzati con-
temporaneamente per avere la possibili-
tà di raggiungere i risultati sperati. "Per
frenare le tendenze privatizzatici e l'ec-
cesso di sfruttamento delle risorse biso-
gna essere in grado di agire con le de-
nuncie legali portate di fronte agli orga-
nismi competenti sia a livello nazionale
che internazionale, di mettere in atto
forme di resistenza civile e di lottare
contro le divisioni interne agli stessi mo-
vimenti sociali".
Asia. Vandana Shiva
Al World Social Forum è arrivata an-
che Vandana Shiva. Indiana, laureata
in fisica, ricercatrice nel programma di
energia nucleare del suo Paese, decide di
lasciare il suo lavoro quando si rende
conto delle possibili gravissime conse-
guenze che potrebbe avere sull'uomo e
sull'ambiente. Conosce il movimento
Chipko, un'organizzazione ecologista
molto popolare tra le contadine delle
caste basse himalayane che, dagli anni
'70, combatte in difesa delle foreste e
contro il disboscamento, ispirandosi al-
la storia della comunità Bishnoi nel Ra-
jasthan che, più di trecento anni fa,
condotta da una donna, Amrita Devi,
sacrificò le proprie vite per salvare dal-
l'abbattimento i khejri, gli alberi sacri,
cingendoli con le braccia. Questa espe-
rienza la porta a riflettere sui legami
profondi tra l'ecologia e il femminismo e
ad impegnarsi, in modo sempre più
stringente, per la conservazione della
biodiversità. Nel 1982 fonda un istituto
dedicato alla ricerca indipendente e di
qualità sulle più importanti questioni
ambientali e sociali, in collaborazione
con le comunità locali ed i movimenti,
la Fondazione di Ricerca per la Scienza,
la Tecnologia e l'Ecologia. Da questo
momento diventa una instancabile atti-
vista, un punto di riferimento per i mo-
vimenti indiani e mondiali e una delle
animatrici più amate dei World Social
Forum. A Nairobi Vandana Shiva ha
messo in guardia sul progetto della
Rockfeller Foundation e della Bill e Me-
linda Gates Foundation di donare all'A-
frica 150 milioni di dollari per una Ri-
voluzione Verde. Davanti ad un audito-
rio strapieno e partecipe, che ha più vol-
te interrotto la sua relazione per ap-
plaudire, ha raccontato gli effetti della
cosiddetta "Rivoluzione Verde" in India:
"la dipendenza da fertilizzanti chimici e
la monocoltura di quelle che sono chia-
mate varietà migliorate ha lasciato i
contadini indiani nella miseria e travol-
ti dai debiti. I contadini indiani sono
forti; per secoli sono sopravvissuti a dis-
astri naturali come inondazioni e sicci-
tà ma la Rivoluzione Verde ha portato
migliaia di loro al suicidio nell'ultima
decade. E' questo che vuole l'Africa?".
Ha poi descritto questo progetto come
"una strategia di progressiva sottrazione
di sovranità alimentare per l'Africa" e
ha sottolineato come sia pericoloso per-
mettere che la produzione alimentare
sia sottoposta alle leggi del profitto. Si
deve invece lavorare per evitare che le
marzo 2007 noidonne46
Echi dai Continenti
Nairobi 2007
Nadia Angelucci